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Case, con il mutuo green si finanzia la ristrutturazione che porta efficienza

Non solo il risparmio sui tassi rispetto ai mutui tradizionali, ma anche la consapevolezza di dare un contributo allo sforzo per la transizione verso un'economia sostenibile. I mutui green acquistano sempre maggiore rilevanza all'interno del mercato italiano.

21/04/2023
riqualifica energetica degli edifici
Mutui green sempre più rilevanti nel mercato

Finanziamenti per acquistare abitazioni di classe energetica A o B oppure per effettuare lavori di ristrutturazione che consentano di migliorare di non meno del 30% le prestazioni energetiche dell’edificio. È l’identikit dei mutui green, in relazione ai quali l’Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it ha censito caratteristiche ed evoluzione nel tempo, anche alla luce del quadro normativo in campo immobiliare.

La spinta all’efficientamento degli edifici che arriva dall’Ue

Più che come una spada di Damocle andrebbe vissuta come l’occasione per accrescere il valore dell’immobiliare e abbattere in maniera strutturale i consumi. Cosa che sarà possibile soprattutto se vi sarà una certa stabilità sul fronte degli incentivi pubblici. Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare dell’aggiornamento della direttiva Epbd (Energy performance of building directive), in virtù della quale gli immobili residenziali dovranno essere non meno di classe E entro il 2027, per passare a quella D entro il 2030. Traguardi non facili da centrare considerato che in Italia oltre il 60% degli edifici rientra nella classe F o G (sono stati realizzati entro gli anni Settanta). In numeri assoluti, la misura riguarderà circa 1,8 milioni di edifici sui 15 milioni totali del comparto residenziale (sono esclusi dall’obbligo quelli abitati per meno di quattro mesi all’anno).

Programmare per tempo gli interventi risulterebbe utile per evitare l’ingorgo che verosimilmente si produrrà in prossimità delle scadenze, quando è probabile anche che assisteremo a una crescita dei prezzi dei materiali, sulla falsariga di quanto si è visto con il boom del Superbonus.

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Il ruolo dei finanziamenti per l’efficientamento energetico

Per chi non ha in tasca le somme necessarie, un’alternativa è costituita dai mutui green, che a grandi linee seguono una traiettoria evolutiva simile a quella del mercato in generale, a fronte di costi tendenzialmente più bassi a carico dei mutuatari. Nel corso del primo trimestre 2023, segnala l’Osservatorio, vi è stato un dominio delle richieste di mutui a tasso fisso, pari all’81% del totale, contro meno del 47% registrato nel quarto trimestre del 2022. In parallelo si è dimezzata al 16% la quota di domande di tasso variabile ed è crollata dal 20 a meno del 3% la quota di variabile con Cap.

Il rallentamento della congiuntura economica si è fatto sentire sulla durata media con una crescita a 27 anni, uno in più del periodo ottobre-dicembre, mentre l’ammontare è sceso per il sesto trimestre consecutivo attestandosi in media a 167.551 euro.

Il mercato dei mutui conferma di essere particolarmente sensibile allo scenario macro anche sotto il profilo del loan to value, cioè sulla percentuale di finanziamento richiesto rispetto al prezzo d’acquisto. Tra gennaio e marzo di quest’anno l’indicatore si è fermato al 67,6%, vale a dire l’1,7% in meno rispetto al trimestre precedente. Infine, quanto alla classe di reddito, vi è una leggera crescita rispetto al trimestre precedente, a raggiungere quota 2.611 euro al mese, relativamente a quanto incassa in media al netto il richiedente.

Benefici duraturi su valore dell’immobile e spesa per le utenze

Fin qui le caratteristiche dei mutui green. C’è una questione che di solito ci si pone nel momento di decidere se accendere o meno un finanziamento di questo tipo: quali sono i benefici attesi da un lavoro di ristrutturazione che migliori la pagella energetica dell’immobile? Secondo l’Osservatorio Rebuild 2023, passare dalla Classe G alla Classe A significa far fare all’immobile un salto in avanti di valore fino al 40%, anche se concretamente è molto difficile fare un salto di questo tipo in quanto vorrebbe dire rifare a fondo l’edificio. Ma anche progressi di due o tre classi possono dare una spinta importante al valore dell’abitazione.

Anche perché c’è un altro aspetto da non trascurare. Efficientare l’edificio significa anche ottenere consistenti risparmi in bolletta, dato che un’abitazione in classe A può arrivare a consumare dieci volte meno di una in classe G.

In definitiva, come per ogni investimento, occorre fare una stima dei costi e dei rendimenti attesi, considerato anche che il legislatore continua a offrire incentivi generosi (anche se meno del passato) a chi effettua lavori in casa, dal Superbonus al bonus facciate, dall’Ecobonus alla classica detrazione per le ristrutturazioni.

A cura di: Nicoletta Papucci

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