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Bonus ristrutturazioni: la detrazione del 50% va verso la conferma
Buone notizie per chi vuole ristrutturare casa. Contrariamente alle aspettative, la prossima manovra di Bilancio dovrebbe confermare la detrazione al 50% per i lavori riguardanti l'immobile adibito ad abitazione principale, con una conferma anche per il 36% negli altri casi.

A differenza di quanto si temeva fino a poco tempo fa, la prossima manovra finanziaria dovrebbe mantenere la detrazione fiscale del 50% per le spese di ristrutturazione relative alla prima casa, per i costi sostenuti (e fatturati) nel corso del 2026. Mentre negli altri casi resterebbe il 36% previsto da quest’anno.
Tuttavia, per limitare l’esborso a carico dei conti pubblici, è probabile che vengano fissati dei paletti: al momento non è ancora chiaro se riguarderanno il reddito dei richiedenti, l’ammontare dei lavori fatturati (attualmente fissato a 98 mila euro) o una combinazione dei due elementi.
Una novità accolta con favore da chi ha in programma lavori di ristrutturazione o l'acquisto di un immobile da ristrutturare. Il bonus resta così una potente leva per sostenere il mercato immobiliare, mentre per le seconde case e altri immobili l'agevolazione si riduce al 36%.
Dunque, si prospetta un altro anno positivo per i mutui ristrutturazione, complici i tassi accessibili, dopo che nell’ultimo anno e mezzo la Banca Centrale Europea ha ridotto sensibilmente il costo del denaro, rendendo più accessibile il finanziamento per l'acquisto o la ristrutturazione della casa.
Bonus ristrutturazioni: un volano economico
Il bonus ristrutturazioni al 50% ha rappresentato negli ultimi anni uno dei principali incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, con un impatto economico di rilievo sia per le famiglie, che per l'intero settore edilizio.
L'importo complessivo delle spese agevolate tramite questo bonus è stimato in circa 20 miliardi di euro all’anno. Le detrazioni fiscali hanno permesso a milioni di proprietari di intervenire sulle proprie abitazioni, migliorandone la qualità e aumentando di conseguenza il valore degli immobili.
Sul fronte dei conti pubblici, il bonus comporta uscite fiscali importanti, con un costo stimato per l'erario di circa quattro-cinque miliardi di euro annui legati alle detrazioni, ma che si bilanciano in parte con i benefici indiretti derivanti dall'incremento delle attività economiche, dell'occupazione e del gettito fiscale complementare generato dal settore edilizio.
Le detrazioni come strumento di contrasto all’evasione fiscale
Gli incentivi fiscali contribuiscono in maniera importante a contrastare l’evasione, particolarmente diffusa nel campo dell’edilizia. Diversi studi hanno evidenziato che il taglio delle detrazioni rende meno conveniente operare in regola, spingendo imprese e clienti a preferire lavori in nero o a sottofatturare le prestazioni per risparmiare sull'IVA e altre imposte.
Secondo una stima della Confederazione Nazionale dell'Artigianato, questa dinamica potrebbe far ricadere nel sommerso oltre dieci miliardi di euro di lavori edilizi, con un conseguente danno ai conti pubblici e un'erosione della concorrenza leale tra imprese. Oltre al danno fiscale, questo comporta anche rischi qualitativi e di sicurezza nelle opere eseguite.
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Mutui e tassi in calo: opportunità per chi vuole comprare o ristrutturare casa
La conferma del 50% sulle ristrutturazioni prima casa, con il 36% per gli altri immobili, promette di favorire l’accesso ai finanziamenti per chi ha in programma lavori sul proprio immobile. A questo proposito, l’indicazione è di non limitarsi alla prima offerta di mercato, ma ricercare piuttosto l'offerta di mutuo casa più conveniente per il proprio profilo, tenendo presenti non solo il tasso di interesse nominale, ma anche le spese accessorie, le condizioni contrattuali e la durata del finanziamento. Tutti parametri che possono mutare anche nel breve termine, dato che le politiche commerciali degli istituti spesso hanno una durata temporale limitata.
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Banco di Desio e della Brianza | 3,30% | € 284,87 | 3,77% |
CheBanca! | 3,55% | € 291,27 | 4,17% |
Banca Popolare Pugliese | 3,89% | € 300,10 | 4,24% |
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