- Altri marchi del Gruppo:
- Trovaprezzi
- Prestitionline.it
- Segugio.it
Quanto costa un mutuo dopo la riunione BCE?
Stop ai tagli: la BCE lascia i tassi invariati e il mercato dei mutui si adegua. I variabili scendono e fanno risparmiare, i fissi restano stabili su livelli buoni. Surroghe in aumento per chi vuole condizioni migliori. È il momento giusto per chi compra casa.

La Banca Centrale Europea ha deciso di prendersi una pausa dalla politica monetaria espansiva. Dopo otto tagli consecutivi, per un totale di 200 punti base a partire da giugno 2024, nella riunione del 24 luglio 2025 l’istituto di Francoforte ha scelto di lasciare invariati i tassi di interesse.
Il tasso sui depositi resta al 2,00%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e il tasso sui prestiti marginali al 2,40%. Una mossa che riflette un atteggiamento prudente, coerente con la strategia “data dependent” ribadita più volte dalla presidente Christine Lagarde.
Perché la BCE ha mantenuto invariati i tassi?
Il contesto macroeconomico ha suggerito cautela. L’inflazione sembra essere tornata sotto controllo, in linea con l’obiettivo di medio termine del 2% fissato dal Consiglio Direttivo e i dati sui salari e sull’andamento dei prezzi dei servizi non indicano urgenze tali da richiedere nuovi interventi.
In più, all’orizzonte si stagliano incertezze legate alla politica commerciale degli Stati Uniti: un eventuale incremento dei dazi, come ipotizzato da Washington, potrebbe influenzare negativamente lo scenario economico europeo. In attesa di maggiori certezze, soprattutto in vista del consueto aggiornamento delle previsioni macroeconomiche previsto a settembre, la BCE ha preferito non muoversi.
Decisioni BCE e conseguenze sui mutui: tasso variabile più conveniente
Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile sta già beneficiando del calo dei tassi avviato dalla BCE più di un anno fa. L’Euribor - indice di riferimento per i finanziamenti a tasso variabile - complice l’annunciato stop ai tagli deciso nell’ultima riunione, ha mantenuto valori stabili nel corso delle ultime settimane, pari a 1,94% per la scadenza a 3 mesi e 1,91% per quella a un mese.
E se a gennaio 2025 il TAN medio per un mutuo variabile di 20 o 30 anni si attestava al 3,71%, a luglio il valore medio è sceso al 2,63%, oltre un punto percentuale in meno (dati Osservatorio MutuiOnline.it). Questo ha comportato una riduzione delle rate mensili. Per esempio, un mutuo da 180.000 euro a 20 anni che a inizio anno costava circa 1.063 euro al mese oggi costa 965 euro: 98 euro in meno ogni mese e quasi 23.500 euro risparmiati sull’intera durata del finanziamento.
Confronta le offerte di mutuo prima casa a tasso variabile:
MUTUO MPS MIO ACQUISTO CON GARANZIA CONSAP 50% | |
---|---|
TAN: | 2,18% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 500,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 2,45% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 378,74 (mensile) |
MUTUO BBVA | |
---|---|
TAN: | 2,38% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 2,55% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 388,70 (mensile) |
MUTUO ARANCIO A TASSO VARIABILE | |
---|---|
TAN: | 2,52% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 950,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 2,76% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 396,16 (mensile) |
- Spread -0,20% per addebito su C\C ING
- Extra sconto 0,20% per classe energetica A o B
Mutui fissi: stabilità su livelli interessanti
Negli ultimi mesi, l’instabilità geopolitica - alimentata in particolare dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea e dalle minacce di nuovi dazi da parte del presidente americano Donald Trump - ha avuto un impatto anche sull’indice IRS, parametro chiave per i mutui a tasso fisso. In particolare, l’IRS a 30 anni è salito dal 2,65% del 23 giugno al 2,81% registrato il 23 luglio, mentre quello a 20 anni è passato dal 2,72% al 2,85% nello stesso periodo.
Per i mutui a tasso fisso, la distanza rispetto al variabile si è accentuata anche questo mese. Il TAN medio è salito leggermente, al 3,14% (era 3,05% a giugno), mantenendosi comunque su livelli ancora sostenibili. Su un prestito come quello considerato in precedenza, significa pagare una rata di 1.011 euro al mese, 46 euro in più rispetto al variabile, con una differenza complessiva di quasi 11.000 euro nel corso del finanziamento.
Quanto costa adesso un mutuo?
Per capire l’effetto delle decisioni della BCE sul costo dei mutui, basta fare una simulazione su MutuiOnline.it, che ogni giorno rende disponibile l’elenco delle migliori offerte di mutuo delle banche partner.

Per una somma di 100.000 euro a 30 anni (impiegato di 35 anni residente a Milano che acquista un immobile di 200.000 euro), l’offerta migliore a tasso fisso a luglio è di BBVA, con una rata mensile di € 424,31, TAN 3,05% e TAEG 3,24%.
Ancora più conveniente è la soluzione a tasso variabile di BBVA, che prevede una rata mensile di € 384,75, TAN 2,30% e TAEG 2,47%. Se il mutuo finanzia l’acquisto di un immobile di classe energetica A o B, le spese di perizia sono integralmente a carico della Banca.
Conviene anche la surroga?
Chi ha acceso un mutuo a tasso fisso nei periodi in cui i tassi erano ben più alti, potrebbe valutare la surroga del mutuo, ovvero il trasferimento del finanziamento verso un’altra banca che propone condizioni più convenienti.
Le offerte oggi sono competitive e possono far risparmiare diverse migliaia di euro, soprattutto per i prestiti accesi tra il 2022 e l’inizio del 2023, quando i tassi viaggiavano su valori decisamente superiori al 3,50%.