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Mutui: il variabile rallenta la discesa, ma resta ancora un'opzione di risparmio
Il mercato dei mutui cambia direzione: i tassi fissi salgono, i variabili si avviano a una fase di stabilità. Dai migliori TAN alle condizioni green, le famiglie possono valutare se bloccare la rata con il fisso o sfruttare i vantaggi residui del variabile.

Il mercato dei mutui casa sta vivendo una nuova fase di assestamento. Dopo mesi di cali che avevano ristabilito la naturale differenza di costo tra variabile e fisso, oggi, seppure si assista a un rallentamento dei ribassi, le condizioni del tasso variabile risultano più convenienti rispetto al tasso fisso.
Il tasso fisso torna a salire
Se nel 2024 il fisso era stato la soluzione di salvezza contro i picchi dei tassi, adesso la situazione è cambiata. I dati mostrano un incremento: il TAN medio dei mutui a tasso fisso è passato dal 2,75% di dicembre 2024 al 3,23% di agosto 2025. L’aumento deriva dagli indici IRS a 20 e 30 anni, che riflettono l’andamento del mercato obbligazionario europeo.
Negli ultimi mesi, infatti, i Bund trentennali tedeschi hanno visto salire i loro rendimenti a causa delle tensioni commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti e della minaccia di nuovi dazi. Questo ha spinto gli investitori verso asset ritenuti più sicuri, facendo crescere i tassi di riferimento per i mutui a lungo termine.
Il tasso variabile conferma la sua convenienza
Parallelamente, il mutuo a tasso variabile continua a garantire un certo risparmio grazie all’indice Euribor a tre mesi, sceso negli ultimi 18 mesi dal 3,95% di febbraio 2024 al 2,05% di agosto 2025. Un dimezzamento importante, che però secondo le previsioni non si ripeterà a breve.
Gli analisti ritengono che l’Euribor abbia ormai toccato il suo minimo attorno al 2% e che vi rimarrà stabile almeno fino a fine 2026. La decisione della BCE di non procedere con ulteriori tagli al costo del denaro conferma questo scenario di stabilità. Anche se arrivasse un ultimo ritocco al ribasso, la rata dei mutui variabili non scenderebbe più in modo significativo.
Confronta le offerte di mutuo prima casa a tasso variabile:
MUTUO MPS MIO ACQUISTO CON GARANZIA CONSAP 50% | |
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TAN: | 2,18% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 500,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 2,45% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 378,74 (mensile) |
MUTUO CREDIT AGRICOLE GREENBACK | |
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TAN: | 2,72% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.000,00 Perizia: € 0,00 |
TAEG: | 3,04% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 406,50 (mensile) |
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Tasso fisso e variabile: le rate a confronto
Su un finanziamento da 250 mila euro a 30 anni, la rata di un mutuo variabile si attesta tra i 945 e i 990 euro, circa 65 euro in meno rispetto al fisso (1.350 contro 1.415 euro). Il risparmio complessivo nell’arco di 30 anni è vicino ai 15.600 euro.
Le differenze sono ancora più marcate per alcune offerte. Nelle soluzioni di mutuo green, pensate per immobili ad alta efficienza energetica, il variabile permette una rata inferiore di 57 euro rispetto al fisso, con un risparmio totale di oltre 13.600 euro. Nelle versioni standard più convenienti, la differenza arriva a 82 euro al mese, pari a quasi 19.700 euro sull’intera durata del mutuo.
Mutui: le offerte più convenienti su MutuiOnline.it
Guardando alle offerte presenti sul mercato a settembre 2025, le condizioni più favorevoli per i mutui fissi partono dal 2,65% del mutuo green di Crédit Agricole (con un TAEG al 2,80% e una rata di 1.007 euro) e dal 2,70% di BNL. Le condizioni meno convenienti si trovano per i mutui standard con TAN al 3,40% e rate sopra i 1.100 euro mensili (Simulazione di mutuo a tasso fisso di 250.000 euro, valore immobile 350.000 euro, prima casa per un 40enne residente a Milano, su MutuiOnline.it)
Per un mutuo variabile green alle stesse condizioni, le migliori soluzioni sono offerte da Monte dei Paschi di Siena con un TAN al 2,18% (TAEG 2,37% e una rata di 946 euro), seguito da BBVA e Banco BPM con valori al 2,49% (TAEG rispettivamente del 2,59% e 2,63%). Per i mutui standard le offerte meno convenienti hanno TAN 2,84% e TAEG 2,99%, con rate sopra i 1.030 euro.
Fisso o variabile: quale scegliere?
I tassi fissi rialzano la testa, i variabili si preparano a un periodo di stabilità; per chi deve accendere oggi un mutuo il quadro è duplice. Il fisso, pur avendo registrato rialzi, rimane una scelta che garantisce stabilità e consente di bloccare una rata che difficilmente tornerà più conveniente in futuro. Le banche, in particolare sui mutui green destinati ad acquisti o ristrutturazioni ad alta efficienza, offrono condizioni agevolate che permettono di contenere il costo complessivo.
Il variabile continua invece a essere la soluzione più economica nel breve, ma con un margine di risparmio che sembra aver raggiunto il suo massimo. La scelta dipende dal profilo del mutuatario: chi privilegia la certezza della rata può ancora trovare nel fisso un porto sicuro, chi invece vuole sfruttare il vantaggio immediato può orientarsi sul variabile, tenendo presente che i margini di ulteriore risparmio sono al momento ridotti.
Le offerte di mutuo prima casa a tasso variabile:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
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Crédit Agricole Italia | 2,67% | € 404,28 | 3,00% |
Banca Monte dei Paschi di Siena | 2,78% | € 409,89 | 3,07% |