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Il contratto di mantenimento: la casa in cambio di sostegno
Aggiornato il 19/12/2019

Il mattone è un investimento sempre importante, che non solo assicura una dimora per la durata della vita, ma consente di disporre di un valore patrimoniale in grado di far fronte negli anni a fabbisogni che possono sopraggiungere con l’età.
Sono tante le formule che consistono nel tramutare in denaro la disponibilità di un immobile, pur mantenendone l’usufrutto o la proprietà: la stessa vendita della nuda proprietà, che permette di abitare la propria casa vita natural durante vendendone appunto solo la proprietà, o il prestito vitalizio ipotecario, che come scriviamo nella news dedicata a questo argomento “Prestito vitalizio ipotecario: un’opportunità per gli over 60”, è un finanziamento concesso agli over 60 garantito dall’ipoteca sull'abitazione di proprietà.
In questo caso, la somma che può essere richiesta in prestito varia a seconda dell’età del proprietario e può arrivare al 50% del valore dell’immobile stabilito da un perito della banca, fino a un massimo di 350 mila euro. Ricordiamo inoltre, sempre in merito a questa particolare forma di prestito, che se gli eredi non saranno in grado di restituire capitale e interessi alla morte di chi richiede il prestito, il debito verrà estinto con la vendita dell’immobile.
Esiste un modo per cercare il prestito vitalizio ipotecario migliore, ed è rivolgersi al migliore esperto in rete. MutuiOnline.it dedica nel suo portale un’intera sezione all’argomento e servendosi della scheda con i propri dati principali e le caratteristiche del prestito che si intende richiedere, sarà possibile ottenere la soluzione in assoluto più conveniente.
La casa in cambio di assistenza e conforto
Una forma meno conosciuta per monetizzare il valore di una casa è il contratto di mantenimento. La finalità non è trarre denaro dalla vendita o da alcuna ipoteca sulla casa, ma ottenere una prestazione infungibile, stabilendo un accordo tale per cui in cambio dell’immobile si avrà un accudimento fisico o un sostegno morale importante.
Si tratta di un vero e proprio contratto da stipularsi con un notaio alla presenza di testimoni. Il bene oggetto del trasferimento non rientra nell’asse ereditario, contrariamente alla donazione che può essere fatta oggetto di azione di riduzione da parte dei legittimari lesi nella quota di legittima.
Un contratto abbastanza insolito, ma legale se conforme ai principi generali del Codice civile. Necessario infatti stabilire con precisione il tipo di accudimento, se in termini di mantenimento della casa, preparazione dei pasti, cura della persona, anche se accade spesso che il tipo di assistenza sia di natura puramente morale, quindi compagnia e conforto dell’anziano proprietario.
La condizione per la validità: l’aleatorietà
Un principio fondamentale sul quale si basa il contratto di mantenimento è proprio l’aleatorietà: “deve essere cioè incerto e sconosciuto l’eventuale vantaggio o svantaggio per le parti al momento della firma, quindi non solo la durata della vita del vitaliziato, ma anche l’entità e la qualità delle prestazioni materiali e spirituali a suo favore, non quantificabili a priori nella stipula del contratto”.
Bisogna inoltre che ci sia corrispondenza tra il valore del bene e le prestazioni garantite, considerare quindi se il cedente – come spesso accade – si riserva l’usufrutto del bene, e allora in questo caso va sottratto al valore della proprietà.
Le garanzie del contratto di mantenimento
Il contratto di mantenimento è un sistema valido e alternativo alle donazioni classiche con onere, poiché presta più garanzie alla persona divenuta debole. È assai frequente che questo tipo di accordo, per sua stessa natura, avvenga tra consaguinei: è il sud Italia il luogo dove si sono rilevate maggiori richieste, ed è proprio in questi luoghi che si sta espandendo.
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