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Mutui: si è fermata la discesa dei tassi, ma potrebbe riprendere a breve
L’allentamento monetario favorisce la domanda. Così lo stock di prestiti concessi ai residenti in Italia, a febbraio si è attestato a 1.638,8 miliardi di euro, con una variazione annua pari a -0,3%, in sensibile miglioramento rispetto al -0,7% rilevato a gennaio.

C’è un aspetto che sorprende nell’ultimo bollettino mensile curato dall’Abi ed è relativo all’andamento dei tassi Euribor e Irs, quelli cioè presi come basi dagli istituti di credito per stabilire i tassi dei mutui. Dopo quasi un anno di crescita ininterrotta, i due indicatori hanno offerto segnali contrari, tanto da far dire a qualche analista che la corsa al ribasso si è fermata. Anche se molto probabilmente si tratta di una pausa (inevitabile) all’interno di una tendenza che resta comunque al ribasso. Ma andiamo con ordine.
Le dinamiche relative ai finanziamenti
A febbraio, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,98% dal 4,15% di gennaio e dal 5,45% di dicembre 2023. Lo scorso anno è stato tutto in discesa e la tendenza è evidente tutt’ora. Pesa ovviamente l’inversione della politica monetaria da parte della Bce, che dopo dieci rialzi consecutivi per frenare l’iperinflazione, ha avviato l’allentamento monetario, con sei tagli da 25 punti base ciascuno dalla scorsa primavera all’inizio di marzo. Così il tasso medio dei prestiti attivi in Italia oggi ammonta al 4,27%, 5 punti base in meno di quanto rilevato nel primo mese del 2025.
L’allentamento monetario favorisce la domanda. Così lo stock di prestiti concessi ai residenti in Italia, a febbraio si è attestato a 1.638,8 miliardi di euro, con una variazione annua pari a -0,3%, in sensibile miglioramento rispetto al -0,7% rilevato a gennaio.
MUTUO BBVA | |
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TAN: | 3,05% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 3,24% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 424,31 (mensile) |
MUTUO SPENSIERATO PLUS EDITION | |
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TAN: | 2,90% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.000,00 Perizia: € 350,00 |
TAEG: | 3,35% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 416,23 (mensile) |
MUTUO TASSO FISSO | |
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TAN: | 3,01% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.200,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 3,39% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 422,14 (mensile) |
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L’eccezione dei mutui
Lo scenario fin qui descritto trova un’eccezione a proposito dei mutui. Lo scorso mese l’Euribor a 3 mesi (il principale benchmark per la costruzione dei mutui a tasso variabile) si è attestato in media al 2,52%, stesso valore di gennaio, mentre l’Irs a 10 anni (molto usato nei mutui a tasso fisso) è stato in media del 2,64% in aumento di 25 punti base rispetto al mese precedente (2,39%).
Il Bollettino mensile segnala che il tasso sui nuovi prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni - che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – a febbraio è stato del 3,17%, in aumento rispetto al mese precedente (2,05% a giugno 2022; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui, il 95% erano a tasso fisso (90,7% il mese precedente).
Se si guardasse solo all’evoluzione da un mese all’altro potrebbe emergere qualche preoccupazione. Infatti, sembrerebbe essersi fermato il circuito virtuoso che negli ultimi tempi ha aperto le porte dei mutui a un numero crescente di italiani, inclusi coloro che per almeno un biennio non avevano potuto coronare il sogno della casa di proprietà a fronte di entrate mensili limitate. In realtà occorre considerare due aspetti: il primo è che i trend di mercato vanno analizzati almeno su base trimestrale e a questo proposito è opportuno dare uno sguardo a quanto rilevava il medesimo Bollettino con riferimento a novembre. L’Euribor a 3 mesi si era attestato mediamente al 3,04%, quindi in un solo trimestre la frenata è stata comunque superiore al mezzo punto percentuale. Quanto all’Irs, invece, il livello era stato del 2,39%, cioè lo stesso visto fino al primo mese del 2025. Pertanto il balzo in avanti di febbraio può essere letto come un assestamento, verosimilmente condizionato anche dalla fine di alcune campagne promozionali in vista della primavera, quando solitamente gli istituti rinnovano le offerte.
Va poi considerato anche un altro aspetto. Al pari degli indici di Borsa, anche quelli relativi ai mutui tendono a muoversi non tanto sulle notizie, quanto sulle aspettative. Questo significa che i tagli da parte della Bce (sei dalla scorsa estate) evidentemente erano già stati scontati in anticipo. Quanto al futuro prossimo, invece, sembra profilarsi una pausa. Anche se dalla tarda primavera o – al massimo – dall’inizio dell’estate l’Eurotower dovrebbe ricominciare a ridurre il costo del denaro e verosimilmente anche in quel caso i tassi di mercato si muoveranno in anticipo. Questo in termini generali, in quanto andando nel particolare già oggi è possibile spuntare condizioni ben al di sotto della media di mercato confrontando le varie offerte tramite un comparatore.