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Il valore della casa di proprietà per gli italiani e la sua difficile sostenibilità
Il Rapporto del Censis pubblicato in collaborazione con Federproprietà registra come l’abitazione di proprietà sia espressione di sicurezza e stabilità, un simbolo identitario per oltre l’80% degli italiani. Il requisito di efficienza energetica diventa fondamentale per il 65% degli intervistati.
Per quanto i tempi non siano favorevoli e gli esperti suggeriscano di mettere i risparmi altrove, è ancora la casa di proprietà il grande sogno degli italiani. Lo rivela il Secondo Rapporto pubblicato dal Censis “La casa nonostante tutto”, realizzato in collaborazione con Federproprietà, che registra come l’abitazione di proprietà sia espressione di sicurezza e stabilità, un simbolo identitario per oltre l’80% degli italiani.
“La proprietà della casa è da sempre per gli italiani indicatore di progressione sociale, di sicurezza per sé e per le generazioni che seguiranno, uno status da conseguire anche a costo di sacrifici, poiché l’investimento nella prima casa e più in generale nella proprietà immobiliare ha prodotto negli anni un ritorno securizzante, che ha prevalso sulla mera valutazione finanziaria”, si legge nel Rapporto.
La percentuale di conservatori legati alla concezione della casa secondo la nostra cultura più tradizionale aumenta con il crescere dell’età: è l’89% tra gli intervistati over 65, l’82% nella fascia 35-64 e il 77% tra i più giovani, 18-34 anni.
In cima alla realizzazione degli italiani non ci sarebbe solo la prima casa di proprietà, ma anche la seconda casa, perché per quasi il 70% del campione sarebbe anche il migliore investimento, da tramandare ai propri figli o ai nipoti.
Le caratteristiche della casa ideale
L’adeguamento alla Direttiva Ue sulle case green inizia a sensibilizzare sulla necessità di avere case che rispondano ai requisiti di efficienza energetica, con valore crescente nel tempo e in grado di garantire il taglio dei costi in bolletta. Dichiara di esserne a conoscenza oltre il 73% del campione, mentre la metà considera la normativa europea positiva e solo il 22% pensa all’aspetto più grave dei costi: il 16,3% è convinto che l’applicazione della norma non sia economicamente sostenibile per le famiglie, l’11% teme che le quotazioni degli immobili che non potranno mettersi in regola subiranno un pericoloso crollo.
Tuttavia il requisito di efficienza energetica diventa fondamentale per il 65% del campione intervistato, essenziale per il 66% dei giovani.
Gli aiuti dello Stato per le ristrutturazioni
Secondo la quasi totalità degli italiani (90,2%) l’aiuto dello Stato per affrontare i lavori di ristrutturazione e l’adeguamento degli immobili sono fondamentali. Incentivi, detrazioni e vantaggi fiscali devono accompagnare questo processo di transizione ecologica, altrimenti poco sostenibile per le famiglie.
Di fatto, è di questi giorni la conferma che il Superbonus non troverà applicazione nei prossimi anni, ma andrà ad assottigliare il sostegno ai cosiddetti interventi portanti che sono stati protagonisti negli ultimi due anni del nostro panorama immobiliare.
Ricordiamo che il Governo ha smentito qualsiasi ipotesi di proroga della maxi-detrazione al 110%, anche per completare i lavori in sospeso: dal primo gennaio 2024 partirà la detrazione al 70% e i lavori effettuati a fine anno che non abbiano uno stato di avanzamento secondo una delle soglie previste (30% di avanzamento in ogni aggiornamento) non rientreranno nel 110%.
Il problema delle spese per la casa
L’investimento della casa, salvo quando si tratti di un acquisto per la messa a reddito, non è tuttavia senza costi: dal condominio alle tasse, dalle bollette alla manutenzione fino al mutuo, possono costituire un peso e andare a erodere a fine mese una fetta importante del budget. È così per il 75,5% delle famiglie che dichiara la difficoltà di mantenere la casa e arrivare a fine mese.
Le spese per la casa e le bollette hanno subìto nel primo trimestre del 2023 un aumento del 24,7%, per poi ridimensionarsi al 4,2% nel terzo trimestre, con il calo dei costi dell’energia e del gas.
Un valore economico, quello della casa di proprietà, minacciato da una serie di pressioni che rischiano di ridurne il suo valore sociale. E se da una parte la casa rimane in cima ai desideri anche dei più giovani, cresce la richiesta di soluzioni abitative alternative, come l’edilizia privata sociale con canoni di affitto calmierati, o il social housing, alloggi ad alta efficienza con spazi condivisi fondati proprio sull’inclusione sociale e sull’integrazione fruttuosa dei cittadini.
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