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I pensionati sempre più a caccia di case ampie

Nel primo semestre dell'anno il 7,8% degli acquisti di casa è stato effettuato da pensionati. Le compravendite si sono concentrate maggiormente sui trilocali. Rispetto al 2019 si registra un lieve aumento della percentuale di pensionati che acquistano casa accendendo un mutuo.

06/10/2020
I pensionati sempre più a caccia di case ampie

I pensionati vanno sempre più a caccia di case ampie. Le compravendite di questa fetta della popolazione hanno riguardato, infatti, principalmente i trilocali (39,4%) nel primo semestre dell’anno. A seguire ci sono i bilocali (24,7%), i quattro locali (16,5%), le ville, le villette, i rustici, le case indipendenti e semindipendenti, che insieme formano l’11,3% degli acquisti. I cinque locali rappresentano soltanto il 4,6% delle compravendite, mentre i monolocali sono stati scelti solo per il 3,4% delle transazioni effettuate dai pensionati.

Rispetto al primo semestre del 2019, nel primo semestre di quest’anno, si registra un calo della percentuale di acquisti dei bilocali: si è passati dal 28,5% al 24,7%. Crescono, invece, le compravendite di trilocali: nel primo semestre dello scorso anno erano pari al 37,2%. In leggero aumento anche la percentuale di acquisto di 4 locali.

Rispetto ad un anno fa i pensionati vanno alla ricerca di case più grandi: ad aver influito su questa preferenza è stata sicuramente la pandemia con il periodo di lockdown che ha costretto milioni di italiani a stare chiusi in casa per tenere a bada i contagi. Una parentesi dolorosa e alquanto traumatica per buona parte della popolazione ‘tricolore’, che ora valorizza ancor di più la presenza di uno spazio esterno (balcone, terrazzo o giardino) in un’abitazione da comprare.

L’abitazione principale in cima alla classifica

Dall’analisi delle compravendite immobiliari, realizzata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, è emerso che sul territorio nazionale - nel primo semestre del 2020 - il 7,8% degli acquisti di casa è stato effettuato dai pensionati. Il dato è leggermente in calo rispetto allo scorso anno, quando la percentuale si attestava all’8,2%, nel 2018 era dell’8,0% e nel 2017 arrivava all’8,5%.

I pensionati nel 70,9% dei casi hanno acquistato l’abitazione principale; nel 20,2% dei casi hanno comprato casa per investimento e solo per l’8,9% dei casi hanno optato per l’acquisto di una casa vacanza. Rispetto al 2019, nel primo semestre del 2020, sono calate le percentuali di acquisti per investimento e vacanza. In un anno, a causa dell’emergenza sanitaria, gli acquisti di immobili per investimento sono passati dal 24,0% all’attuale 20,2%, mentre gli acquisti di case vacanza sono passati dal 10,3% all’attuale 8,9%.

Più pensionati accendono un mutuo

Rispetto al 2019 si registra un lieve aumento della percentuale di pensionati che acquistano casa accendendo un mutuo. Nel giro di un anno si è passati, infatti, dal 12,0% all’attuale 13,9%. C’è da dire, comunque, che i pensionati che comprano un immobile con l’ausilio di un mutuo rappresentano soltanto il 13,9%, mentre l’86,1% delle compravendite viene effettuato solitamente da questa fetta della popolazione senza l’intervento degli istituto di credito.

L’identikit degli acquirenti

Il 66,3% dei pensionati che ha acquistato un immobile, attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa, è una coppia oppure una coppia con figli. Il 19,5% è single; l’11,0% è vedovo e il 3,3% è separato o divorziato. In particolare le coppie rappresentano il 55,7% degli acquirenti, mentre le coppie con figli il 10,6%.

Spostiamoci ora dall’altro lato, ossia da quello dei venditori. Dallo studio di Tecnocasa viene fuori che il 28,4% di coloro che hanno venduto casa nel primo semestre 2020 è pensionato. Andando più nei dettagli emerge che il 53,3% ha venduto il proprio appartamento per reperire liquidità; il 32,8% per migliorare la qualità abitativa e il 13,9% per trasferirsi altrove. Rispetto al primo semestre del 2019 sale la percentuale di pensionati che vende per reperire liquidità (+2,4%) e cresce anche la percentuale di chi si trasferisce (+2,0%). A presentare il segno meno è, invece, la percentuale di chi vende per migliorare la qualità abitativa (-4,4%).

A cura di: Tiziana Casciaro

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