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Quanti anni bisogna lavorare per comprare casa?
Acquistare una casa è l’investimento della vita e il motivo è che gli immobili hanno un costo elevato, che quando sostenuto con un mutuo può arrivare a impegnare anche parecchi anni.
Per misurare l’entità della spesa nei vari Paesi del mondo, la Commissione europea ha messo a disposizione la pubblicazione Assessing house prices, che rende note le stime sugli anni di lavoro necessari per acquistare casa in differenti Paesi del mondo.
La premessa è che esiste un gap importante a seconda della città che si sta valutando e del Paese nel quale si colloca, tanto che per 100 metri quadri a Hong Kong occorrerebbero ben 125 anni di lavoro, quando invece negli Stati Uniti sono sufficienti solo 3 anni e mezzo. Ma è anche vero che il calcolo è effettuato su una media di un intero Stato, perché se banalmente ci si sposta a New York, si viaggia sui 150.000 euro per la stessa metratura, che per essere accumulati richiedono invece 4 anni di stipendio.
Altra variabile che influisce sugli anni di stipendio necessari è il livello stesso delle retribuzioni: in Russia ad esempio nonostante i prezzi medi delle case si aggirino sui 700 euro al metro quadro, le rate stimate necessarie sono quelle di 20 anni di stipendio e il motivo è proprio che in Russia i salari percepiti sono molto bassi. E non va troppo bene neanche in Irlanda, dove gli anni necessari sono 16.
In generale, si può dire che i prezzi degli immobili siano sempre direttamente proporzionali agli stipendi, tanto che esiste una correlazione tra ricchezza di un Paese e quotazioni del mercato immobiliare. In Italia per esempio il patrimonio immobiliare residenziale ha un valore di oltre 6 mila miliardi di euro, contro quello della Francia di 8 mila miliardi e degli Stati Uniti che vantano proporzionalmente un valore di 23 mila miliardi di dollari.
Quanto costano in media 100 metri quadri in Italia
Se valutiamo una media dei costi, per cui parliamo di tutte le città, allora il dato è che per una casa di 100 metri bisogna disporre di circa 180.000 euro. Basta però addentrarsi nei centri delle principali città, quindi Roma, Milano, Torino, Genova, perché per la stessa metratura siano necessari almeno 400/500 mila euro.
I prezzi, la spina nel fianco del nostro immobiliare
Come abbiamo avuto modo di sottolineare anche nella nostra news “La prima, timida ripresa dei prezzi delle case”, se si guarda il trend dal 2010 a oggi, il dato rilasciato dall’ultimo bollettino Istat è impressionante: meno 17,2% negli ultimi nove anni. La causa di questo risultato è da attribuire al crollo degli importi calcolati sulle abitazioni esistenti, circa un quarto in meno rispetto al 2010 (-23,7%), mentre quelli delle abitazioni nuove si sono attestati su +0,8%.
Secondo Scenari Immobiliari, la previsione è per questo anno di un incremento dei valori pari a zero, mentre si dovrà aspettare il 2020 per intravedere un debole +1%. Poca roba, soprattutto se messo a paragone del +9,1% della Germania, +4,9% della Spagna e +3,5% della Francia.
Prezzi a crescita zero e tassi in picchiata
Se la condizione delle quotazioni non è salutare per il nostro mercato immobiliare, lo è per chi avesse intenzione di acquistare casa. Non solo. Perché ai prezzi delle case così bassi si aggiunge l’importante calo dei tassi di interesse dei mutui su livelli mai registrati in passato. Un connubio irripetibile, di cui approfittare prima che le condizioni possano cambiare.
Per rendersene effettivamente conto basta fare un giro sul comparatore MutuiOnline.it, che mette a confronto le offerte degli istituti di credito, ormai in accesa competizione sul mercato del credito. Ci si accorgerà che allo stato attuale il miglior tasso fisso - se si resta entro il 50% del valore dell’immobile - si può ottenere al di sotto dell’1%, mentre il miglior variabile si trova poco sopra lo 0,50%. In buona sostanza, si può ottenere un mutuo a condizioni mai viste prima.