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Immobili: come il Covid ha cambiato il mercato

Il Covid ha cambiato il mercato immobiliare: ci sono meno acquisti per investimento e più per case vacanza, che nel 2021 si sono attestati rispettivamente al 16,4 e al 6,9 per cento del totale. Più vivace la domanda dei giovani. Più del 50 per cento delle compravendite è finanziato dai mutui.

24/06/2022
città vista dall'alto
Analisi socio-demografica del mercato immobiliare

Il Covid-19 ha lasciato in eredità al mercato immobiliare italiano il rafforzamento di trend che, finora, nell’andamento complessivo delle compravendite erano secondari: come la voglia di acquisto di case vacanza, di soluzioni indipendenti, di maggiori spazi. Nelle famiglie, infatti, è aumentata significativamente la quota di chi vende per migliorare la qualità abitativa dopo l’esperienza maturata durante i lockdown.

Non di meno, la pandemia ha avuto anche diversi effetti indiretti: come una minore incisività di operazioni per l’investimento (a causa del crollo del turismo e dei fenomeni della didattica a distanza e dello smart working) e un ampio aumento degli acquisti condotti dai giovani (che hanno potuto beneficiare delle agevolazioni messe in campo dal Governo per rilanciare l’edilizia e stimolare l’economia del Paese).

Meno compravendite per investimento e più case vacanza

È la foto che emerge da un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa sulle compravendite realizzate tra il 2019 e il 2021 attraverso la rete delle agenzie affiliate. L’indagine, nel dettaglio, evidenzia una flessione della quota di acquisti per investimento, al 16,4% durante lo scorso anno dal 17,9% del 2019 (rapporto sostanzialmente stabile rispetto al 2020), come effetto dell’accresciuta prudenza da parte degli investitori. Per contro, è da sottolineare l’aumento della percentuale di acquisto di case vacanza che nel 2019 si attestava al 5,8%, per salire al 6,5% durante il 2020, fino ad arrivare nel 2021 al 6,9% rispetto al totale. Queste percentuali, spiega la nota, confermano come la pandemia abbia spinto un maggior numero di persone all’acquisto di case vacanza sia al mare, sia al lago, sia in montagna.

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Gli aiuti del Governo stimolano la domanda dei giovani

L’analisi degli acquirenti offre uno quadro in movimento: dal 2020 spicca l’aumento della percentuale nella fascia compresa tra 18 e 34 anni, passata al 28,5% dal 27,1% del 2019, mentre diminuisce la componente di acquirenti che hanno 65 anni ed oltre (scivolata al 7,9% dal 9%).

Si è quindi abbassata l’età media degli acquirenti, anche grazie alle agevolazioni sui mutui agli under 36 adottate dal Governo per permettere a una fascia di cittadini, che per vari motivi ne sarebbe stata impossibilitata, di comprare la propria prima casa. Dallo spaccato emerge la fermezza delle compravendite effettuate dai 45-54enni (al 22,6% nel 2021 dal 22,4% del 2019) e dai 55-64enni (stabili al 13,8%), ovvero la fascia che vanta solitamente una maggiore indipendenza economica e anche quella, sulla carta, che cerca maggiormente soluzioni migliorative.

Tassi bassi e i mutui finanziano più del 50% degli acquisti

Il tipo di casa più compravenduta in Italia resta il trilocale, che nel 2021 ha coperto il 34,1% del totale degli acquisti, seppur in calo dal 35,5% registrato nel 2019 (situazione stabile rispetto al 2020). Per contro, è da segnalare un aumento della percentuale di acquisto di soluzioni indipendenti e semindipendenti, passata al 22% nel 2021, dal 19,1% del 2019 e dal 21,4% del 2020.

Nel Paese, lo scorso anno è stato registrato un lieve aumento della quota di acquisti da parte di single (al 30,6% dal 28,7% del 2019 al 29,8% del 2020). Per quanto riguarda i mutui, nel 2021 il 51,4% degli acquisti è stato supportato dall’accensione di un mutuo. Rispetto al 2019 si registra un aumento di coloro che ricorrono al credito, tendenza determinata soprattutto dai tassi di interesse che, tra il 2020 e il 2021, hanno toccato i minimi storici.

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A cura di: Fernando Mancini

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