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Covid, prezzi case in frenata
Anche il mercato immobiliare subisce gli effetti della pandemia che da mesi terrorizza la popolazione mondiale. Da un'indagine è emerso che il 38% delle località esaminate vede scendere i prezzi delle case. Un anno fa la percentuale di città con prezzi in calo era solo del 23%.

Il coronavirus continua ad avere il suo impatto anche sul mercato immobiliare. Sebbene non ci sia stata una vera e propria discesa dei prezzi, si inizia a intravedere una lieve frenata in alcune città del mondo. La fotografia è stata scattata a livello internazionale dal Knight Frank Prime Global Cities Index.
Ciò che viene fuori dall’indagine è che il 38% delle località prese in considerazione vede scendere i prezzi delle case. Nel 62% dei casi, invece, i prezzi restano stabili o risultano in crescita. I numeri non sono dunque preoccupanti sul fronte del mercato, ma risulta ben evidente la differenza rispetto al 2019. Un anno fa la percentuale di città con prezzi in calo era infatti solo del 23%. A causare la lieve frenata dei prezzi è stata senza alcun dubbio la pandemia da coronavirus che tuttora coinvolge il mondo intero, causando effetti drammatici sia al sistema sanitario che economico dei Paesi.
Dai dati del Knight Frank Prime Global Cities Index emerge che a Auckland è stato registrato un aumento dei prezzi delle case: nel terzo trimestre del 2020 la percentuale è del +12,9% rispetto al 2019. A Singapore, invece, i numeri rivelano un calo dei prezzi pari al -6,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Giù le compravendite negli Usa
Nel Paese ‘a stelle e strisce’ cala il numero di compravendite di abitazioni. Nel mese di settembre l’Associazione degli operatori immobiliari ha reso noto che l’indice ‘Pending home sales’ (vendite case in corso) è calato del 2,2% negli Stati Uniti d’America. Si è passati dai 132,9 punti di agosto ai 130 punti di settembre.
Gettonate le case con spazi aperti in Italia
In Italia sono le case con spazi aperti quelle più richieste negli ultimi mesi. Dopo la dura parentesi del lockdown totale con milioni di persone chiuse tra le rispettive quattro mura, gli italiani sono sempre più alla ricerca di immobili con terrazze, verande e giardini. L’emergenza sanitaria sta spingendo, infatti, gli acquirenti a prendere in considerazione soprattutto gli immobili di ampia metratura e con spazi aperti.
Al contempo aumentano sul mercato le percentuali di monolocali e bilocali. Sono in calo anche gli investitori, che solitamente optavano per questa tipologia di appartamento, così come gli acquisti di case per vacanze. Un dato evidente soprattutto nelle grandi città. A Bologna la percentuale dei bilocali presenti sul mercato è passata da 13,3% a 19,6%; a Milano dal 40,1% al 44,5% e a Firenze dal 15,6% al 19,8%.
Chi decide di comprare un appartamento, non può non optare per un mutuo casa, soprattutto in questo periodo in cui i tassi risultano ai minimi storici. Il mutuo immobiliare è tra le forme più richieste sul mercato e consente di comprare, costruire o ristrutturare un appartamento.
La scelta, all’atto della stipula, è relativa alla durata, all’importo e al tasso. Con un tasso variabile si ha un risparmio iniziale ma c’è sempre il rischio di far fronte a rate più salate legato alle oscillazioni dei mercati finanziari. Un mutuo a tasso fisso permette, invece, al mutuatario di conoscere sin dall’inizio l’importo della rata che resterà costante per tutta la durata del mutuo.
Scendono i canoni di locazione
Nei primi sei mesi dell’anno anche i canoni di locazione sono calati in Italia. Da un’indagine dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa emerge che gli affitti sono diminuiti dello 0,2% sui monolocali e dello 0,9% sui bilocali e i trilocali.
L’emergenza sanitaria ha generato una vera e propria battuta d’arresto a questo segmento di mercato: molti lavoratori sono in smart working, gli studenti stanno ormai adottando la didattica a distanza e la domanda di immobili in affitto è sempre più in calo. Ad aumentare è solo l’offerta.
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