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Atto Pubblico

Un atto pubblico, regolato dall’articolo 2699 del Codice Civile, è un documento redatto da un notaio o da un altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede dopo averlo compilato con le richieste formalità.

notaio che appone un sigillo
Atto pubblico

Quando si parla di atto pubblico si fa riferimento a un documento ufficiale che è stato redatto da un notaio o da un altro pubblico ufficiale autorizzato. L’atto pubblico deve rispettare determiniate caratteristiche, come previsto dall’articolo 2699 del Codice Civile, ossia:

  • essere redatto con le richieste formalità;
  • essere attribuito di pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato.

Detto anche “scrittura pubblica” o "atto autentico”, l’atto pubblico può essere redatto quindi da chi è autorizzato a conferirgli carattere ufficiale e ha natura di piena prova solo quando è indicata con certezza la sua provenienza. A titolo esemplificativo, possono ritenersi atti pubblici i rogiti notarili, gli atti costituitivi di una associazione o di una società di capitali, i verbali di udienza redatti da un cancelliere del tribunale o quelli messi a punto dalle commissioni di esame. Sono atti pubblici anche le donazioni che superano una certa soglia, le notifiche inviate dagli uffici giudiziari e, più in generale, le attestazioni rilasciate dagli uffici pubblici.

Quando un documento viene redatto senza il rispetto delle caratteristiche sopra elencate e viene poi firmato dalle parti coinvolte, non si parla più di atto pubblico bensì di scrittura privata.

L’atto pubblico che interessa da vicino chi sta procedendo alla compravendita di un immobile è quello che risponde al nome di rogito. Per essere considerato legale, il rogito deve essere letto integralmente dal notaio alla presenza delle parti coinvolte e di eventuali testimoni; questi ultimi sono necessari in particolare quando una delle due parti non è in grado di comprendere il testo del documento. Successivamente alla lettura il rogito va firmato dalle parti coinvolte e, successivamente, sottoscritto dal notaio. Il rogito si intende dunque valido con l’emissione dell’atto notarile.

Ultimo aggiornamento settembre 2023

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