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Come funziona e quando conviene l'estinzione parziale del mutuo

Attraverso l'estinzione parziale del mutuo è possibiie ridurre la durata del contratto, in maniera proporzionale rispetto alla somma versata oppure ridurre l’importo delle singole rate. Alla fine, il contratto rimane in essere; la grande differenza riguarda solo l’ammontare dell’importo residuo, che cala.

21/10/2024
estinzione debito
Estinzione parziale del mutuo: tutte le informazioni utili

Un lascito ereditario; la vincita al Superenalotto; la cessione di un immobile. Sono alcune delle situazioni che possono offrire disponibilità economiche importanti. Per chi ha un mutuo in corso può essere l’occasione per estinguere, o quanto meno abbattere la somma restante. Ferma restando l’opportunità di valutare sempre anche le alternative, come può essere un investimento, magari l’acquisto di un’automobile o di un box.

Versamenti anticipati per ridurre l’ammontare residuo

Ma concentriamoci sul caso dell’estinzione parziale del mutuo, tema di cui raramente si parla, mentre l’attenzione è maggiormente concentrata sull’estinzione totale o sulla surroga. L’istituto è previsto dal Testo Unico Bancario, ma gli istituti di credito hanno la facoltà di introdurre vincoli e limitazioni in merito, il che evidenzia l’importanza di leggere con attenzione tutte le disposizioni del contratto prima di sottoscriverlo.

Prediamo il caso in cui non siano previste limitazioni. Il mutuatario può alternativamente: ridurre la durata del mutuo in maniera proporzionale rispetto alla somma versata oppure ridurre l’importo delle singole rate. Alla fine, il contratto rimane in essere; la grande differenza riguarda solo l’ammontare dell’importo residuo, che cala.

In linea generale, il mutuatario può avvalersi di versamenti anticipati per il mutuo in qualsiasi momento, fatta eccezione per eventuali vincoli imposti dalle banche.

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I paletti delle banche

Le banche non possono impedire in assoluto l’esercizio di questa facoltà, ma hanno la possibilità di fissare dei paletti, ad esempio introducendo delle clausole che vietano l’estinzione parziale nei primi mesi dall’accensione del mutuo. Questo perché la procedura richiede uno sforzo di risorse (economiche e di personale), di cui l’istituto si fa carico e vengono stimate le entrate che si andranno poi a conseguire con il pagamento degli interessi. In altri casi viene fissato un importo minimo per esercitare la facoltà, in modo da evitare procedure troppo dispendiose a loro carico.

Quando conviene l’estinzione parziale

Al di là delle regole e degli spazi di manovra, quando conviene l’estinzione parziale? La risposta non può che arrivare da una lettura attenta di tutta la documentazione relativa al proprio piano di ammortamento. Da qui è possibile farsi un’idea del debito residuo e – soprattutto – degli interessi che restano da corrispondere. Questo perché la stragrande maggioranza dei mutui in Italia segue il criterio di ammortamento “alla francese”, in virtù del quale nei primi anni la rata è composta più da interessi che da quota capitale, poi nel tempo i pesi si equilibrano, fino a invertirsi.

Un esempio può aiutare a rendere l’idea: le prime rate da 800 euro al mese sono composte da 600 euro di interessi e 200 di quota capitale; dopo dieci anni entrambe le voci sono da 400 euro; dopo venti anni ci sono 200 euro di interessi e 600 di quota capitale. Questa precisazione è utile per comprendere che, se l’obiettivo è abbattere gli interessi, l’estinzione parziale è più conveniente nei primi anni. Se invece la finalità è di togliersi il debito dal groppone, il discorso non vale.

Estinzione parzial del mutuo: costi e ripetizioni nel tempo

L’estinzione parziale non comporta alcun costo a carico del mutuatario, il quale deve limitarsi a farne richiesta alla propria banca. Toccherà poi a quest’ultima esaminare il caso ed eventualmente mettere in campo i passaggi necessari. Non ci sono limiti alle estinzioni parziali, ma spesso la facoltà è resa impossibile o complicata per via dei già citati paletti che possono essere fissati dalla banca.

Infine, due parole sulla procedura. Il mutuatario deve inviare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno alla propria banca, comunicando l’intenzione di estinguere in anticipo il mutuo, con la richiesta di provvedere a inviare il calcolo della somma da versare. Alla lettera andrà allegata la copia del documento di identità e del codice fiscale del richiedente. La banca ha un mese di tempo per rispondere. Una volta completato questo passaggio, il mutuatario deve fare un assegno circolare intestato alla banca o, in alternativa, un bonifico con apposita causale (indicata dall’istituto di credito).

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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