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Mutui green verso un quarto del mercato complessivo
All'incirca un quarto del totale. È il peso raggiunto dai mutui green e la spiegazione non è solo nella crescente attenzione ai consumi e all'incidenza della bolletta energetica sui budget familiari, ma è da rinvenirsi anche nella propensione delle banche a favorire finanziamenti a minor rischio.

Non una scelta di marketing delle banche e nemmeno un fenomeno passeggero come tanti altri che si sono visti nel corso degli anni. Il segmento dei mutui green è destinato ad acquistare via via peso nel mercato dei finanziamenti per l’acquisto della casa fino a raggiungere la metà delle erogazioni complessive entro metà secolo. Anche perché, come evidente dalle offerte di mercato, le condizioni di accesso sono migliori.
Quota in crescita per gli immobili ad alta efficienza
Secondo l’ultimo “Esg outlook” di Crif, i mutui green potrebbero arrivare a rappresentare dal 24% al 30% del mercato nel 2030 e oltre il 50% nel 2050. Stime alle quali gli analisti sono arrivati analizzando il processo in atto di efficientamento energetico degli immobili italiani e gli scenari di sviluppo possibili. Il riferimento è in primo luogo alla direttiva europea Case Green, che impone il miglioramento della prestazione energetica da parte degli immobili più vetusti già nel medio termine.
La crescita delle abitazioni in classe A, che attualmente costituiscono il 4% del totale, dipenderà in buona parte dal ritmo degli sviluppi immobiliari. Di fatti è difficilissimo arrivare a questo livello per gli edifici vecchi, per cui non resta che sperare in un’accelerazione del nuovo. Secondo Crif, si può arrivare al 14% degli immobili entro la fine di questo decennio e al 37% per il 2050.
Confronta le offerte di mutuo green a tasso fisso:
MUTUO CREDIT AGRICOLE GREENBACK | |
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TAN: | 2,65% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 0,00 Perizia: € 0,00 |
TAEG: | 2,84% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 729,93 (mensile) |
- Spese istruttoria azzerate immobili classe A e B
- Extra sconto 0,10% per riqualificazione energetica
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MUTUO GIOVANI GREEN | |
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TAN: | 2,75% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 0,00 Perizia: € 320,00 |
TAEG: | 2,86% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 738,10 (mensile) |
- Tassi in promozione con preventivo MutuiOnline.it
MUTUO D-EVOLUTION GREEN | |
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TAN: | 2,75% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 320,00 Perizia: € 237,90 |
TAEG: | 2,88% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 738,10 (mensile) |
Il nodo incentivi per le ristrutturazioni
Ma la vera partita si gioca sulla riqualificazione del patrimonio esistente, considerando che la stragrande maggioranza degli immobili realizzati fino agli Settanta (e qualcuno anche oltre) è tra la classe F e quella G. Detto che vi è un interesse diffuso a migliorare le prestazioni energetiche, anche in ottica di riduzione del peso in bolletta, c’è da fare i conti con il nodo costi, soprattutto dopo che un biennio di iperinflazione ha fatto schizzare in alto i prezzi dei materiali.
Sarà inevitabile adottare uno schema incentivante, anche se su questo fronte occorrerà affrontare il nodo delle risorse. L’esperienza del Superbonus, infatti, ha evidenziato come la stagione degli incentivi generosi sia ormai alle spalle. Il ritorno del Patto di Stabilità in Europa impone un controllo ferreo delle uscite pubbliche e gli stessi incentivi ai quali siamo stati a lungo abituati oggi vengono messi in discussione da ragioni di bilancio pubblico.
A questo proposito, le analisi di Crif segnalano che in caso di sviluppi deludenti della riqualificazione immobiliare la riduzione degli immobili in classe G sarà limitata rispetto all’attuale 36%. Mentre lo scenario intermedio prevede di arrivare al 2050 con immobili della classe peggiore al 13% del totale e quelli a massima efficienza energetica al 31%. Lo scenario più ottimistico, che non potrà prescindere da incentivi pubblici ed è costruito sulla previsione di un’accelerazione della crescita economica rispetto a quella registrata negli ultimi decenni, prevede invece di scendere al 7% di edifici in classe G per il 2050, con quelli classificati come A al 37% del totale.
La convenienza dei mutui green
Alla luce della possibile evoluzione del parco immobiliare italiano, i mutui green potrebbero arrivare a rappresentare dal 24 al 30% del mercato nel 2030 e oltre il 50% nel 2050. Parallelamente, i finanziamenti per le ristrutturazioni green, per l’efficientamento energetico delle abitazioni, potrebbero aumentare fino al 40% alla fine di questo decennio e anche al 70% entro metà secolo.
La crescita dei mutui green, già in corso, è dovuta anche a ragioni di convenienza economica. Secondo l’ultima rilevazione mensile di MutuiOnline.it, se si guarda ai tassi medi dei mutui a 20 e 30 anni, a giugno i mutui green si sono attestati al 2,89% contro il 3,26% degli altri nell’opzione fissa, al 4,55% contro il 5,04% in quella variabile. Un differenziale dovuto alla maggiore appetibilità sul mercato degli immobili ad elevata efficienza energetica, che li rende più facili da rivendere, e a un prezzo più elevato, in caso di difficoltà in capo al mutuatario. E il gap, come si è visto, è destinato a crescere negli anni a venire.
Le offerte di mutuo green a tasso fisso:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
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Crédit Agricole Italia | 2,65% | € 729,93 | 2,84% |
Intesa Sanpaolo | 2,75% | € 738,10 | 2,86% |
Banco di Desio e della Brianza | 2,75% | € 738,10 | 2,88% |
Banca Sella | 2,80% | € 742,20 | 2,93% |
BPER Banca | 2,75% | € 738,10 | 2,93% |
BNL - Gruppo BNP Paribas | 2,70% | € 734,01 | 3,01% |
Webank | 3,05% | € 762,91 | 3,14% |
Banco BPM | 2,95% | € 754,58 | 3,15% |
Credem | 2,99% | € 757,91 | 3,20% |
UniCredit | 3,15% | € 771,28 | 3,38% |