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Risiko bancario: cosa cambia per correntisti e mutuatari

Nel giro di pochi mesi, il settore bancario italiano potrebbe assumere sembianze del tutto nuove. Infatti, è partita una stagione di consolidamento che inevitabilmente avrà ricadute anche su correntisti, risparmiatori e investitori. Ecco cosa attendersi.

10/04/2025
tasti compongono scritta bank su denaro
Consolidamento del settore bancario: cosa attendersi

Banco Bpm sta per portare a termine l’Offerta pubblica di acquisto (Opa) su Anima. UniCredit ha presentato un’Offerta pubblica di scambio (Ops) per acquisire il controllo dello stesso Banco Bpm, Mps punta su Mediobanca e l’Opa di Bper sulla Popolare di Sondrio. È in corso una nuova stagione di consolidamento nel settore bancario, che potrà avere ripercussioni su risparmiatori, correntisti e mutuatari che si rivolgono alle società coinvolte.

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Le ragioni del consolidamento bancario in atto

Può essere opportuno partire dalle ragioni del risiko in atto. Quello bancario è uno dei settori maggiormente impattati dall’evoluzione tecnologica. Tra funzioni consultive e dispositive, oggi è possibile fare comodamente dal pc o dallo smartphone molte delle funzioni che prima erano riservate alla filiale. Questo vale anche se si ha bisogno di un prestito o di un mutuo casa.

Collegandosi ad esempio al comparatore MutuiOnline.it, si possono mettere a confronto le diverse offerte presenti sul mercato, per individuare quella più conveniente in base alle proprie esigenze. Il tutto in pochi minuti, anziché perdere intere giornate tra uffici vari.

Alla luce di questi cambiamenti, le strutture “fisiche”, quindi filiali e organici, diventano in molti casi sovradimensionate. I risparmi ottenuti su questo versante possono liberare risorse da destinare agli investimenti, che ancora una volta hanno nell’innovazione tecnologica la priorità.

C’è poi anche un altro aspetto connesso ai precedenti. L’evoluzione tecnologica abbatte le barriere all’ingresso nel mercato, tanto che negli ultimi tempi vi è stato un proliferare di nuovi operatori che sono entrati nel mercato offrendo servizi un tempo esclusiva delle banche. Questo significa che per gli operatori già attivi cresce la pressione sui margini e occorre ridurre i costi per restare competitivi.

Cosa cambia con le operazioni di M&A?

Dunque, il consolidamento ha soprattutto uno scopo difensivo, con un esito che tuttavia non è scontato. Le numerose aggregazioni degli ultimi lustri hanno dimostrato che l’integrazione tra differenti culture aziendali è tutt’altro che semplice e le banche sono in primo luogo organizzazioni di persone e di tecnologie. Se nell’uno e nell’altro caso il dialogo diventa difficile, la fusione non produce gli effetti sperati.

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Consolidamento bancario: le ricadute sulla clientela

Nella prospettiva della clientela, partendo dai correntisti, come detto le aggregazioni portano in primo luogo a una riduzione delle filiali, per cui è probabile che si riduca il presidio sul territorio. Le aggregazioni possono invece essere vantaggiose per chi richiede un finanziamento, che sia un’impresa che ha in mente investimenti o un cittadino che punta a un prestito o all’accensione del mutuo. Poter contare su spalle più robuste, infatti, consente di avere maggiori margini di manovra sia per la concessione del credito, sia per applicare condizioni migliorative della media. Come sempre, poi, ogni caso è diverso dagli altri e le situazioni possono evolvere nel corso del tempo.

Nulla cambia, invece, per i mutui e i prestiti in corso. Restano in vigore i contratti in essere, senza modifiche alle condizioni applicate, come le modalità di rimborso, la data e l'entità della rata e gli interessi.

Mentre i correntisti potrebbero riscontrare delle condizioni meno vantaggiose rispetto a quelle originarie, visto che l'operazione finanziaria determina un cambiamento di carte e bancomat. Se il contratto è in essere con la banca acquisita, quella nuova è tenuta a comunicare per iscritto le eventuali variazioni ai clienti. L’istituto non gode di libertà assoluta. La variazione proposta deve essere supportata da un motivo giustificato e può entrare in vigore non prima di 60 giorni dopo che l’avviso è stato recapitato. In questo arco di tempo, il correntista avrà la possibilità di recedere dal contratto senza alcuna penalità.

A cura di: Luigi Dell'Olio

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