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Casa: a Milano e Roma la disponibilità di spesa più alta
Nelle grandi città c’è una maggiore concentrazione nella fascia di spesa più bassa per l’acquisto di una casa, quella fino a 119 mila euro, con il 25,2 per cento sul totale. A Milano e Roma c’è invece la disponibilità di spesa più alta, con quote rispettivamente del 27 e del 25,4 per cento.

Il mercato immobiliare italiano viaggia a gonfie vele, trainato da una vivace domanda delle molte famiglie che – alla luce delle sempre più evidenti incertezze dell’economia globale e dei mercati finanziari in generale – guardano al mattone come un porto sicuro dove allocare il proprio capitale.
La rarefazione dell’offerta, soprattutto di immobili di qualità, sta contribuendo a gonfiare ulteriormente le quotazioni degli immobili in un mercato che vede l’attivo ritorno degli investitori e anche degli stranieri.
Nelle grandi città l’attività di compravendita in questa fase sembra concentrarsi sul nuovo e, per quanto riguarda le aree, l’interesse si dirige verso le periferie dove i prezzi sono più convenienti. Aree che, secondo gli esperti, offrono oggi all’investimento immobiliare migliori prospettive di rendimento grazie ai numerosi interventi di rigenerazione urbana e una qualità della vita nettamente più apprezzata dopo l’esperienza della pandemia.
La fascia di spesa più bassa si concentra nelle grandi città
Ma come si sta muovendo l’acquirente in questo periodo, come sono i livelli dell’offerta, quale diponibilità di spesa può vantare? Da una ricerca al riguardo sul primo semestre di quest’anno, condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, emerge che nelle grandi città appare una maggiore concentrazione nella fascia di spesa più bassa, quella fino a 119 mila euro (con una quota del 25,2% sul totale).
Le percentuali sono simili nelle due fasce di spesa immediatamente successive e questo testimonia quindi una distribuzione uniforme delle richieste nei primi tre scaglioni. Tuttavia, secondo l’indagine, c’è da sottolineare che a Milano e Roma c’è la maggiore concentrazione di case nella fascia alta.
Genova e Palermo in fondo alla classifica
In particolare, le due principali piazze immobiliari – Milano e Roma, appunto - registrano una maggiore concentrazione nella fascia tra 250 e 349 mila euro, rispettivamente col 27% e il 25,4%, di riflesso ai prezzi più elevati espressi da entrambi i mercati. Sono infatti le prime due città più costose: il capoluogo lombardo in media con 4.160 euro al metro quadrato per l’usato e 4.750 euro al mq per il nuovo, la capitale in media con 2.910 euro al mq per l’usato e 3.400 euro al mq il nuovo.
Da segnalare che a Milano c’è stato un incremento dello 0,6% della concentrazione delle richieste nella fascia estrema, vale a dire quella che raccoglie le richieste con una capacità di spesa superiore a 630 mila euro, a conferma che il mercato di fascia alta in città è vivace. Nella fascia di spesa più bassa è Genova che raccoglie la quota più elevata con il 60%, seguita da Palermo con il 49,3%.
A Trieste brilla lo spunto della fascia 170-249 mila euro
Nei capoluoghi di regione che non sono grandi città il 46,5% dei potenziali acquirenti di un’abitazione dichiara di avere una disponibilità di spesa inferiore a 119 mila euro. C’è da segnalare l’aumento dell’1,8% della concentrazione nella fascia di spesa compresa tra 170 e 249 mila euro, con un picco particolare a Trieste che ha registrato nel segmento un incremento dell’11,5%.
Il capoluogo friulano, infatti, è uno di quelli che ha registrato un aumento dei prezzi importanti negli ultimi anni, in particolare in questa prima parte del 2022: +6,8%. Nello stesso orizzonte temporale, sempre secondo la ricerca in esame, ha registrato anche la notevole presenza di investitori (30% degli acquisti sono stati realizzati con tale finalità), parte dei quali in arrivo anche da nazioni limitrofe.
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