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Mutui in fase di assestamento: tassi e dinamiche di mercato
Nonostante la pausa della BCE, l’aumento del TAEG riflette i costi di mercato e le strategie delle banche. Il variabile resta stabile, mentre il fisso è influenzato dalle oscillazioni dell’Eurirs, pur rimanendo competitivo. Le famiglie devono orientarsi tra rate in crescita e scenari ancora incerti.
Il mercato italiano dei mutui casa sta vivendo una fase di transizione delicata, in cui la stabilità dei tassi decisa dalla BCE non si sta traducendo in un rallentamento del costo effettivo dei finanziamenti.
Nonostante il costo del denaro sia fermo da mesi, il prezzo finale dei mutui continua infatti a crescere, segno che altri fattori, oltre alle decisioni della Banca Centrale, stanno incidendo sul mercato del credito.
Secondo Bankitalia, a settembre il TAEG medio sui nuovi mutui ha raggiunto il 3,71%, proseguendo una serie di incrementi iniziati in estate. Il dato supera il 3,67% registrato ad agosto e il 3,61% di luglio, confermando un trend ancora orientato verso l’alto.
Tassi mutui: effetto ritardo, costi di mercato e spread bancario
La divergenza tra tassi BCE e tassi applicati ai mutui trova spiegazione in un insieme di fattori. Il primo è l’“effetto ritardo”: gli istituti non recepiscono immediatamente i movimenti della Banca Centrale, ma adeguano gradualmente i listini per compensare i rialzi precedenti.
A pesare sono anche i costi di finanziamento sul mercato interbancario e l’andamento dei titoli di Stato: quando gli operatori non si aspettano tagli imminenti, il prezzo del denaro rimane elevato, con effetti diretti sui tassi applicati ai clienti.
Un ruolo chiave lo svolge inoltre lo spread bancario, ovvero il margine che gli istituti applicano per remunerare il rischio. In fasi di incertezza macroeconomica, gli spread tendono ad ampliarsi, contribuendo a mantenere alto il TAEG.
Il livello del TAEG dipende non solo dai tassi di mercato, ma anche dalle strategie di pricing delle banche, che in questa fase si stanno allineando ai costi attesi, pur cercando di mantenere offerte commerciali competitive per attrarre nuovi clienti.
Tassi variabili: stabilità dopo un lungo periodo di ribassi
Il fronte dei tassi variabili non ha mostrato scostamenti recenti significativi. Dopo mesi di graduale ribasso, sostenuto dalle aspettative di allentamento della politica monetaria, i valori si sono stabilizzati.
Lo stop ai tagli da parte della BCE e la prospettiva di una fase di attesa hanno congelato le condizioni del mutuo a tasso variabile, che oggi si muove in un’area di equilibrio, senza pressioni al rialzo ma neppure riduzioni previste nel breve periodo.
Confronta le offerte di mutuo prima casa a tasso variabile:
| MUTUO MPS MIO ACQUISTO CON GARANZIA CONSAP 50% | |
|---|---|
| TAN: | 2,19% |
| Spese iniziali: | Istruttoria: € 500,00 Perizia: € 300,00 |
| TAEG: | 2,45% (Indice Sintetico di Costo) |
| Rata: | € 378,99 (mensile) |
| MUTUO BBVA | |
|---|---|
| TAN: | 2,41% |
| Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
| TAEG: | 2,58% (Indice Sintetico di Costo) |
| Rata: | € 390,30 (mensile) |
| MUTUO D-EVOLUTION | |
|---|---|
| TAN: | 2,57% |
| Spese iniziali: | Istruttoria: € 500,00 Perizia: € 237,90 |
| TAEG: | 2,83% (Indice Sintetico di Costo) |
| Rata: | € 398,72 (mensile) |
Tasso fisso: l’effetto Eurirs e una convenienza ancora storica
Molto più dinamico è il quadro dei mutui a tasso fisso, influenzati dall’andamento dell’Eurirs, l’indice che guida le offerte di lungo periodo. Le oscillazioni dei mesi estivi hanno prodotto un leggero aumento del costo del fisso, ma senza alterarne la competitività complessiva.
Nell’ultimo anno, il tasso fisso è rimasto sostanzialmente stabile per sei mesi consecutivi, registrando poi un rialzo moderato rispetto al minimo toccato a marzo, quando il TAN era sceso al 2,82%. I movimenti dell’estate hanno riportato il valore medio al 3,27%, livello che rimane storicamente molto accettabile.
Applicando questo valore a un mutuo da 180.000 euro a 20 anni, la rata mensile è oggi pari a 1.023 euro. Si tratta di circa 53 euro in più rispetto alle soluzioni variabili attualmente più convenienti, con un costo totale maggiore di circa 12.700 euro sull’intera durata.
Nonostante ciò, il fisso continua a essere considerato una scelta sicura: anche dopo il lieve aumento legato alla volatilità geopolitica, le migliori offerte si collocano poco sopra il 3%, un livello che consente di bloccare condizioni favorevoli per tutto l’orizzonte del finanziamento.
Mercato mutui: prospettive per il breve periodo
L’incremento, seppur graduale, pesa sui bilanci delle famiglie. Il Codacons calcola che per un mutuo da 150.000 euro a trent’anni l’aumento degli ultimi mesi comporti un aggravio di circa 18 euro a rata, pari a oltre 200 euro all’anno. Per un mutuo più contenuto, ad esempio 120.000 euro in venticinque anni, l’impatto è intorno ai 14 euro mensili.
Guardando ai prossimi mesi, gli operatori non prevedono tagli significativi da parte della BCE nel breve termine. Le erogazioni stanno entrando in una fase di plateau e la combinazione fra spread elevati, Eurirs in assestamento e aspettative prudenti lascia pensare a uno scenario stabile, ma su livelli non particolarmente bassi.
In un contesto in cui la convenienza non è immediata da cogliere, strumenti comparativi come MutuiOnline.it e un’analisi attenta del proprio profilo finanziario diventano essenziali per orientarsi tra fisso e variabile. Il mercato, pur non sempre economico, continua comunque a offrire opportunità per chi è in grado di valutare con lucidità le proprie esigenze e l’evoluzione attesa dei tassi.
Le offerte di mutuo prima casa a tasso variabile oggi:
| Banca | Tasso | Rata | Taeg |
|---|---|---|---|
| Banca Monte dei Paschi di Siena | 2,19% | € 378,99 | 2,45% |
| BBVA | 2,41% | € 390,30 | 2,58% |
| Banco di Desio e della Brianza | 2,57% | € 398,72 | 2,83% |
| Webank | 2,81% | € 411,32 | 2,90% |
| Banco BPM | 2,71% | € 406,02 | 2,92% |
| Credem | 2,66% | € 403,23 | 3,02% |
| Crédit Agricole Italia | 2,73% | € 407,34 | 3,06% |
| UniCredit | 2,88% | € 414,89 | 3,14% |
| ING | 2,92% | € 417,30 | 3,17% |
| BPER Banca | 3,05% | € 424,31 | 3,30% |
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