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Stai pensando di comprare casa? È il momento giusto
In Italia ci sono 3,3 milioni di famiglie intenzionate ad acquistare casa nell'arco dei prossimi dodici mesi. E sarebbe il caso di concretizzare i piani elaborati, dato che difficilmente in futuro si ritroveranno condizioni convenienti come quelle attuali.
In Italia ci sono 3,3 milioni di famiglie intenzionate ad acquistare casa nei prossimi dodici mesi. Nonostante tutto quello che è accaduto nel corso dell’ultimo anno e mezzo o forse proprio per questo. E sarebbe il caso di concretizzare i piani, dato che difficilmente in futuro si ritroveranno condizioni convenienti come quelle attuali.
A parte ogni altra considerazione si torna sempre lì, al prezzo. Che in effetti resta l’elemento fondamentale. A questo proposito, l’Italia è tra i pochi mercati lontani dai massimi storici. Anzi, rispetto a dieci anni fa i prezzi al metro quadro sono ancora sotto del 12-15%. Il 2021 era atteso come l’anno della ripresa, ma la crisi Covid sta pesando. È difficile immaginare che i livelli potranno restare quelli attuali ancora a lungo.
Mutui al 100% per i giovani
Per molti, ma non per tutti. Da sempre le banche spingono il settore dei mutui, dato che è uno dei più affidabili, anche se storicamente alzavano muri di fronte a richieste di giovani precari, a basso reddito e senza una quota da anticipare.
Lo scenario è cambiato da pochi mesi, in quanto il Governo Draghi ha rafforzato il Fondo di Garanzia prima casa per gli under 36. L’ombrello statale è stato portato dal 50% all’80% della quota capitale in caso di mutuo prima casa con un loan-to-value (il rapporto tra ammontare del capitale preso in prestito e il valore della casa) superiore all'80%.
Così le banche, avendo le spalle più coperte del passato, hanno iniziato a finanziare mutui al 100% del prezzo aprendo così il mercato dei mutui anche a chi non ha risparmi sul conto corrente.
Tassi a buon mercato
Ma quanto costa finanziare quello che per molti è l’acquisto più importante della vita? Oggi sul mercato è possibile trovare tassi fissi a poco più dell’1% e il variabile a qualche decimale in meno. A queste condizioni non sorprende che oltre nove mutui su dieci siano a tasso fisso. Si paga poco di più al mese, con la garanzia che non vi saranno rincari per i prossimi 20-30 anni.
Rialzi dietro l’angolo
Quanto dureranno queste condizioni? Nessuno può dirlo con certezza, ma è indubbio che si tratta di una situazione transitoria. Con la ripresa economica in atto è verosimile che le banche alzeranno lo spread, la percentuale di ricarico rispetto al tasso di riferimento.
Quanto a quest’ultimo, nel caso del variabile il parametro di riferimento è l’Euribor a 3 mesi, che non sembra destinato a subire rincari a breve, dato che questo indicatore è fortemente legato al costo che le banche devono pagare alla Bce per i propri depositi presso l'Eurotower (0,50%), una misura che Francoforte dovrebbe mantenere in vita ancora per diverso tempo.
Più incerto è il futuro del tasso fisso, che ha come parametro di riferimento l'Eurirs a 20 o 30 anni, espressione delle aspettative di mercato sui tassi ufficiali, che potrebbe risentire del minore sostegno della Bce nei mesi a venire.
Dunque è il caso di non rimandare ancora per non rischiare di perdere il treno delle opportunità.