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Coronavirus: accelera l’innovazione nei servizi immobiliari

La pandemia da coronavirus non ha impattato sul mondo dei servizi immobiliari: anzi, è stato un ulteriore elemento di spinta verso l’innovazione del comparto. Il fenomeno più importante nel settore immobiliare europeo negli ultimi cinque anni è stata la crescita dell’industria dei servizi: tra il 2015 e il 2019 sono aumentati del 24,5% a quasi un milione di imprese (tra Italia, Francia, Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna) e quasi 2 milioni di addetti. In Italia, in particolare, la crescita è stata del 21,3% arrivando a circa 270mila aziende e un giro d’affari di quasi 43 miliardi di euro. Sono i dati presentati alla web conference “FUTURE. Covid-19 e l’impatto sul mondo dei servizi immobiliari”, organizzato da Scenari Immobiliari.
Il domani governato da sicurezza sanitaria e sostenibilità
L’emergenza Covid-19, secondo quanto emerso dal meeting virtuale, ha dato un’ulteriore spinta al settore con le nuove attività legate all’incremento dell’efficacia delle misure precauzionali di contenimento e alle diverse procedure di gestione professionale degli immobili. Nei tre mesi in cui il mondo si è fermato per la pandemia, ha spiegato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, il settore “ha subito una vera e propria accelerazione di alcuni processi già in atto, primo fra tutti quello della digitalizzazione, che necessita di investimenti rilevanti, affrontati meglio da aziende di grandi dimensioni”. E guardando a lungo termine, ha affermato, “oltre a un conseguente processo di aggregazione, sembra auspicabile un futuro del real estate in cui la faranno da padroni la sicurezza sanitaria e la sostenibilità, con un incremento delle detrazioni fiscali verso interventi di riconversione degli immobili con miglioramento dell’efficienza energetica”.
Cambia il paradigma della casa: più spazio e più verde
Se l’impatto di questa crisi sarà duraturo, “vedremo - ha concluso - un ripensamento delle soluzioni tradizionali per l’abitare, il lavoro, il commercio, il trasporto di merci e persone. Potrebbero esserci spostamenti della domanda all’interno dei centri urbani verso posizioni più periferiche, alla ricerca di maggiore spazio, più verde e natura. Le attività di advisory, valuation, project management avranno una centralità sempre maggiore nel processo di costruzione degli edifici del futuro, così come asset, property e facility management, insieme all’agency, saranno centrali nella loro gestione”. Fenomeni già rilevati in alcune recenti ricerche e che hanno messo in luce una domanda crescente di spazi e verde da parte di chi intende comprare una casa. Il momento è per altro propizio alla luce di quotazioni basse e tassi di interesse ai minimi storici. Su MutuiOnline.it, a questo proposito, c’è una pagina proprio dedicata ai migliori mutui ed è possibile confrontare i prodotti di 37 banche partner.
Il conto economico delle aziende sconterà la pandemia
Il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, ha stimato che “l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 avrà un impatto sul conto economico delle aziende del mondo dei servizi immobiliari, che potrebbe avere un calo tra il 5 e il 10 per cento del fatturato. Logistica, residenziale, uffici di grado A, settore sanitario e data center saranno le asset class che soffriranno meno delle ricadute della pandemia, mentre retail, centri commerciali, hotel, uffici vecchi, residenziale usato e student housing avranno più difficoltà a ripartire”.
In Italia investimenti per 850 mln nei servizi immobiliari
Per far fronte all’emergenza, secondo quanto emerso dalla web conference, molte società che si occupano di servizi immobiliari hanno già avviato diverse prestazioni necessarie al prosieguo dell’attività, come il supporto ai lavoratori e alle aziende per il rientro in sicurezza negli edifici, la consulenza strategica per la ripresa delle attività, la riprogettazione dei layout interni, lo sviluppo della comunicazione digitale. Oltre a una generale riorganizzazione informatico-tecnologica delle aziende, all’implementazione di nuovi programmi per la sicurezza dei dati e le ispezioni da remoto in ambito di lavoro agile e diversi strumenti per la formazione. Per la messa a sistema delle misure precauzionali per il patrimonio gestito in Italia, Scenari Immobiliari stima per il 2020 un investimento di 850 milioni di euro.
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