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Casa, così cambiano le esigenze degli italiani
Una ricerca ha fatto il punto su come sia cambiato il rapporto tra gli italiani e la casa: cosa cercano, quali sono i servizi ritenuti indispensabili, cosa si preferisce tra acquisto e locazione, l'ubicazione della casa tra centro e periferia, solo per citare alcuni dei quesiti posti.

Due anni e mezzo che hanno stravolto abitudini, modi di vivere, esigenze. Una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, ha fatto il punto su come sia cambiato il rapporto tra gli italiani e la casa: cosa cercano, quali sono i servizi ritenuti indispensabili, cosa si preferisce tra acquisto e locazione, solo per citare alcuni dei quesiti posti.
L’impatto della pandemia
È il momento di cambiare. Ben il 29% degli intervistati ritiene probabile che entro due anni andrà a vivere in un’altra casa. La preferenza per un’abitazione di proprietà rimane maggioritaria (si è espresso con certezza su questo punto il 55% degli italiani), a fronte di un 17% che opta per l’affitto: è soprattutto nelle grandi città del Centro Nord che la propensione per l’acquisto è più marcata, con percentuali tra il 60 e il 70% circa (in particolare Milano è al primo posto con il 67%).
Tra i giovani della Generazione Z, all’opposto, ben il 51% preferisce soluzioni abitative alternative, come l’affitto, le case/residence con formule “zero pensieri” oppure il co-living. Un dato, quest’ultimo, che si spiega con differenti necessità: per alcuni pesano i redditi più bassi, per altri le minori sicurezze in merito agli sviluppi di carriera, infine per altri ancora è una questione culturale, dato che in molti ambiti della vita la proprietà del bene assume meno valore rispetto al passato.
L’esperienza pandemica ha ridotto gli spazi riservati alla convivialità: rispetto a due anni fa, il 48% degli italiani passa meno tempo in casa con gli amici e la quota sale dal 51% al 58% presso la generazione x (tra i 41 e i 56 anni). Rispetto all’inizio del 2020, l’abitazione è oggi un luogo più individuale, in cui si guarda tv, si legge e si ascolta la radio (più spesso rispetto al periodo pre-Covid nel 37% dei casi), si sta con la famiglia (incremento nel 34% dei casi) e ci si dedica a hobby, lavoretti, cucina e giardinaggio (32%).
Più cura per gli ambienti
Da una parte lo smartworking, dall’altro il rinnovato piacere di godersi le mura domestiche. Fatto sta che l’esperienza pandemica spinge oggi le persone a curare maggiormente la propria abitazione: nell’ultimo anno, il 32% degli italiani ha sostituito degli elettrodomestici e il 23% pensa di farlo entro il prossimo anno, mentre il 18% ha fatto cambiamenti nell’arredamento, il 17% ha ristrutturato gli interni e il 14% gli spazi esterni, questi ultimi due ambiti sviluppatisi anche grazie alla presenza di incentivi statali. Non a caso, un altro 27% del campione dichiara di voler ristrutturare gli spazi interni nei prossimi dodici mesi e il 24% progetta di mettere mano agli spazi esterni.
Sicurezza diffusa
Un altro ambito indagato dalla ricerca è relativo alla sicurezza percepita. Non mostra particolari preoccupazioni la maggioranza degli intervistati (70%), anche se la quota cala nelle grandi città, soprattutto Milano e Napoli. Mentre la percezione di essere esposti a rischi legati alla propria abitazione, quali furti, incendi o danneggiamenti riguarda soltanto tre italiani su dieci.
I criteri di scelta
Non si riserva particolari sorprese la risposta in merito ai criteri di scelta di una nuova abitazione. Il 64% del campione guarda innanzitutto al prezzo e il 37% si dice molto interessato alle prestazioni energetiche, un aspetto quest’ultimo dettato sia dalla crescente attenzione all’ambiente, sia soprattutto dal desiderio di contenere le spese per le utenze domestiche. Tra gli altri aspetti rilevanti considerati ci sono la zona, la luminosità e la metratura. Quanto all’ubicazione, a sorpresa solo il 24% degli intervistati vorrebbe vivere in centro città, a fronte di un 40% che preferirebbe stare in periferia, pur di avere a disposizione spazi più ampi, e anche questo è un segnale di cambiamento rispetto al passato, che evidenzia una maggiore ricerca di salubrità.
Infine, è stato chiesto quale sia il servizio che proprio non dovrebbe mancare in casa. Al primo posto viene indicato il riscaldamento, seguito dalla possibilità di produrre energia green o comunque avere impianti energeticamente efficienti. C’è una certa attenzione per i dispositivi tecnologici, ma non si tratta di un aspetto considerato decisivo.
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