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Mutui: a giugno cresce la convenienza del tasso variabile sul fisso
Si allarga la forbice tra tasso fisso e variabile a favore di quest'ultimo, che si attesta in media 41 punti base più basso del fisso, un vantaggio che non si vedeva da tempo. Nonostante la convenienza del variabile, in Lombardia il tasso fisso resta ancora la scelta prevalente.

Dopo oltre due anni di predominio del tasso fisso, il mercato dei mutui ha segnato un momento di svolta. A giugno 2025, con l’ultimo taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, si è registrata una netta inversione di rotta: i mutui a tasso variabile sono tornati ad essere più convenienti dei mutui a tasso fisso. Un passaggio che segna il ritorno a una situazione considerata la normalità nei cicli tradizionali del credito.
Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, dopo il taglio dei tassi BCE, il TAN medio per i mutui a tasso variabile è sceso dal 2,83% di maggio al 2,62% attuale, con le migliori offerte sul mercato che hanno toccato quota 2,26%. Al contrario, i mutui a tasso fisso hanno registrato un leggero aumento, passando dal 2,99% di maggio al 3,03% di giugno, con le migliori proposte al 2,49%.
Questo nuovo scenario ha portato ad allargare la forbice tra fisso e variabile: il tasso variabile oggi si attesta in media 41 punti base sotto al fisso, un vantaggio che non si vedeva da tempo. La differenza si riflette anche sulle rate mensili: per un mutuo ventennale da 160.000 euro, la rata media a tasso variabile è ora di 857 euro, ben 33 euro più bassa rispetto alla rata da 890 euro del fisso. Un risparmio che, su tutta la durata del finanziamento, supera i 7.800 euro.
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MUTUO BBVA | |
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TAN: | 2,30% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 2,47% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 384,75 (mensile) |
MUTUO MPS MIO ACQUISTO CON GARANZIA CONSAP | |
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TAN: | 2,22% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 500,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 2,48% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 380,51 (mensile) |
MUTUO ARANCIO A TASSO VARIABILE | |
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TAN: | 2,57% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 950,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 2,81% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 398,77 (mensile) |
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Perché il tasso variabile è tornato competitivo?
La discesa dei tassi variabili è legata all’azione della Banca Centrale Europea, che ha iniziato a ridurre il costo del denaro dopo una lunga fase di rialzi. Con l'inflazione in rallentamento e le aspettative di ulteriori tagli nei prossimi mesi, i mutui indicizzati hanno ricominciato a offrire condizioni più vantaggiose rispetto ai fissi.
Per i consumatori più propensi al rischio, il tasso variabile rappresenta un’opportunità interessante di risparmio, soprattutto in un contesto che prevede una progressiva riduzione dei tassi nei prossimi trimestri. Tuttavia, il tasso fisso continua a essere considerato una scelta prudente, con livelli di TAN ancora storicamente bassi, ideale per chi preferisce la stabilità della rata.
Mutui in Lombardia: quale tasso d'interesse prediligono i consumatori?
Nonostante il sorpasso in termini di convenienza, i dati di MutuiOnline.it confermano che la maggior parte dei lombardi continua a preferire la sicurezza del tasso fisso. Nel secondo trimestre del 2025, questa soluzione ha rappresentato il 98,2% delle richieste nella regione, in lieve calo rispetto al 99,5% registrato nel trimestre precedente.
Il tasso variabile, sebbene in crescita, rimane ancora una scelta di nicchia: le richieste sono passate dallo 0,3% all’1,4% del totale, un segnale di timida apertura che potrebbe consolidarsi nei prossimi mesi, quando gli effetti dei tagli BCE saranno pienamente percepiti dal mercato e dai consumatori.
Oltre la metà delle richieste di mutuo nel secondo trimestre 2025 (55,7%) riguarda l’acquisto della prima casa, confermando la centralità di questo obiettivo per le famiglie. La surroga del mutuo rimane la seconda finalità più richiesta con una quota del 34,5%, a dimostrazione che molti mutuatari stanno ancora cercando di approfittare delle condizioni di mercato più favorevoli per abbassare i costi del proprio finanziamento. Più distanziate le altre finalità: l’acquisto della seconda casa si ferma al 7,7%, la ristrutturazione all’1,3% e il consolidamento debiti allo 0,6%.
Importi e valori immobiliari: Milano resta in testa
Dal punto di vista economico, l’importo medio richiesto in Lombardia è leggermente calato, passando dai 161.000 euro nel primo trimestre ai 156.700 euro nel secondo. Una tendenza che si accompagna a una lieve diminuzione del valore medio degli immobili nella regione, da 259.200 euro a 252.900 euro.
La provincia di Milano resta la più cara, con immobili dal valore medio di oltre 296.800 euro e mutui richiesti per una cifra media di 176.697 euro. All’opposto si posizionano Sondrio e Cremona: nella provincia di Sondrio l’importo medio richiesto è di 117.193 euro, mentre a Cremona si registra il valore medio degli immobili più basso della regione, pari a 166.340 euro.
Durata dei mutui e profilo dei richiedenti in Lombardia
Per quanto riguarda la durata dei finanziamenti, la media regionale è di circa 24 anni e 11 mesi, ma ci sono differenze interessanti a livello provinciale. I mutui più lunghi vengono richiesti a Milano, con una media di 25 anni e 4 mesi, mentre a Sondrio si registrano le durate più brevi, con una media di 21 anni e 5 mesi.
L’età media dei richiedenti lombardi è in leggero aumento: si è passati da 38 anni e 4 mesi a 38 anni e 11 mesi nel secondo trimestre. Anche in questo caso ci sono differenze locali: i richiedenti più giovani si trovano nella provincia di Lodi (37 anni e 2 mesi in media), mentre l’età più alta si registra a Sondrio, con una media di 41 anni e 6 mesi.
La convenienza della surroga del mutuo
Un aspetto rilevante in questo nuovo scenario è valutare l’opportunità di risparmiare con la surroga del mutuo, ricorrendo cioè al trasferimento del mutuo a costo zero verso un’altra banca che offra condizioni migliori. La surroga rimane uno strumento molto efficace per chi desidera sfruttare il vantaggio dei tassi variabili, senza dover stipulare un nuovo contratto da zero. Questo vale anche per chi negli ultimi anni ha sottoscritto mutui a tasso fisso più alti rispetto a quelli attuali.