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La Bce alza i tassi e prepara nuove strette: l'impatto sui mutui

La stretta della Banca centrale europea non si ferma. Dopo aver ritoccato all'insù i tassi ufficiali nell'ordine dello 0,25%, l'istituto di Francoforte fa sapere che proseguirà su questa strada anche nelle prossime riunioni con l'obiettivo di raffreddare l'inflazione.

05/05/2023
banca centrale europea

Più che per la decisione sui tassi, l’attesa era per le parole sugli orientamenti futuri della Bce e in questo proposito le parole pronunciate da Christine Lagarde sono state tutt’altro che rassicuranti. L’Eurotower è intenzionata ad alzare ancora i tassi, per cui più che mai diventa importante confrontare le diverse offerte di mutui alla ricerca di quella più conveniente per le proprie necessità.

La decisione della Banca Centrale e l’impatto sui mutuatari

Un nuovo rialzo, ma limitato. La Bce ha alzato i tassi ufficiali dello 0,25%, come atteso dalla maggior parte degli analisti, mentre una quota minoritaria si attendeva un incremento dello 0,50%. Comunicando la decisione, l’organismo di Francoforte ha fatto sapere che le prospettive per l’inflazione rimangono “troppo alte e troppo a lungo” e questo apre le porte a nuovi rialzi nelle prossime riunioni. Una doccia fredda, dato che molti operatori si attendevano una pausa nel corso del periodo estivo, in attesa di saggiare l’impatto dei rialzi decisi nei mesi scorsi.

Anche perché, se fino a questo momento la stretta monetaria non ha mandato l’economia dell’Eurozona in recessione, continuando su questa strada l’ipotesi diventa sempre più probabile. “Non stiamo facendo nessuna pausa nel rialzo dei tassi, abbiamo ancora strada da percorrere”, ha sottolineato la governatrice Christine Lagarde. Per poi aggiungere che tutti i membri dell’organismo sono d’accordo con la decisione di proseguire su questa strada, una precisazione evidentemente in risposta alle voci che parlavano di un braccio di ferro in corso tra colombe e falchi. Diversità di vedute che probabilmente si sono appianate nei giorni scorsi, dopo l’inaspettato rimbalzo dell’inflazione ad aprile, che ha evidenziato come il carovita si sia ormai esteso anche ad altri settori al di fuori delle materie prime energetiche.

“Stiamo vedendo l'inflazione calare, per il risultato del calo significativo dei prezzi energetici, ma non abbiamo ancora visto l'impatto completo che desideriamo per tornare al nostro target dell'inflazione al 2%”, ha aggiunto.

Secondo le stime di Intermonte, nella riunione del 15 giugno dovrebbe essere deciso un altro rialzo di 25 punti base, rimanendo aperta la possibilità di un ulteriore rialzo della stessa entità nel meeting del 27 luglio. Di conseguenza il tasso sui depositi potrebbe essere portato al massimo al 3,75%, con la possibilità però che il rialzo di giugno possa già rappresentare l’ultimo del ciclo, in vista di un marcato rallentamento della crescita.

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Maggiore prudenza sul futuro da parte della Fed americana

La decisione della Bce arriva all’indomani della mossa della Federal Reserve americana, che ha alzato i tassi dello 0,25%, ma si è mostrata anche più prudente rispetto a Francoforte, segnalando che la stretta potrebbe essere vicina se non proprio alla fine, quanto meno a una pausa. Anche se si naviga a vista anche Oltreoceano, dato che l’inflazione nel suo insieme sta frenando da tempo, ma le pressioni di fondo sui prezzi rimangono forti.

Mutui più alti per chi ha sottoscritto un finanziamento a tasso variabile

La decisione presa dalla Bce impatta in due direzioni sul mercato dei mutui. Da una parte cresce la rata per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile, dall’altra assisteremo a breve a un adeguamento dei tassi sui nuovi contratti, in questo caso probabilmente senza particolari differenze in base alla tipologia di tasso prescelto.

Durante la conferenza a margine della riunione, la Lagarde ha risposto a una domanda posta da una giornalista spagnola sull’impatto della politica monetaria sui mutuatari, sottolineando che la Bce è consapevole dei problemi che sta avendo chi ha contratto dei mutui e del fatto che “le famiglie stanno soffrendo a causa dei rialzi dei tassi e dei rimborsi”, che “purtroppo non è qualcosa che possiamo alleviare perché il nostro compito è la stabilità dei prezzi e per ridurre l’inflazione c’è lo strumento dei tassi che dobbiamo usare”.

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A cura di: Luigi dell'Olio

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