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Le locazioni turistiche spingono il turismo invernale
Il boom del mercato degli affitti brevi ha spinto un numero consistente di italiani a investire sulle seconde case. Una tendenza che sta attirando sempre più turisti stranieri in Italia, con benefici non solo per i proprietari degli immobili, ma per tutta l'economia.
Nelle ultime settimane si è parlato molto della stretta ad affitti brevi e locazioni turistiche, decisa dal governo in risposta ai sindaci che lamentano il caro-affitti. A ben vedere, tuttavia, le cose non stanno esattamente così e il rischio concreto è di perdere opportunità come Paese, in cambio di pochi spiccioli quanto ad entrate.
La ricerca sul turismo e l’impatto sul mercato
Secondo il Report Immobiliare Nazionale realizzato dalla Fiaip (federazione che accorpa tutta la filiera professionale dell’immobiliare), per l’inverno si stima un +10% quanto al numero delle locazioni turistiche, soprattutto nelle località montane e in relazione a case indipendenti o grandi appartamenti capaci di accogliere famiglie numerose o gruppi di amici. Questo per contenere i costi anche a seguito di un significativo incremento dei canoni di locazioni (da +2% a +6%) rispetto alla scorsa stagione invernale. Le famiglie italiane prendono in locazione le case in media per una settimana, spendendo tra 900 e 1.500 euro settimana. Si prevede una crescita significativa del numero degli stranieri soprattutto di prossimità (provenienti da Germania, Francia, Austria), che sceglieranno di trascorrere le vacanze invernali in Italia tramite locazioni turistiche.
La stretta normativa sugli affitti brevi, cosa cambia
Questi numeri dimostrano i limiti della normativa in via di approvazione in sede parlamentare, che prevede per le locazioni turistiche - al pari di quelle brevi -, l’introduzione del Codice identificativo nazionale (Cin), che andrà esposto all’interno dell’immobile e indicato anche negli annunci – on e offline - utilizzati per promuoverlo. Stesso discorso vale per i titolari delle strutture alberghiere o extra alberghiere. Chi non lo farà, potrà incorrere in una sanzione da 800 fino a 8 mila euro, a seconda delle dimensioni dell’immobile. Il Cin andrà richiesto, tramite una procedura telematica, al ministero del Turismo e andrà esposto dagli intermediari e dai portali specializzati.
Alla base di questo aggravio di imposte c’è soprattutto la constatazione che un numero crescente di persone (soprattutto tra i giovani) fatica a trovare un appartamento in locazione, dato che i costi sono cresciuti notevolmente negli ultimi anni, sensibilmente di più rispetto alle quotazioni delle compravendite. Sotto accusa è finito proprio il boom degli affitti brevi, che avrebbe creato una forte pressione dell’offerta rispetto alla domanda, spingendo i proprietari a concedere il 4+4 solo a caro prezzo. Anche se in realtà molti proprietari di seconde case scelgono questa strada più per ovviare al rischio di mancato sfratto (o comunque dei tempi lunghi) dei contratti tradizionali.
Crescono gli acquisti di seconde case
Tornando allo studio di Fiaip, fin qui il 2023 si è dimostrato un anno molto positivo sia per l’acquisto di seconde case, sia per l’incidenza – sul totale acquisti – di quelli condotti in porto dai privati. Questo sta a indicare che sempre più italiani in questi mesi hanno deciso di attingere ai propri risparmi, ricorrendo meno al mutuo rispetto agli acquisti prima casa, per comprare una seconda abitazione sia per viverla nel periodo vacanziero, sia per metterla a rendita tramite la locazione, soprattutto quella breve, ma anche, e sempre di più, per un utilizzo promiscuo.
Del resto, già nella stagione estiva è stato registrato un +10% in merito al numero di contratti di locazioni con finalità turistiche rispetto all’estate 2022, unitamente a un significativo aumento medio dei canoni delle locazioni di un +5%, a conferma di come i proprietari optano sempre di più per le locazioni brevi rispetto a quelle ordinarie.
Redditività superiore alla media per gli affitti brevi
Lo studio della Fiap segnala anche che i rendimenti medi lordi da locazione delle seconde case attualmente oscillano in media tra il 6 e il 9% e questo sta determinando una crescita del numero degli investitori di immobili con potenziale proiezione alla locazione turistica, prevalentemente appartamenti nelle grandi città d’arte e nelle più rinomate località balneari e montane.
Cresce la domanda e l’offerta si adegua. Ormai, segnala la Fiap, il 54% delle agenzie immobiliari si occupano di locazioni brevi, soprattutto con finalità turistiche.
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