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Le mosse della Bce e cosa cambia per mutui e prestiti

Nel board della Banca Centrale Europea hanno vinto i falchi. L'istituto guidato da Christine Lagarde ha deciso di alzare di un altro 0,75% i tassi ufficiali, con l'obiettivo di contrastare in modo efficace l'inflazione. Ma il mutuo rimane ancora la soluzione più conveniente.

28/10/2022
cubi di legno con percentuali e frecce su
Le nuove decisioni della Bce e impatto sui mutui

Niente prudenza. La Banca Centrale Europea conferma di voler aggredire l’inflazione, che a settembre nell’Eurozona ha raggiunto il 9,9%, tanto da aver deciso di alzare i tassi ufficiali dello 0,75%. Una decisione che replica quella di settembre (era stata la prima volta che l’Eurotower aveva deciso una stretta così forte), dopo un primo rialzo di 50 punti base a luglio. Così, dai tassi zero di tre mesi fa si passa al 2,0% attuale.

Gli obiettivi della stretta

Il ruolo principale della Bce, a termini di statuto, è di tenere l’inflazione in prossimità del 2%. Per molti anni questo target è stato mancato al ribasso nonostante i tassi zero, ma a partire dalla seconda metà del 2021 – quando ha preso vigore la ripresa economica post-pandemica – il trend si è invertito. Lo shock delle catene di approvvigionamento globali durante la pandemia ha fatto crescere i prezzi dei beni di consumo e la tendenza si è rafforzata con lo scoppio della guerra in Ucraina, che ha inciso soprattutto sui prezzi dell’energia e delle materie prime alimentari.

Alzando i tassi, si rende più complicato l’accesso ai finanziamenti (prestiti e mutui per famiglie e imprese) e meno moneta in circolazione dovrebbe portare a un rallentamento del carovita. Questo in teoria, considerato che l’impennata dei prezzi energetici dipende da fattori esterni, a cominciare dal conflitto in Ucraina. Di fatto, la stretta dell’Eurotower rischia di incidere solo in maniera limitata sulla dinamica dei prezzi.

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Le altre iniziative

Le decisioni della Bce non finiscono qui. L’istituto guidato da Christine Lagarde fa sapere di aver modificato le condizioni per le Tltro (serie di finanziamenti agevolati concessi dalla Bce alle banche europee a lungo termine e finalizzati all’erogazione del credito alle famiglie e alle imprese). In particolare, d’ora in avanti sarà applicato un tasso indicizzato alle media dei tassi Bce del periodo di durata del prestito, e saranno offerte nuove opportunità di rimborso.

Nuovi rialzi in vista

Quanto al futuro, l’istituto di Francoforte fa sapere di avere in vista nuovi rialzi, dato che l’obiettivo di portare la soglia in prossimità del 2% resta di difficile realizzazione. Anche perché, a differenza di quanto emerso finora, anche i salari evidenziano i primi segnali di risalita, sulla scia di quanto da mesi si registra Oltreoceano.

Dunque la lotta al carovita oggi è prioritaria, anche se questo verosimilmente renderà più probabile la caduta in recessione dell’Eurozona, già fiaccata dall’incertezza su scala globale e dagli effetti del conflitto in Ucraina. 

I rischi per la crescita nell’area, sottolinea la Lagarde in una nota che accompagna la decisione sui tassi, sono “chiaramente al ribasso, specie nel breve termine”. Quindi aggiunge: “C’è il rischio significativo che la guerra si trascini” a lungo, con la fiducia che rischia di “calare ulteriormente”, a fronte di persistenti “strozzature all’offerta”.

Le ricadute su mutui e prestiti

Le decisioni sui tassi ufficiali incidono inevitabilmente sulle condizioni applicate ai nuovi prestiti e mutui, anche se non in maniera immediata. Solitamente trascorrono alcune settimane prima della trasmissione alle offerte praticate sul mercato. Stesso discorso per i mutui variabili già in corso e proprio questo spiega la ripresa delle surroghe, dopo che nei mesi scorsi queste ultime erano arrivate a ricoprire un ruolo marginale nel complesso dei mutui richiesti.

La stretta monetaria non dovrebbe avere un grande impatto sulle erogazioni, dato che i tassi di mercato restano su livelli contenuti rispetto alle medie storiche. Basti pensare che – secondo l’Osservatorio dell'ABI - il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è il 2,17% (2,07% il mese precedente, 5,72% a fine 2007). In queste condizioni sottoscrivere un mutuo è ancora un’opzione vantaggiosa rispetto alla locazione.

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A cura di: Nicoletta Papucci

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