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Prezzi in crescita per l’immobiliare in montagna

L'immobiliare in montagna continua a vivere una stagione positiva sul fronte delle quotazioni sia relativamente alla vendita, sia alle locazioni. Anche se, rispetto al passato, si registra una maggiore frammentazione delle performance tra Alpi e Appennini.

04/01/2023
chalet in legno circondato da neve
Mercato immobiliare nelle zone di montagna

Le festività natalizie hanno segnato un boom di turisti nelle località italiane di montagna, complici abbondanti nevicate, tutt’altro che scontate dopo l’autunno mite. Anche l’immobiliare turistico continua a vivere un buon momento, come dimostrano le statistiche più recenti.

I numeri

Confindustria Alberghi segnala che per tutto il mese di dicembre le località montane sono state prese d’assalto con il boom per Capodanno, che è andato sold out già qualche settimana prima. Mentre Confcommercio stima in 10,3 milioni il numero di italiani abbiano scelto di spostarsi, in Italia e all'estero, per le vacanze di fine anno. Al di là dei nostri connazionali, l’Enit (Ente nazionale italiano del turismo) segnala un vero e proprio boom degli arrivi internazionali, con gli acquisti di biglietti aerei verso il nostro Paese in crescita del 57,3% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, con gli statunitensi a fare la parte del leone, complice il superdollaro che rende conveniente viaggiare in Europa.

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Prezzi ad alta quota

In questo scenario, l’immobiliare in montagna continua a vivere un momento d’oro. Milano Finanza riporta le analisi di AbitareCo dal quale emergono rialzi generalizzati degli acquisti ad alta quota, complice l’esperienza pandemica che ha fatto crescere l’attenzione verso gli spazi verdi, la natura e la vita all’aperto, attirando investimenti soprattutto tra coloro che hanno risparmiato durante l’emergenza sanitaria (a fronte di una grande prudenza sul lato dei consumi) e tra quanti possono dedicarsi almeno in parte allo smartworking.

Dal 2020 in avanti, segnala la società, le principali città di montagna hanno visto crescere i prezzi mediamente del 2,5% all’anno, con i risultati migliori per Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, mentre se si guarda alle mete più care in testa ci sono sempre Cortina d’Ampezzo, Madonna di Campiglio, Courmayeur, con Livigno indicata come destinazione emergente. In queste località per acquistare una casa di nuova costruzione o completamente ristrutturata servono in media dai 9.350 euro al metro quadrato di Livigno ai 13mila euro di Cortina. Cifre elevate, ma comunque inferiori ai 20mila euro che caratterizzano le destinazioni top delle Alpi svizzere o francesi. Più a buon mercato – tra i 5mila e i 7mila euro al metro quadrato – località come Bormio, Cervinia e Selva di Val Gardena, mentre si scende ancora per Gressoney e Selva di Cadore.

Nord in fuga

Secondo le analisi di Century 21 Italia, già da qualche tempo è in corso un allargamento del gap tra Nord e Centro della Penisola, con il secondo in sofferenza. Una tendenza almeno in parte riconducibile all’innalzamento delle temperature: i potenziali compratori, infatti, preferiscono orientare la propria ricerca sulle Alpi, territorio in cui aumentano le probabilità di godere di un inverno innevato, prima e più a lungo, rispetto agli Appennini. Se i rialzi relativi ai prezzi di vendita sono significativi, quanto agli affitti diventano persino sbalorditivi, segnalano dalla società. L’incremento sulle locazioni più significativo rispetto al 2021 viene rilevato a Selva, che segna uno stupefacente +172,8%, davanti a Livigno. In crescita, seppure con valori percentuali inferiori, anche Canazei, Corvara e Pinzolo.

Le caratteristiche più ricercate

Quanto alle Le caratteristiche più ricercate, AbitareCo segnala su tutte la presenza di spazi esterni e di una camera da riservare a studio e/o smartworking. Segue l’attenzione ai consumi, particolarmente rilevante in questa stagione di caro-energia. Nel 2023 il mercato vedrà maggiore incertezza, ma sul fronte prezzi non dovremmo assistere a un cambio di passo o a un’inversione di tendenza, aggiungono gli esperti. La domanda di vacanze in montagna resterà particolarmente elevata e questo, complice anche l’inflazione, dovrebbe spingere ancora più in alto i costi delle locazioni in montagna.

A cura di: Luigi dell'Olio

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