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TAN e TAEG: cosa sono e qual è la differenza

La differenza più significativa tra TAN e TAEG è che il TAN paga solo gli interessi sul capitale, il TAEG tiene conto anche delle spese obbligatorie legate al prestito, che possono variare notevolmente tra diversi istituti di credito, rendendolo un indicatore più utile per confrontare diversi mutui.

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TAN e TAEG: definizioni e differenze

Quando si accende un mutuo destinato a finanziare l’acquisto di un immobile, ci sono due indicatori fondamentali da considerare per capire quale sarà l’effettivo costo del prestito, il TAN (Tasso Annuo Nominale) e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).

Comprendere appieno la differenza tra questi due indici è fondamentale per valutare correttamente la convenienza di un mutuo. Questi tassi, sebbene con funzioni diverse, offrono una visione completa dei costi associati a un prestito.

La differenza più significativa tra TAN e TAEG è che il TAN paga solo gli interessi sul capitale, quindi è utile per capire quanto si pagherà in termini di interessi su base annua, il TAEG tiene conto anche delle spese obbligatorie legate al prestito, come le commissioni di apertura o di gestione. Queste spese possono variare notevolmente tra diversi istituti di credito, rendendo il TAEG un indicatore più utile per confrontare diverse soluzioni di finanziamento.

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Cos'è il TAN?

Il TAN, abbreviazione di Tasso Annuo Nominale, rappresenta il tasso di interesse applicato sul capitale finanziato. In parole semplici, è il costo degli interessi che si pagano alla banca o alla società finanziaria su un prestito o su un mutuo, espresso in percentuale su base annua.

Il TAN è definito "nominale" perché esprime solo il costo degli interessi e non considera altre spese accessorie legate al finanziamento.

Ad esempio, se si richiede un mutuo di 100.000 euro con un TAN del 3%, si pagherà 3.000 euro di interessi in un anno. Questi interessi non vengono generalmente pagati in un'unica soluzione alla fine dell'anno, ma sono distribuiti in rate mensili lungo il periodo di ammortamento del prestito.

Un altro aspetto importante è che il TAN non esprime il costo totale del prestito. Le spese aggiuntive, come le commissioni di apertura o di gestione della pratica, non sono incluse nel calcolo, rendendolo un indicatore parziale del costo del finanziamento. Per ottenere un quadro completo, è necessario infatti conoscere anche il TAEG.

Il calcolo del TAN

Il TAN viene calcolato sulla base del capitale finanziato e degli interessi applicati. In un piano di ammortamento alla francese, che è uno dei più utilizzati in Italia, il calcolo degli interessi segue una logica particolare: all'inizio del periodo di rimborso la quota di interessi è superiore rispetto alla quota di capitale, ma nel tempo questa proporzione si inverte e verso la fine del prestito si rimborsa principalmente il capitale. Questo meccanismo è progettato per garantire che i creditori ricevano la maggior parte degli interessi all'inizio del periodo di rimborso, quando il rischio di insolvenza è maggiore.

Il TAN nei mutui a tasso fisso e variabile

Il TAN può variare a seconda che il finanziamento sia a tasso fisso o variabile. Nei mutui a tasso fisso, il TAN rimane invariato per tutta la durata del prestito. Questo significa che il tasso di interesse che si pagherà lungo la durata del mutuo sarà sempre lo stesso, indipendentemente dalle variazioni del mercato. Una soluzione che offre maggiore stabilità e prevedibilità per il mutuatario, poiché le rate saranno note e costanti.

Nei mutui a tasso variabile, invece, il TAN varia nel tempo in base all'andamento dei tassi di interesse di riferimento, come l'Euribor o il tasso BCE. In questo caso, le rate possono aumentare o diminuire a seconda delle variazioni dei tassi di mercato. Sebbene un tasso variabile possa offrire vantaggi in termini di tassi inizialmente più bassi, comporta anche un maggiore rischio per il mutuatario, poiché le rate potrebbero aumentare nel corso del tempo.

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Cos'è il TAEG?

Il TAEG, o Tasso Annuo Effettivo Globale, è un indicatore percentuale che rappresenta il vero costo del prestito, poiché include tutte le spese obbligatorie che il mutuatario dovrà sostenere.

Mentre il TAN riflette solo il costo degli interessi, il TAEG tiene conto di tutte le spese accessorie legate al prestito, come le commissioni di apertura, i costi di gestione, le spese assicurative obbligatorie e gli oneri fiscali (ad esempio l’imposta di bollo sul contratto). In altre parole, offre una visione più accurata di quanto costerà effettivamente il mutuo.

Il calcolo del TAEG

Il calcolo del TAEG prevede la somma di tutte le spese accessorie con il costo degli interessi, dividendo poi il risultato per il numero di rate del prestito.

Uno degli aspetti più importanti del TAEG è che è obbligatorio per legge riportarlo nei contratti di mutuo. Questo garantisce una maggiore trasparenza per i consumatori, che possono confrontare diverse offerte in modo più semplice e scegliere quella più conveniente.

Perché è importante il TAEG

Quando si valuta un finanziamento, il TAEG è la variabile principale da prendere in considerazione, essenziale per evitare sorprese in seguito e per assicurarsi di scegliere l'offerta più conveniente.

Questo indicatore consente di verificare che non ci siano costi o spese nascoste che possano fare aumentare il costo reale del mutuo, così da prendere una decisione informata e scegliere il finanziamento più vantaggioso.

Un mutuo con un TAN più basso potrebbe sembrare conveniente, ma se ha molte spese accessorie, il TAEG sarà più elevato, indicando che il costo complessivo del prestito è maggiore di quanto sembri.

TAN, TAEG e trasparenza bancaria

Una delle ragioni per cui il TAEG è così importante è che contribuisce a garantire la trasparenza nei contratti di prestito. In passato, molti istituti di credito offrivano prestiti con TAN bassi ma con spese nascoste, rendendo difficile per i consumatori capire il vero costo del prestito. Con l'introduzione del TAEG, le banche sono obbligate a fornire una visione più completa e trasparente dei costi del prestito, aiutando i consumatori a fare scelte più informate.

In Italia, la Banca d'Italia ha stabilito che il TAEG deve essere chiaramente indicato in tutti i contratti di finanziamento, sia nel documento informativo precontrattuale (chiamato IEBCC o SECCI), sia nel contratto definitivo.

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Ultimo aggiornamento ottobre 2024

A cura di: Paola Campanelli

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