- Altri marchi del Gruppo:
- Trovaprezzi
- Prestitionline.it
- Segugio.it
BCE e FED verso l’ultimo taglio dell’anno. Poi le strade potrebbero dividersi
L’ultimo dato sul carovita nell’Eurozona, relativo a novembre, indica una crescita del 2,4% a dodici mesi, in leggero progresso dal 2,3% di ottobre. Un andamento che apre le porte a un nuovo taglio del costo del denaro nella riunione che la Bce terrà il 12 dicembre.

Il 2024 dovrebbe chiudersi con una mossa parallela sulle due sponde dell’Atlantico, con le banche centrali pronte a tagliare ancora i tassi ufficiali, con indubbi benefici per le condizioni d’accesso ai mutui e ai prestiti. Poi, con il nuovo anno, le strade potrebbero dividersi.
Parte l’Eurozona: riunione BCE il 12 dicembre
La prima a decidere sarà la Bce, che si riunirà presso la propria sede di Francoforte il 12 dicembre. Per statuto, il compito dell’Eurotower è puntare a un’inflazione in prossimità del 2% e le cose su questo fronte stanno andando tutto sommato bene. L’ultimo dato sul carovita nell’Eurozona, relativo a novembre, indica una crescita del 2,4% a dodici mesi, in leggero progresso dal 2,3% di ottobre, ma soltanto per effetti base legati ai prezzi dell’energia. Se si guarda all’andamento di medio periodo, la discesa è evidente ed è persino migliore rispetto alle stime della stessa Bce, che a settembre aveva previsto un’inflazione al 2,6% nel quarto trimestre. L’aumento dei prezzi così potrebbe tornare in modo duraturo al 2% all’inizio del 2025.
Non rientra nei vincoli statutari, ma tra gli indicatori che la Bce non può trascurare vi è la crescita. Infatti, se diventa troppo debole o addirittura si cade in recessione, è molto probabile che assista a un rallentamento dell’inflazione, se non addirittura a una spirale deflattiva, dalla quale diventerebbe poi difficile tirarsi fuori. Su questo versante le notizie non sono molto positive. Gli indici Pmi sulla fiducia delle imprese operanti nell’Eurozona segnalano per l’ultimo trimestre dell’anno una contrazione del PIL, o al massimo una stagnazione. Consumi e investimenti sono fermi da due anni, con i tassi alti che hanno costituito una zavorra. Inoltre, dal prossimo anno nell’Ue torna il Patto di stabilità, per cui i governi nazionali dovranno tenere sotto controllo la spesa pubblica, di fatto rinunciando a un motore importante per la crescita.
Acquista la casa dei tuoi sogni con un mutuo:
MUTUO BBVA | |
---|---|
TAN: | 3,05% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 3,24% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 424,31 (mensile) |
MUTUO A TASSO FISSO ACQUISTO | |
---|---|
TAN: | 3,10% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 300,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 3,31% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 427,02 (mensile) |
- Condizioni esclusive online
- Mutuo 100% digitale
MUTUO TASSO FISSO | |
---|---|
TAN: | 2,95% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.200,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 3,33% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 418,91 (mensile) |
- APP per essere aggiornato in tempo reale
- Erogazione all'atto
Falchi contro colombe
Dato per scontato che vi sarà un taglio ai tassi ufficiali, resta incertezza sull’ammontare. Le colombe spingono per una riduzione dello 0,50%, accompagnata da una comunicazione sulla politica monetaria dei prossimi mesi, mentre i falchi propendono per lo 0,25%, senza indicare direttrici per il prossimo futuro.
Sul primo versante vi sono – tra gli altri - il governatore francese François Villeroy de Galhau e quello portoghese Mario Centeno. Dello stesso avviso è quello italiano, Fabio Panetta, il quale di recente ha sottolineato che “condizioni monetarie restrittive non sono più necessarie”, a maggior ragione a considerare la frenata economica in atto. I tassi sono ora al 3,25%, mentre gli analisti di mercato ritengono che il livello neutrale, quello cioè che non comprime né stimola l'economia, sia attorno al 2%. All’opposto, Isabel Schnabel, rappresentante tedesca nel board Bce, spinge per limitare il taglio immediato a un quarto di punto e per stimare genericamente un livello neutrale tra il 2 e il 3%. Sulla Germania pesa da sempre lo spettro della Repubblica di Weimer, lo scenario di iperinflazione che all’inizio del secolo scorso portò a un rapido impoverimento della popolazione, aprendo le porte all’avanzata del nazismo. Una posizione intermedia è quella del capoeconomista Bce Philip Lane che ha detto di preferire tagli graduali (quindi dello 0,25%), ma ha evidenziato il rischio di far scendere troppo l’inflazione se la politica monetaria sarà restrittiva a lungo.
I dazi di Trump
Lo scenario resta incerto anche alla luce dei dazi promessi da Donald Trump. Il presidente eletto entrerà in carica nella terza decade di gennaio e, stando alle sue minacce, una delle prime mosse dovrebbe proprio essere l’introduzione di barriere tariffarie sull’import negli Stati Uniti. Una mossa per penalizzare la concorrenza straniera, ma che inevitabilmente farà aumentare i prezzi al consumo negli Stati Uniti.
Così, mentre nella riunione del 17-18 vi sarà con ogni probabilità un altro taglio (due-terzi degli analisti si attendono che sarà nell’ordine dello 0,25%, mentre la quota restante si aspetta lo 0,50% in meno), restano le incognite sul 2025. Secondo le stime degli analisti, la Bce ridurrà i tassi dell’1,5% l’anno prossimo, il doppio rispetto a quanto viene previsto da parte della Fed. Questo spiega perché l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro nelle ultime settimane. È pur vero, comunque, che un approccio differente non è a lungo sostenibile, dato che la stragrande maggioranza di materie prime viene scambiata in dollari. Un euro troppo debole significherebbe, dunque, importare inflazione nel Vecchio Continente.
Le migliori offerte di mutuo a tasso fisso oggi:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
---|---|---|---|
BBVA | 3,05% | € 424,31 | 3,24% |
Banca Sella | 3,10% | € 427,02 | 3,31% |
Credem | 2,95% | € 418,91 | 3,33% |
Crédit Agricole Italia | 3,00% | € 421,60 | 3,34% |
BNL - Gruppo BNP Paribas | 2,90% | € 416,23 | 3,35% |
Intesa Sanpaolo | 3,21% | € 433,01 | 3,40% |
Webank | 3,32% | € 439,06 | 3,43% |
Banco BPM | 3,22% | € 433,56 | 3,49% |
Banco di Desio e della Brianza | 3,36% | € 441,27 | 3,58% |
Banca Monte dei Paschi di Siena | 3,27% | € 436,30 | 3,58% |