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Quando scenderanno i tassi sui mutui: le novità di maggio 2025

Le aspettative sui tassi dei mutui per i prossimi mesi si fanno sempre più ottimistiche. Il variabile medio potrebbe scendere fino al 2% già a giugno, con ulteriori cali entro la fine dell’anno. Alcune stime parlano di una discesa fino all’1,5% entro dicembre 2025.

14/05/2025
pile di monete in primo piano, sullo sfondo icona di una casa con simbolo percentuale
Le previsioni sui tassi dei mutui a maggio 2025

Maggio 2025 segna un passaggio decisivo nella lunga transizione da una stagione di tassi alti a un contesto più favorevole per famiglie e mutuatari. Grazie all’intervento della BCE e a previsioni incoraggianti, i tassi sui mutui stanno tornando a livelli più accessibili, restituendo margini di manovra a chi desidera acquistare casa o alleggerire il peso di un finanziamento in corso.

L’estate alle porte e i mesi successivi potrebbero rappresentare il momento giusto per prendere una decisione, valutando le migliori soluzioni disponibili e sfruttando un contesto che, dopo anni di tensioni, torna finalmente a respirare.

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Il ruolo della BCE: sette tagli e una strategia di sostegno

Tutto ha avuto inizio nel giugno 2024, con il primo taglio al tasso sui depositi, dopo una lunga fase di politica restrittiva. In meno di un anno, la BCE ha ridotto il costo del denaro ben sette volte, portando il tasso di riferimento a un livello decisamente più favorevole per chi intende finanziare l’acquisto di una casa.

A seguito del taglio di 25 punti base deciso dalla BCE a marzo e del successivo abbassamento del tasso al 2,25% entrato in vigore ad aprile, i mercati si preparano ad almeno altri due interventi al ribasso entro la fine del 2025. Le proiezioni indicano un Euribor a 3 mesi in calo fino a circa 2,05% già a giugno, con una possibile discesa sotto l’1,8% entro dicembre.

L’obiettivo dichiarato di Francoforte è doppio: da un lato contenere le spinte inflazionistiche ormai rientrate, dall’altro sostenere la domanda interna e la ripresa economica. Il mercato ha risposto rapidamente e, già nella primavera 2025, i primi segnali di sollievo per chi intende accendere un mutuo casa sono diventati concreti.

Maggio 2025: tassi in discesa, rate più leggere

Secondo i dati aggiornati a maggio 2025, il calo dei tassi si è tradotto in una contrazione tangibile delle condizioni applicate ai mutui. Il tasso fisso medio (TAN) si attesta al 2,94%, mentre quello variabile scende fino al 2,82%, sancendo il sorpasso in termini di convenienza. Solo un anno fa, il tasso variabile era ben più oneroso del fisso, tanto da essere quasi completamente escluso dalle nuove richieste.

Oggi la situazione si è ribaltata. I tassi stanno tornando su livelli più in linea con quelli pre-crisi e anche le simulazioni mostrano un miglioramento concreto. Per un mutuo da 130.000 euro a 25 anni, le rate mensili possono ridursi anche di 15-20 euro rispetto al 2024, con un risparmio annuo che supera i 200 euro.

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Mutuo surroga: cresce l’interesse per la rinegoziazione

Con il nuovo scenario, si riaccende anche l’interesse per il mutuo surroga, che offre la possibilità di trasferire il proprio mutuo presso un’altra banca, approfittando di condizioni più favorevoli. Si tratta di un’opportunità importante, soprattutto per chi ha sottoscritto un mutuo tra il 2022 e il 2024, quando i tassi erano ai massimi. Oggi molti istituti offrono condizioni migliorative, senza costi per il cliente.

Secondo gli operatori del settore, già nel primo trimestre del 2025, oltre un terzo delle nuove richieste di mutuo ha riguardato la surroga, spinta dalla convenienza legata al calo dei tassi. Per chi ha acceso un mutuo tra fine 2022 e inizio 2024, sostituirlo oggi può portare risparmi rilevanti: su un residuo di 150.000 euro a 25 anni, abbassare il tasso di un punto percentuale equivale a circa 80 euro in meno al mese, ovvero quasi 24.000 euro in meno sull’intera durata.

Maggio 2025: mese chiave per nuovi ribassi sui tassi d'interesse

Se da un lato maggio 2025 ha confermato il trend discendente dei tassi, dall’altro si rivela un mese strategico per interpretare cosa accadrà da qui a fine anno. Sono infatti diversi gli elementi che concorrono a delineare uno scenario favorevole a ulteriori ribassi nei tassi d’interesse, a partire da dinamiche macroeconomiche di rilievo.

La Banca Centrale Europea ha già messo in calendario una serie di appuntamenti decisivi. Le prossime riunioni programmate — 5 giugno, 24 luglio, 11 settembre, 30 ottobre e 18 dicembre — saranno le occasioni in cui potrebbero essere ufficializzati nuovi tagli ai tassi di riferimento, se le condizioni lo permetteranno. E tutto lascia supporre che almeno uno o due interventi siano probabili già entro l’estate.

A rafforzare questa ipotesi intervengono le considerazioni espresse da diversi esponenti del board della BCE, tra cui il consigliere esecutivo Piero Cipollone, che ha evidenziato come nel breve periodo si stia delineando una dinamica disinflazionistica, a causa delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

I nuovi dazi introdotti dagli USA contro una serie di prodotti cinesi potrebbero provocare uno spostamento massiccio di merci verso l’Europa. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, il mercato europeo potrebbe trovarsi a fronteggiare un surplus di beni a basso costo, con un impatto diretto sui prezzi al consumo e, quindi, sull’indice d’inflazione nell’area euro.

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Prospettive sempre più favorevoli per i mutui

In questo contesto, le aspettative per i prossimi mesi si fanno sempre più ottimistiche. Secondo diverse proiezioni, il tasso variabile medio potrebbe scendere fino al 2% già a giugno, con ulteriori cali possibili entro la fine dell’anno. Alcune stime parlano addirittura di una discesa fino all’1,5% entro dicembre 2025.

Per i mutuatari, questo si tradurrebbe in un beneficio concreto. Prendendo come riferimento un mutuo a tasso variabile, la rata mensile — oggi intorno ai 640 euro — potrebbe ridursi a circa 617 euro già a giugno, per scendere sotto i 600 euro entro l’inverno. Il risparmio mensile, quindi, si avvicinerebbe ai 40 euro, pari a quasi 500 euro l’anno: un alleggerimento sensibile per molte famiglie.

Ecco perché molti osservatori individuano proprio tra giugno e luglio un periodo decisivo. Non solo perché potrebbero arrivare nuovi tagli da parte della BCE, ma anche perché è in quei mesi che si potrebbe vedere una svolta più marcata nei tassi applicati al credito al consumo e ai mutui.

Il tasso fisso si muove più lentamente del variabile

Anche i tassi fissi beneficiano del clima più favorevole, ma la discesa è meno repentina rispetto a quella del variabile. Questo accade perché il mutuo a tasso fisso dipende in gran parte dall’andamento degli IRS (Interest Rate Swap), strumenti che incorporano le aspettative a lungo termine. La discesa dell’inflazione e l’attenuazione della tensione sui mercati obbligazionari giocano un ruolo importante, ma i tempi sono più dilatati.

Per questo motivo, chi oggi è in fase di scelta dovrebbe valutare attentamente entrambe le opzioni. Il variabile è tornato ad essere competitivo e conveniente, ma richiede una certa propensione al rischio e la capacità di assorbire eventuali fluttuazioni future, anche se al momento poco probabili.

La chiave per scegliere un mutuo: valutare e pianificare

Il consiglio per chi oggi sta pensando a un mutuo — sia per l’acquisto che per la portabilità — è quello di non agire per automatismi, ma di analizzare nel dettaglio le condizioni, magari con l’aiuto di un consulente. Anche la simulazione online è uno strumento utile per orientarsi, ma ogni situazione ha le sue peculiarità: importo, età, durata, stabilità del reddito.

Se le condizioni restano favorevoli come previsto, il secondo semestre 2025 potrebbe rappresentare un’occasione interessante per chi è rimasto fermo negli ultimi mesi, in attesa di un segnale chiaro.

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A cura di: Nicoletta Papucci

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