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Quanto costa un mutuo dopo il taglio dei tassi BCE?

Con il taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, il mercato dei mutui torna ad essere attrattivo. Scendono le rate, crescono le opportunità, mentre gli allentamenti monetari della BCE hanno riaperto il dibattito sulla convenienza dei mutui variabili.

10/06/2025
banca centrale europea
Mutui più leggeri dopo il taglio BCE

L’ottavo taglio consecutivo del costo del denaro lo scorso 5 giugno da parte della Banca Centrale Europea ha riportato il tasso sui depositi, utilizzato come riferimento per il mercato interbancario, dal 2,25% al 2%, il tasso sui rifinanziamenti principali al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%.

A comunicarlo è stata la presidente Christine Lagarde in conferenza stampa, evidenziando come il rientro dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% giustifichi una moderazione progressiva dei tassi, pur in un contesto ancora segnato da tensioni geopolitiche e commerciali. Una decisione che apre nuove prospettive per chi sta valutando l’acquisto di una casa, specialmente per i mutui a tasso variabile, i primi a beneficiare del taglio.

L’intervento della BCE, pur atteso da tempo, rappresenta un segnale concreto per i mercati. Dopo mesi di rialzi aggressivi per contrastare l’inflazione – con effetti diretti sui tassi di interesse praticati ai clienti – il primo allentamento della stretta monetaria rilancia l’attenzione sulle condizioni offerte dagli istituti per i nuovi finanziamenti.

In termini pratici, per chi sceglie un mutuo a tasso fisso, il beneficio si manifesta in modo più graduale, ma le banche tendono comunque a migliorare le condizioni offerte, anticipando in parte la dinamica futura dei tassi.

Più immediato, invece, l’effetto per i mutui indicizzati all’Euribor: già nei primi giorni dopo l’annuncio, l’indice di riferimento ha registrato un lieve calo, segno che il mercato incorpora già aspettative di una politica monetaria più accomodante nei prossimi mesi.

Confronta le offerte di mutuo prima casa e risparmia:

Rata mensile
€ 389,37
BBVA
MUTUO BBVA
TAN: 2,39%
Spese iniziali: Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00
TAEG: 2,56% (Indice Sintetico di Costo)
Rata: € 389,37 (mensile)
Rata mensile
€ 415,86
BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA
MUTUO D-EVOLUTION
TAN: 2,89%
Spese iniziali: Istruttoria: € 800,00 Perizia: € 237,90
TAEG: 3,18% (Indice Sintetico di Costo)
Rata: € 415,86 (mensile)
Migliori mutui acquisto prima casa: simulazione a tasso variabile, impiegato 35 anni, residente a Milano, reddito € 2.600 euro mensili, importo mutuo € 100.000 euro, valore immobile € 200.000 euro, durata mutuo 30 anni. Rilevazione del 10/09/2025 ore 09:00.

Scelte di politica monetaria e prospettive economiche

Il taglio, votato con larga maggioranza dal consiglio direttivo della BCE, è arrivato in concomitanza con la revisione al ribasso delle stime sull’inflazione per il 2025 (ora attesa al 2%) e con una crescita dell’Eurozona confermata allo 0,9%.

Le previsioni, tuttavia, restano condizionate dall’andamento dei dazi internazionali e dal rafforzamento dell’euro, fattori che potrebbero influenzare negativamente le esportazioni e, quindi, la ripresa economica. In questo scenario, il costo del denaro potrebbe scendere ulteriormente nei prossimi mesi con una nuova riduzione tra settembre e ottobre, ma gli istituti di credito restano prudenti.

A quanto ammontano le rate di un mutuo dopo il taglio BCE?

Quanto costa oggi un mutuo dopo l’allentamento della BCE? Secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it, per un finanziamento da 100.000 euro a 30 anni (LTV 70%) per acquisto prima casa, il miglior mutuo a tasso fisso disponibile a metà giugno 2025 offre una rata mensile da circa 395 euro, con TAN 2,50% e TAEG 2,64% (offerta di Banco di Desio e della Brianza).

Per chi preferisce un mutuo variabile, lo stesso importo e durata può generare una rata iniziale di circa 383 euro, con TAN 2,32% e TAEG 2,49% (offerta BBVA), con un risparmio mensile potenziale rispetto al fisso, ma un’esposizione maggiore ai futuri andamenti dei tassi.

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Mutuo a tasso fisso o variabile? Cosa conviene oggi

Il taglio dei tassi BCE ha riaperto il dibattito sulla convenienza dei mutui variabili, rimasti penalizzati per buona parte del biennio 2022–2024 a causa dei rialzi dei valori. Ora che lo scenario sta cambiando, chi ha una maggiore tolleranza al rischio può considerare un indicizzato, confidando in ulteriori riduzioni nei prossimi mesi. Tuttavia, l’alternativa del fisso continua a offrire certezze a lungo termine, specialmente in un contesto ancora incerto.

Molte banche, inoltre, stanno lanciando nuove soluzioni ibride – con tasso misto o rinegoziabile – che consentono di iniziare con un tasso fisso più basso e rivederlo dopo pochi anni, in funzione del mercato. Un modo per bilanciare sicurezza e flessibilità e intercettare l’interesse di chi vuole acquistare oggi, ma teme le variabili di domani.

Mutui più accessibili, ma serve prudenza

Il nuovo corso della BCE non si traduce ancora in un mutuo “low cost” come accadeva prima dell’ondata inflattiva, ma offre segnali concreti di alleggerimento. Soprattutto, restituisce fiducia a un mercato del credito che negli ultimi mesi aveva mostrato segni di raffreddamento, in parte per l’incertezza legata ai costi mensili, in parte per la prudenza delle famiglie.

Chi sta pensando di accendere un mutuo oggi può contare su offerte più competitive, specie se ha un buon profilo creditizio e un rapporto tra mutuo e valore dell’immobile (LTV) contenuto.

Il consiglio resta quello di valutare con attenzione tutte le voci di costo, inclusi spese notarili, assicurazioni obbligatorie e commissioni di istruttoria, e di confrontare più preventivi con l’aiuto di un comparatore.

A cura di: Paola Campanelli

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