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Credito: bassi tassi mettono brio a mutui e surroghe

29/01/2020
Credito: bassi tassi mettono brio a mutui e surroghe

L’accelerazione delle richieste di mutui e surroghe dell’ultima parte dello scorso anno ha sensibilmente contribuito a riportare il mercato su una rotta positiva, ma non è stata sufficiente per compensare la flessione accusata nella prima metà del 2019.

Infatti, a fronte di un andamento in generale positivo della domanda di finanziamento delle famiglie italiane, stimolata da condizioni di offerta estremamente appetibili e da tassi di interesse ai minimi, per la componente dei mutui e surroghe lo scorso anno è stato archiviato con una variazione lievemente negativa, pari a -0,8%.
È quanto emerge dal Barometro del credito delle famiglie, basato sui dati del sistema Eurisc di Crif.

L’accelerazione di fine 2019 fa ben sperare per il 2020

L’anno appena concluso, ha commentato Simone Capecchi, executive director di Crif, “ha complessivamente visto una lieve contrazione delle richieste di mutui e surroghe, ma le rilevazioni relative all’ultimo trimestre mostrano inequivocabili segnali di ripresa. Questa dinamica, unitamente alla costante crescita dell’importo medio richiesto, rappresenta un elemento di fiducia per il 2020, dopo una fase di debolezza del comparto. Vedremo se questo trend si consoliderà anche nei prossimi mesi, in un contesto in cui le condizioni di offerta sono destinate a mantenersi ancora favorevoli grazie a tassi di interesse ai minimi e a una rischiosità del credito alle famiglie decisamente contenuta”.

L’importo medio salito del 2,8% nell’intero anno

Dopo le robuste crescite che hanno caratterizzato i mesi di ottobre e novembre, le richieste di mutui e surroghe a dicembre sono aumentate di ben il 26,2%, sospinte, secondo il rapporto, “in particolare dalla ripresa dei mutui di sostituzione che beneficiano di tassi applicati particolarmente convenienti”. Uno slancio che, secondo l’analisi, “chiude una fase caratterizzata da andamenti estremamente difformi” e che, inoltre, nell’intero anno ha visto un aumento dell’importo medio del 2,8% tendenziale a 130.976 euro (133.458 euro l’importo medio segnato in dicembre). Da segnalare che, rispetto ai livelli di dieci anni fa (media di 139mila nel 2010), l’importo medio accusa un ritardo del 5,8%.

La durata preferita resta 15-20 anni

La distribuzione delle richieste di mutuo per fasce di importo è rimasta stabile rispetto al 2018, con la classe compresa tra 100.001 e 150.000 euro ancora la preferita (al 29,9% del totale). La classe sotto i 75mila euro, nella quale si concentra la domanda di surroga e sostituzione, ha avuto un’incidenza del 24% del totale. Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste per durata, la classe compresa tra i 15 e i 20 anni è rimasta in cima alle scelte degli italiani (25,6%), seguita da quella tra i 26 e i 30 anni (24,4%). Rispetto al 2018 si segnala una crescita del peso dei piani di rimborso tra 26 e 30 anni (+2,2 punti percentuali) a differenza di un quasi equivalente calo di quelli tra 6 e 10 anni.

Spicca l’interesse degli under 35

Dall’analisi della distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF emerge un interessante fenomeno da tenere sotto osservazione nel prossimo futuro: il progressivo aumento delle richieste di mutuo presentate dagli under 35, la cui incidenza è arrivata a pesare nell’intero 2019 il 28,1% del totale. A parte questo, lo scenario è rimasto sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, con al primo posto la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni che lo scorso hanno ha coperto il 34,5% del totale. Sullo sfondo, a distanza, le richieste dei senior 55-64 anni (10,5%) e 65-74 anni (2,4%) e della fascia degli over 74 anni (0,2%).

Capecchi, quest’anno la novità saranno i ‘mutui green’

Ci sono i presupposti che lo sprint registrato dal mercato negli ultimi mesi possa continuare nel 2020. Anche perché, secondo Capecchi, c’è “un altro elemento che potrebbe incidere positivamente sulle prospettive del comparto” ed è “lo sviluppo dei mutui green per l’acquisto di abitazioni a elevata prestazione energetica o per lavori di ristrutturazione che implicano l’upgrade della classe energetica”.

Questi finanziamenti sono un’interessante opportunità per le banche “che – conclude - potranno avere un ruolo sempre più proattivo nel supportare e indirizzare la clientela retail verso la scelta green. Si tratta, in effetti, di un percorso articolato, in cui il consumatore deve riuscire a valutare l’effettiva convenienza derivante dalla realizzazione di interventi di efficientamento energetico”.

Il concetto è investire oggi nella propria casa per, da un lato, valorizzarla e, dall’altro, per risparmiare in termini energetici. Chi intendesse valutare questo mix nelle migliori condizioni di mercato può consultare MutuiOnline.it, principale sito di intermediazione di finanziamenti dove si trovano prodotti disegnati su misura che permettono di risparmiare rispetto a quanto ai termini che si ottengono rivolgendosi direttamente allo sportello bancario.

A cura di: Fernando Mancini

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