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Per le imposte sui redditi scatta l’ora X
I contribuenti che hanno beneficiato del differimento del pagamento dell’acconto delle imposte sui redditi in scadenza il 30 novembre scorso sono chiamati a versare il dovuto entro la data ultima del 16 gennaio 2024. Ecco cosa comporta questa scadenza.

L’anno è appena iniziato, ma c’è la prima scadenza di pagamento. Entro il 16 gennaio, infatti, i contribuenti che hanno beneficiato del differimento del pagamento dell’acconto delle imposte sui redditi in scadenza il 30 novembre scorso, sono chiamati a versare quanto dovuto. Un’incombenza non da poco, considerato che nell’ultimo biennio l’inflazione ha svuotato le tasche degli italiani a fronte di stipendi che sono rimasti sostanzialmente fermi. Il che ha complicato le cose sia sul fronte degli investimenti, sia dei consumi, rendendo ad esempio più costoso sottoscrivere un mutuo.
Come funziona l’acconto Irpef
L’acconto deve essere versato se l’imposta dichiarata nell’anno (riferita al periodo d’imposta 2022) è superiore a 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze. L’ammontare è del 100% rispetto all’imposta dichiarata nel corso dell’anno e occorre versarlo in una o due rate, con qualche differenza. Si procede con un’unica soluzione entro il 30 novembre se è di importo inferiore a 257,52 euro, mentre si può dividere in due l’incombenza se è superiore a questa soglia. Nel secondo caso, la prima rata deve essere versata entro il 30 giugno e la seconda rata entro fine novembre.
Questo in termini generali perché in realtà in decreto Anticipi ha modificato la disciplina per l’anno in corso (il riferimento è all’anno fiscale 2023), stabilendo uno slittamento della seconda scadenza al 16 gennaio 2024. Il rinvio riguarda tutte le imposte dovute sul reddito a esclusione dei contributi previdenziali, relativamente alle persone fisiche con partita IVA, che generano un fatturato fino a 170 mila euro.
Detto dell’acconto, le rate successive dovranno essere versate entro il giorno 16 di ogni mese fino a maggio, anche se questa rateizzazione comporta il pagamento degli interessi secondo i termini di legge, cioè con un tasso del 4% annuo.
Il calendario 2024 delle scadenze fiscali
In Italia ci sono 1.500 scadenze fiscali nel corso dell’anno e i tentativi di semplificare questa giungla finora non hanno avuto grande successo.
Quanto alle più rilevanti, quanto meno in merito alla numerosità dei contribuenti interessati, si inizia dalla fine di questo mese, quando scade il termine per l’invio dei dati relativi alle spese sanitarie relative al secondo semestre 2023.
Va ricordato, poi, che da quest’anno viene anticipato di due mesi, al 30 settembre, il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Per i contribuenti soggetti all’Ires, la scadenza viene anticipata dall'ultimo giorno dell'undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta all'ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta. Mentre slitta al 30 novembre il termine per la comunicazione da parte dei regimi forfettari dell'importo e della natura dei costi sostenuti nel periodo d'imposta 2021.
Per concludere, sarà possibile versare una ulteriore rata delle imposte a saldo e acconto derivanti dalle dichiarazioni dei redditi e Irap entro il 16 dicembre.
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