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Per le costruzioni è l’ora della ripresa

Settore delle costruzioni in netta ripresa: la crisi procurata dal Covid, legata essenzialmente al blocco dei lavori edilizi durante il lockdown della primavera 2020, è stata superata grazie alla spinta delle opere pubbliche pre-Recovery e alla riqualificazione residenziale trainata dal Superbonus.

25/06/2021
progetti di case con metro e casco da cantiere
Il mercato delle costruzioni è in crescita grazie al Superbonus e ai tassi bassi sui mutui

Settore delle costruzioni in netta ripresa. Il dubbio è legato a quanto sia sostenibile questa ripresa e potrà essere risolto solo tra qualche mese, quando si capirà se il +12,7% stimato per il 2021 troverà conferma.

Sta di fatto che la ripresa in atto nel settore delle costruzioni è ben più forte di quanto si potesse immaginare solo qualche settimana fa ed è un dato importante se si considera l’importanza del settore con tutto il suo indotto. Sulla tendenza incide sicuramente il calo del 2020 (nell’ordine del 4,9%), ma un ruolo lo giocano anche il Superbonus 110% e le condizioni dei mutui, con tassi che si confermano eccezionalmente bassi anche ora che sta prendendo corpo la ripresa economica.

Un anno di gran carriera

A fare il punto sul settore delle costruzioni è il rapporto congiunturale semestrale curato dal Cresme, dal quale emerge che la crisi legata al Covid – e legata essenzialmente al blocco dei lavori edilizi durante il lockdown della primavera 2020 – è stato ampiamente superato, grazie soprattutto alla spinta che arriva dalle opere pubbliche pre-Recovery (+18,2% la previsione per il 2021) e dalla riqualificazione residenziale trainata dal Superbonus (+18,1%).

Quest’ultimo, dopo i primi mesi di incertezza legati alla necessità di chiarimenti sul fronte applicativo, sta finalmente decollando. Gli italiani stanno mostrando grande interesse di fronte alla possibilità di detrarre il 10% in più delle spese sostenute per interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole. C’è ancora tempo fino al 30 giugno 2022 per realizzare i lavori e, per chi non ha grandi disponibilità liquide, sul mercato non mancano le offerte delle banche disposte a farsi carico dei costi in cambio della cessione del credito.

Occhio ai prezzi

Non è escluso che a fine anno la situazione risulti addirittura migliore di quella stimata oggi, considerato che c’è grande attesa per l’impatto che il Pnrr potrà avere sull’economia nazionale. Non tanto in termini di investimenti diretti sulle costruzioni, dato che buona parte delle risorse finiranno a progetti di iniziativa pubblica, quanto di ricadute da parte di un’economia nazionale in sostanziale ripresa.

Non mancano, comunque, le criticità, la principale delle quali è relativa ai prezzi dei materiali. Cresme segnala che negli ultimi sei mesi il tondo in acciaio per calcestruzzo armato ha visto impennare i prezzi del 150%, il rame del 30%, il petrolio del 40% e il bitume del 20%. Trend dovuti alla pressione della domanda sull’offerta. Se infatti molti produttori non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid a fronte di un’emergenza sanitaria da allarme rosso in diverse aree del pianeta, la domanda di costruzioni è in forte crescita un po’ ovunque. Complici misure come il Superbonus 110% italiano che spingono in questa direzione.

A leggere le previsioni delle banche centrali e di diversi organismi internazionali, questa inflazione da commodity dovrebbe comunque essere transitoria. L’avanzamento della campagna vaccinale dovrebbe consentire di tornare ai livelli produttivi pre-pandemici, riequilibrando quindi la bilancia tra domanda e offerta.

La spinta dai mutui

A rendere dinamico il mercato immobiliare è anche il buon andamento del settore dei mutui. Secondo le rilevazioni di Assofin, nei primi quattro mesi del 2021 si registrano il 52% in più di erogazioni, mentre dal lato della domanda l’Osservatorio di MutuiOnline segna un aumento della richiesta anche nel secondo trimestre nell’ordine 65% del totale rispetto al 54% del 2020. Insomma, ci sono tutte le condizioni per un anno molto positivo per le varie componenti del mercato immobiliare.

A cura di: Luigi dell'Olio

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