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Che cos’è il piano di ammortamento di un mutuo

Quando si fa richiesta di un mutuo si sente sempre parlare di piano di ammortamento, che corrisponde alla modalità con cui il finanziamento dovrà essere rimborsato. Si tratta di un piano dettagliato calcolato a priori, che contiene tutte le rate del debito.

rate mutuo
Il piano di ammortamento del mutuo

ll piano di ammortamento di un mutuo è la modalità con cui il mutuatario è chiamato a rimborsare il finanziamento erogato dalla banca.

Si tratta di un piano dettagliato calcolato a priori, già in sede di concessione del mutuo, che contiene indicazioni sull’ammontare delle rate attraverso le quali il mutuatario estinguerà il suo debito, nonché la scadenza prevista per ognuna di esse.

Ogni rata è costituita da una quota capitale e una quota interessi:

  • La quota capitale è riconducibile all’ammontare di denaro preso in prestito per l’acquisto della casa, essa pertanto rappresenta la quota di finanziamento che il mutuatario restituisce progressivamente ad ogni scadenza concordata. Con il rimborso delle rate nel tempo, verrà restituito l’intero capitale, riducendone man mano l’ammontare residuo
  • La quota interessi è invece la parte di debito costituita dagli interessi che il mutuatario deve corrispondere alla banca in virtù della somma ottenuta in prestito. Rappresenta la parte variabile del debito, in quanto calcolata sul capitale residuo del finanziamento, quindi su un importo decrescente.

Servendosi degli strumenti messi a disposizione da MutuiOnline.it, è possibile conoscere a priori l’importo della rata del mutuo.

Lo strumento di calcolo rata mutuo si usa fornendo tre semplici informazioni:

  • l’importo del mutuo
  • la durata del mutuo
  • il tasso a regime (specificando il parametro in base al quale viene calcolato – IRS o Euribor - e indicando lo spread praticato dalla banca)

Il sistema calcolerà la rata da rimborsare e il numero di rate complessivo da corrispondere.

Come scegliere l’ammortamento?

Ci sono svariate tipologie di ammortamento, perché differenti sono i profili e le esigenze dei mutuatari. Vediamo qui i più comuni.

Piano di ammortamento alla francese

È la formula più spesso adottata dalle banche italiane, che prevede rate costanti con quote interessi progressivamente decrescenti a fronte di quote capitale crescenti nel tempo.

Secondo questo piano di ammortamento, la maggior parte degli interessi sono corrisposti nel primo periodo, mentre nella seconda parte si verseranno prevalentemente le quote di capitale, fino ad avvicinarsi alla scadenza con rate che prevedono quote interessi minime e quote capitale pari alla quasi totalità della rata.

Altro aspetto da considerare se si sceglie questo tipo di piano è quello della detrazione degli interessi, per chi può usufruirne, che sarà sostanziosa nella prima metà di vita del finanziamento, riducendosi invece in maniera consistente nel proseguo.

Piano di ammortamento all’italiana

Questo tipo di piano prevede rate con quote di capitale costante e interessi decrescenti, così che col tempo possano diventare più leggere. Gli interessi incideranno infatti su un importo residuo del mutuo, sempre minore man mano che si va avanti con il rimborso.

Piano di ammortamento a rate crescenti

Le quote di rimborso non sono fisse, ma aumentano ogni volta col passare del tempo.

Piano di ammortamento americano

Le rate sono tutte dello stesso importo e composte esclusivamente della quota di interessi, mentre il capitale si rimborsa con un versamento costante, ma sotto forma di piano di accumulo, che verrà utilizzato alla scadenza del contratto per estinguere il mutuo. Questo tipo di ammortamento mette dunque insieme due operazioni: una di finanziamento, costituita dalla parte di interessi, l’altra di investimento, attraverso il piano di accumulo.

Piano di ammortamento libero

Prevede il pagamento della sola quota di interessi calcolati sul capitale residuo, mentre la quota capitale potrà essere rimborsata a discrezione del mutuatario, ma rispettando le scadenze previste nel contratto. È l’ideale per chi non percepisce un reddito fisso ed ha contemporaneamente buoni margini di crescita reddituale. Il mutuatario dovrà infatti pianificare la restituzione del capitale accumulando lo stesso in alcuni periodi dell’anno, per poi far fronte a maxi pagamenti.

Piano di ammortamento tedesco

Prevede una formula molto simile al piano di ammortamento alla francese, con rate costanti e quote di capitale crescenti, ma la parte di interessi è corrisposta anticipatamente, attualizzata all’inizio del periodo a cui si riferisce (mese, trimestre o semestre).

Piano di ammortamento a rata costante

Prevede la rata del mutuo fissa nonostante il variare del tasso di interesse. Tale effetto si ottiene a spese della durata del prestito, che potrà essere più lunga del previsto nel caso di aumento del tasso di interesse nel tempo. Qualora invece i tassi di interesse dovessero diminuire nel tempo, si avrebbe l’effetto opposto di una diminuzione della durata del piano di ammortamento.

Cosa succede se si paga in ritardo o se non si paga?

Pagare puntualmente le rate del mutuo è fondamentale, perché il ritardato o mancato pagamento fanno scattare gli interessi di mora.

Il ritardo nel pagamento decorre dal giorno successivo a quello previsto per la scadenza della rata, perciò se pago con un giorno di ritardo rispetto alla data di scadenza prevista mi verranno imputati interessi di mora relativi ad un giorno.

Occorre allora, per evitare brutte sorprese, prendere visione delle condizioni del contratto sugli interessi relativi ai ritardi nei pagamenti, che decorrono anche per un solo giorno di ritardo e possono arrivare a diversi punti percentuali sopra il tasso del finanziamento.

Il ritardato o mancato pagamento fa scattare la messa in mora, ma prima occorre che sussistano le seguenti condizioni:

  • il ritardo del pagamento è imputabile al debitore;
  • si verifichi la “costituzione in mora” con un atto formale della banca, che richiede al mutuatario di adempiere al debito.

Il ritardato pagamento delle rate verificatosi per almeno sette volte consecutive costituisce presupposto per chiedere la risoluzione del contratto di mutuo da parte della banca. L’art. 40 del Testo Unico Bancari prevede che la risoluzione possa esser chiesta quando il ritardo “si sia verificato almeno sette volte, anche non consecutive. A tal fine costituisce ritardato pagamento quello effettuato tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza della rata”.

L’estinzione anticipata del mutuo

Il titolare del mutuo può sempre restituire, in tutto o in parte, il finanziamento prima della scadenza concordata. Nel primo caso seguirà la chiusura del rapporto contrattuale con la restituzione del capitale ancora dovuto.

Grazie alla legge 40/2007 (legge Bersani), ai mutui stipulati per determinate finalità (es acquistare o ristrutturare casa, svolgere attività economica o professionale quando si è persona fisica) dal 2 febbraio 2007 non si applicano penali, ma solo un compenso, il cui ammontare non potrà essere “eccessivamente oneroso”, pregiudicando così un diritto riconosciuto al mutuatario dalla norma legislativa.

Sarà ogni volta compito del mutuatario valutare la convenienza a rimborsare anticipatamente il  mutuo, anche in considerazione del tempo rimasto alla scadenza.

La procedura per chi chiude anzitempo un mutuo è di inviare alla banca la comunicazione, nelle forme contrattualmente previste, contenente la dichiarazione di voler estinguere il finanziamento.

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Servendosi del comparatore MutuiOnline.it non solo è possibile usare gli strumenti di calcolo messi a disposizione per valutare i diversi aspetti del mutuo, ma anche trovare consulenza per scegliere il miglior mutuo sul mercato: acquisto della casa, investimento, ristrutturazione, surroga e liquidità.

Ultimo aggiornamento marzo 2020

A cura di: Paola Campanelli

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