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Mutui subprime
I mutui subprime sono dei prodotti finanziari speculativi ad alto rischio, erogati ad una clientela con un basso profilo di merito credito; sono stati la causa della grave crisi finanziaria mondiale del 2008.

I mutui subprime sono dei crediti identici a un nomale mutuo ma con la caratteristica di essere progettati per rivolgersi ad una clientela che potrebbe avere problemi nel rimborsare le rate previste nel piano di ammortamento. Di conseguenza, considerato il loro elevato rischio, i mutui subprime sono molto cari con l’applicazione di tassi di interesse più alti rispetto alla media del mercato e con spese iniziali e costi ricorrenti altrettanto marcati, questo per via della loro funzione speculativa che comporta:
- per la banca, una maggiore remunerazione per via del rischio che si assume dalla clientela a basso merito creditizio;
- per la clientela, l’accesso al credito anche con redditi bassi, instabili o con una storia creditizia con rate pagate in ritardo o insoluti.
L’erogazione dei crediti subprime è tuttavia una pratica fortemente sconsigliata dalla Banca d’Italia, per garantire la stabilità del sistema finanziario e limitare i crediti deteriorati, sulla scorta dell’esperienza storica vissuta dopo la peggiore crisi degli USA nel 2008, segnata dal fallimento della banca d’affari Lehman Brothers e dal collasso del sistema finanziario americano.
La Banca d’Italia con la nota n.13 del 2021, in tema di concessione e monitoraggio dei prestiti, inclusi quelli immobiliari, dà attuazione agli orientamenti della Autorità bancaria europea EBA, ABE/GL/2020/06, con i quali vengono stabiliti i requisiti per la valutazione del merito creditizio del consumatore rivolti a banche e intermediari finanziari, in modo da verificare le seguenti condizioni:
- il credito deve essere concesso ai clienti solvibili, sulla base delle conoscenze al momento della concessione del credito;
- devono essere prestate adeguate garanzie reali;
- la solvibilità del cliente si deve basare sul reddito attuale e non sull’incremento atteso dal cliente;
- nel valutare la solvibilità del cliente si devono considerare le spese impegnate, le obbligazioni correnti e il sostentamento del cliente;
- nel valutare il merito creditizio si devono effettuate analisi di sensibilità per simulare potenziali eventi negativi futuri, come una riduzione del reddito o un anomalo aumento dei tassi di interesse nei mutui a tasso variabile;
- la garanzia reale non può da sola giustificare l’approvazione del mutuo e non dev’essere il criterio dominante per la sua approvazione;
- la garanzia reale dev’essere considerata la seconda fonte di rimborso, rispetto alla capacità di produrre reddito.
Ultimo aggiornamento novembre 2023
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