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Mutui casa più salati con il rialzo della Bce: sotto la lente il tasso variabile

Con il rialzo dei tassi Bce l'attenzione si focalizza soprattutto sul tasso variabile: infatti, l'Euribor potrebbe presto allinearsi ai tassi Bce. Tra i possibili scenari c'è una forbice meno ampia tra i tassi fissi e variabili. Oggi la forchetta è di 150 punti base.

05/08/2022
mano poggia una casetta su una pila di monete
Mutui casa più cari dopo il rialzo dei tassi Bce

È ormai ufficiale: la Bce (Banca Centrale Europea) ha alzato i tassi di interesse di mezzo punto. Il rialzo, operativo dal 27 luglio, è il primo dopo 11 anni. Ma quello che oggi ormai sembra ancor più certo è che l’aumento del costo del denaro, stabilito dall’Eurotower, andrà a incidere anche sui mutui casa. Un dato che preoccupa soprattutto gli acquirenti che finora avevano potuto contare sui tassi di interesse ai minimi storici per investire sul mattone. Non è un caso che i mutui abbiano presentato negli ultimi tre anni una crescita del 9%, toccando i 417 miliardi.

Con i nuovi tassi Bce tutto sembra prendere una piega diversa. Il tasso principale è salito a 0,50%, il tasso sui depositi a zero e il tasso sui prestiti marginali a 0,75%, ma c’è chi stima un aumento del tasso sui depositi a 1,25% entro la fine del 2022.

Tasso variabile: cosa si prevede in futuro?

A finire sotto la lente di ingrandimento è soprattutto il tasso variabile: l’Euribor, parametro di indicizzazione più adoperato per calcolare gli interessi che si applicano sui mutui a tasso variabile, tende infatti ad adeguarsi rapidamente ai tassi Bce. E ora l’ipotesi più plausibile è che presto i tassi fissi e variabili non saranno così distanti; attualmente la forchetta è di 150 punti base, mentre poco fa era di 200, anche grazie ad una diminuzione significativa del costo dei mutui a tasso fisso a partire da metà giugno.

 

Tra gli scenari più prospettati nelle ultime ore è che in autunno i tassi variabili vadano oltre il 2%. Attualmente, però, le offerte di alcune banche propongono ancora mutui a tasso variabile lievemente sopra l’1%. Al momento i tassi fissi non dovrebbero registrare ulteriori rincari nei nuovi contratti, mentre la rata variabile potrebbe subire già qualche cambiamento nell’immediato. Finora, nei primi sei mesi del 2022, questa tipologia di mutuo si è fatta spazio, guadagnando il 30% del mercato.

Acquista la casa dei tuoi sogni con un mutuo Fai un preventivo

Vediamo praticamente qual è la situazione attuale con una simulazione di mutuo prima casa a tasso variabile. Ipotizziamo che il richiedente sia un impiegato di 35 anni, residente a Milano, che percepisce un reddito di 2.600 euro mensili. Supponiamo che l’importo del mutuo sia di 100.000 euro, il valore dell’immobile pari a 200.000 euro e la durata sia di 30 anni.

La rilevazione effettuata a fine luglio vede come migliore soluzione Mutuo Giovani Fondo di Garanzia Prima Casa di Intesa Sanpaolo con rata di 305,82 euro (Tan 0,65% e Taeg 0,74%). Le spese di incasso rata e gestione pratica sono gratuite così come quelle di istruttoria. L’importo finanziabile è fino all'80% del minore tra il prezzo di acquisto e il valore di perizia dell'immobile cauzionale. La somma minima concedibile è di 30.000 euro; nessun limite di importo massimo. Solo per i lavorativi atipici è stato fissato un tetto ed è pari a 250.000 euro.

Cosa sono i mutui a tasso variabile con Cap

Molto gettonati in questa prima fase dell’anno i mutui a tasso variabile con cap, formula che consente di fissare prima un tetto massimo oltre cui non andare. In questo caso le oscillazioni del mercato finanziario non potranno mai colpire le tasche del mutuatario, oltrepassando il tetto stabilito in sede di contratto. Il mutuo a tasso variabile con cap è una forma di finanziamento consigliata a chi intende beneficiare delle fluttuazioni dei mercati finanziari al ribasso, senza però rischiare troppo durante i rialzi. Chi opta per questo finanziamento, può fissare un tetto massimo alla rata e beneficiare di quelle che sono le condizioni migliori del mercato. Si tratta di un prodotto consigliato soprattutto quando gli indici di riferimento – Euribor o il tasso Bce – sono bassi. Ecco perché negli ultimi tempi si sono fatti particolarmente strada. Ora con il rialzo dei tassi Bce la situazione potrebbe nuovamente cambiare.

A cura di: Nicoletta Papucci

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