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Regime transitorio di favore per le banche che concedono finanziamenti

Grazie alle nuove disposizioni contenute nell'ultimo regolamento europeo sui requisiti di capitale bancari (CRR3), basato sullo standard di Basilea 3, le banche italiane che concedono finanziamenti immobiliari a basso rischio potranno beneficiare di uno sconto sui requisiti patrimoniali legati ai finanziamenti stessi.

09/09/2025
primo piano di una banca
Banche: sconto sui requisiti patrimoniali legati ai mutui

La Banca d'Italia ha annunciato una novità importante che avrà ricadute sull'accesso ai mutui casa. Grazie alle nuove disposizioni contenute nell'ultimo regolamento europeo sui requisiti di capitale bancari (CRR3), basato sullo standard di Basilea 3, le banche italiane che concedono finanziamenti immobiliari a basso rischio potranno beneficiare di uno sconto sui requisiti patrimoniali legati ai finanziamenti stessi.

Questa misura, basata su una discrezionalità nazionale prevista dalla normativa europea, mira a supportare il settore immobiliare residenziale facilitando alle banche un alleggerimento del capitale da accantonare sui mutui più sicuri.

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La normativa sul capitale delle banche

Le nuove regole di Basilea 3 introducono l'“output floor”, una soglia sotto la quale non possono scendere i requisiti patrimoniali calcolati con i modelli interni delle banche. In pratica, gli istituti sono obbligati a mantenere almeno il 72,5% del capitale calcolato con metodi standardizzati, per evitare che l'uso di modelli interni troppo ottimisti porti a minori accantonamenti e quindi ad un maggiore rischio per il sistema finanziario. Questa misura è entrata in vigore all'inizio del 2025, ma prevede una lunga fase transitoria: nel 2025 la soglia applicata è solo al 50%, con un aumento graduale fino al 72,5% previsto per il 2030. Oltre a questo, sono previsti sconti e regimi transitori per alcune esposizioni.

Lo sconto per i mutui a basso rischio: cosa cambia per le banche italiane

Tra questi regimi transitori c'è una specifica possibilità di concessione agli Stati membri, che permette di applicare una ponderazione ridotta sui requisiti di capitale per i finanziamenti garantiti da immobili residenziali a basso rischio. Nel dettaglio, la parte di esposizione che non supera il 55% del valore dell'immobile potrà essere ponderata al 10%, anziché al 20%, fino alla fine del 2032. Inoltre, la porzione che si colloca tra il 55% e l'80% del valore vedrà una ponderazione inferiore a quella ordinaria, con valori progressivamente crescenti dal 45% nel 2029 al 67,5% nel 2032, invece del consueto 75%.

La Banca d'Italia ha deciso di esercitare questa facoltà, garantendo così un regime transitorio più favorevole per le banche italiane che lavorano sui mutui a basso rischio. Questo intervento punta a mantenere la competitività delle banche italiane sul mercato europeo, limitando l'impatto patrimoniale dell'output floor. Infatti, secondo le stime ufficiali, questo meccanismo avrà un impatto significativo solo su un gruppo bancario tra i 12 italiani con modelli interni, e l'adozione dello sconto consentirà di dimezzare l'effetto sul capitale in modo graduale durante il periodo transitorio.

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Perché questa misura è un vantaggio per chi cerca un mutuo

Dal punto di vista del cliente che vuole acquistare una casa tramite mutuo, questa misura consente di facilitare l'erogazione del finanziamento. Infatti, le banche, dovendo accantonare meno capitale per i mutui “a basso rischio” (cioè garantiti da immobili con valori stabili e con un loan to value al di sotto di specifiche soglie), potranno essere più incentivate a concedere mutui a condizioni competitive.

Inoltre, questo intervento si inserisce in un contesto attuale di riduzione del costo del denaro, dopo il forte aumento registrato negli ultimi anni a causa dell'inflazione e delle politiche monetarie restrittive. In molte economie europee, l'ultimo trimestre ha visto un calo dei tassi ufficiali e un allentamento delle condizioni di mercato, che si riflette anche nei tassi applicati dai prestatori ai mutuatari. Questo calo facilita l'accesso al credito per le famiglie, rendendo più sostenibile sia la rata sia l'intero piano di ammortamento del mutuo.

Le posizioni dell'ABI e della Banca d'Italia

L'Associazione Bancaria Italiana (ABI, vale a dire l’Associazione delle Banche operanti in Italia) ha accolto con favore la decisione di Banca d'Italia, sottolineando come l'applicazione della discrezionalità consentita da CRR3 configura un beneficio che sarà probabilmente adottato anche da altri Stati europei e che, quindi, deve essere disponibile anche per gli istituti italiani. L'ABI ha inoltre evidenziato che il livello di rischio del portafoglio mutui è monitorato su una finestra mobile di otto anni, elemento che garantisce flessibilità e aggiornamento costante delle condizioni.

D'altro canto, Bankitalia ha invece respinto altre opzioni regolamentari, come l'eventuale modifica delle valutazioni sugli immobili utilizzati come garanzia nelle emissioni di covered bond, mantenendo quindi una linea prudente anche su altri fronti.

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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