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Affitti sempre più cari, Milano in testa

Affitti sempre più cari sul mercato immobiliare: in aprile sono aumentati dell’1,5 per cento mensile e del 2,9 per cento annuo. La ripresa delle attività economiche e una maggiore richiesta, contrapposte a un irrigidimento dell’offerta, spingono al rialzo i canoni. Milano è la città più cara.

24/05/2022
immagine con casetta e scritta for rent
Andamento degli affitti in Italia

Il sogno degli italiani di abitare in una casa di proprietà è sempre vivo, in particolare per chi è oggi in affitto, dato che l’entità del canone sta assumendo un peso non indifferente per le loro tasche. L’opzione è tra cercare di comprare l’abitazione, anticipando l’attuale trend rialzista dei tassi d’interesse che vengono applicati sui mutui, o affrontare un potenziale rialzo del canone di affitto alla luce delle tensioni inflative e dell’offerta sempre più rigida da parte dei locatori. Infatti, come emerge dalla più recente ricerca de l’Idealista, in aprile gli affitti hanno registrato una marcata crescita: dell’1,5% congiunturale, per un prezzo medio attestatosi a 11,4 euro al metro quadrato. La richiesta da parte dei proprietari è aumentata del 2,9% annuo.

L’offerta rigida spinge i prezzi

Ma cosa infiamma il mercato degli affitti? La progressiva ripresa dell’economia, dopo lo choc della pandemia, è forse la ragione principale, perché ha alimentato la domanda dei lavoratori fuori sede (intaccata solo in parte dal fenomeno dello smart working). Stesso discorso per la presenza degli universitari (aspetto che interessa soprattutto le grandi città). A irrigidire l’offerta – e di riflesso ad alimentare l’inflazione ‘immobiliare’ – è anche una sempre più ampia fetta di locatari che preferisce gli affitti breve, più remunerativi, a scapito di quelli lunghi. Così, in aprile, i canoni sono schizzati in ben 14 regioni su 20. Per le due capitali del mattone, Roma e Milano, variazioni immobili su base mensile per entrambe ma, su base annua, sono in calo del 2,2% nella capitale e in rialzo del 13% nel capoluogo lombardo.

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Capoluoghi, l’affitto più alto si paga a Milano

Dall’analisi emerge un quadro contrastato nei capoluoghi, con una lieve prevalenza (46 su 88) di città con affitti in aumento. I rialzi più ampi sono quelli di Avellino (+15,2%) e Massa (+11,4%), seguite da Campobasso (9,2%), Ascoli Piceno (9%), Cosenza (8,3%), Catanzaro (7,3%), Rovigo (6%) e La Spezia (5,9%).

Gli altri centri segnano progressi sotto al 5%, fra questi anche i principali mercati degli affitti come Torino (4,1%), Cagliari (3,9%) e Palermo (1,2%). Sul versante opposto, Genova (-0,1%), Firenze (-0,4%), Napoli (-1,3%) e Bologna (-1,5%) sono i principali capoluoghi in terreno negativo. Rimini (-5,9%) e Siena (-5,8%) sono invece le città che segnano il calo maggiore. In termini assoluti, Milano si distingue come il capoluogo con gli affitti più cari, con un prezzo di 20 euro/mq, seguito da Firenze (15,5 euro/mq), Venezia (15,4 euro/mq) e Bologna (14,7 euro/mq). Roma e Napoli si attestano rispettivamente al 13,3 e 11,1 euro. Vibo Valentia, invece, è il centro con l’affitto più economico: 4,6 euro, seguita da Agrigento e Chieti (4,8 euro per entrambe).

Province, molti rialzi a due cifre. Lucca è la più cara

La tendenza provinciale dei prezzi vede una netta prevalenza di province con canoni in aumento (72 su 104 monitorate): dieci guidano con incrementi a due cifre, dal 24,2% di Belluno al 10,2% di Macerata, passando per il 17,4% di Rimini. In questi casi, precisa l’analisi, la variazione dell’offerta di affitti brevi influenza i dati riportati. All’opposto, Vercelli (-6,6%) ed Enna (-6,2%) guidano la classifica delle 32 province in negativo. Cali in altre 29 province, tra -4,2% di Benevento e -0,2% di Mantova. Lucca è la provincia più cara con 23,4 euro mensili necessari per l’affitto di una casa, seguita da Rimini (22,6 euro) e Ravenna (22 euro). Milano (18,6 euro) è quinta nel ranking delle provinciale, Firenze (14 euro) nona, Roma (12,7 euro) solo quindicesima. Di contro, Caltanissetta (4,4 euro) si conferma la provincia più economica, davanti ad Enna (4,8 euro) e Avellino (5 euro).

Regioni, la Lombardia in cima al ranking, in fondo c’è il Molise

Il valore degli affitti è dunque in salita in 14 regioni su 20, con i rialzi maggiori concentrati in Molise (8,8%), Calabria (5,2%) e Sardegna (3,2%). Andamenti positivi in altre 11 zone, dalla Liguria (2,8%) al Lazio (0,7%). Affitti stabili rispetto a marzo in Lombardia e Marche. Quattro regioni registrano invece oscillazioni negative: Valle d’Aosta (-3,9%), Umbria (-1,5%), Friuli-Venezia Giulia (-1,3%) e Puglia (-1,2%).

La Lombardia (con 15,4 euro/mq) è la regione più cara, seguita da Toscana (14 euro) e Valle d’Aosta (13,9 euro). Presentano valori superiori alla media nazionale anche Trentino-Alto Adige (13,4 euro), Lazio (12,3 euro) ed Emilia-Romagna (11,9 euro). In fondo alla classifica le regioni più economiche, con in testa il Molise (6 euro/mq), che precede Calabria e Umbria (entrambe con un prezzo con 6,4 euro).

A cura di: Fernando Mancini

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