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Mutui: il tasso variabile costa meno, ma gli italiani preferiscono il fisso
Nel primo semestre del 2025, le famiglie italiane che hanno richiesto un mutuo per l'acquisto della casa hanno mostrato una netta predilezione per il tasso fisso, con il 94% delle erogazioni in questa modalità. Lo rileva uno studio di Kìron Partner, sebbene il variabile sia ormai più conveniente.
Almeno a prima vista il dato è sorprendente. Nel primo semestre del 2025, le famiglie italiane che hanno richiesto un mutuo casa hanno mostrato una netta preferenza per il tasso fisso, con il 94% delle erogazioni in questa modalità. Lo rileva uno studio di Kìron Partner, società di mediazione creditizia del gruppo Tecnocasa.
Questo nonostante il sorpasso al ribasso da parte del mutuo a tasso variabile, che oggi costa meno del fisso. Cerchiamo di capire le ragioni di questa situazione e come potrà evolvere nei mesi a venire.
9 italiani su 10 sottoscrivono un mutuo prima casa
Attraverso il confronto tra i dati relativi al 2024 e quelli dell’anno precedente, gli analisti hanno individuato le tendenze e le variazioni più significative, in modo da ottenere un quadro chiaro e aggiornato delle preferenze dei consumatori e delle dinamiche che caratterizzano il mercato dei mutui in Italia.
Il mutuo per l'acquisto della prima casa rappresenta il 91,1% del totale delle richieste (nel I semestre 2024 era del 93,1%), la richiesta di mutuo per l'acquisto della seconda casa diminuisce leggermente a 1,9%, rispetto al 2,1% del 2024.
In aumento, invece, sostituzione e surroga del mutuo, che salgono al 5,4% rispetto al 3,1% della prima metà del 2024. Coloro che scelgono un mutuo per costruzione o ristrutturazione coprono lo 0,7% del totale e le restanti finalità di consolidamento e liquidità rappresentano lo 0,8% del totale.
Mutui: cresce l’importo medio finanziato
In Italia la durata media del mutuo, sempre in base alle rilevazioni interne di Kìron, passa da 26,6 del 2024 a 26,8 anni del 2025. Segmentando per fasce di durata, l’82,3% dei mutui ha una durata compresa tra 21 e 30 anni (81,4% nel 2024) e il 17,7% si colloca nella fascia 10-20 anni (18,6% nel 2024), mentre i prestiti ipotecari di durata inferiore a 10 non raggiungono l’1%.
Mentre l’importo medio di mutuo erogato si attesta a 127.234 euro, in aumento rispetto al pari periodo del 2024. Questo sta a indicare da una parte la resilienza delle famiglie italiane nonostante la congiuntura non propriamente brillante, dall’altra una buona predisposizione delle banche a concedere mutui, soluzioni che continuano a conservare tassi di default particolarmente contenuti.
Confronta le offerte di mutuo prima casa a tasso fisso:
| MUTUO FISSO IRS GREEN - ACQUISTO | |
|---|---|
| TAN: | 3,28% |
| Spese iniziali: | Istruttoria: € 500,00 Perizia: € 0,00 |
| TAEG: | 3,39% (Indice Sintetico di Costo) |
| Rata: | € 436,85 (mensile) |
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| ACQUISTO TASSO FISSO LAST MINUTE - GREEN | |
|---|---|
| TAN: | 3,18% |
| Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.000,00 Perizia: € 320,00 |
| TAEG: | 3,45% (Indice Sintetico di Costo) |
| Rata: | € 431,37 (mensile) |
| MUTUO CREDIT AGRICOLE GREENBACK | |
|---|---|
| TAN: | 3,13% |
| Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.000,00 Perizia: € 0,00 |
| TAEG: | 3,47% (Indice Sintetico di Costo) |
| Rata: | € 428,65 (mensile) |
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Le preferenze per il mutuo a tasso fisso e le prospettive future
Analizzando le scelte degli italiani in termini di tipologia di tasso, secondo i dati interni Kìron, la scelta del tasso fisso resta ancora la strada più praticata. Coloro che continuano a optare per un prodotto fisso, più sicuro ma più caro, rappresentano una quota del 94%. Calata notevolmente l’opzione variabile, che conta quasi uno su cento, la medesima quota che interessa il variabile con cap. In aumento, invece, chi sceglie il mutuo a tasso misto che arrivano al 5%.
Uno sguardo all’Osservatorio mensile di MutuiOnline.it consente di comprendere se queste scelte siano motivate da ragioni economiche. Quanto un anno e mezzo fa, la Banca Centrale Europea ha iniziato a tagliare i tassi ufficiali, i primi a reagire al nuovo orientamento sono stati i tassi fissi, ma poi le differenze si sono ridotte, fino al sorpasso.
A ottobre, il TAN medio del variabile si è attestato al 2,68%, mentre quello del fisso al 3,27%. Dunque, il primo è meno caro di 60 punti base, che nel lungo periodo – come quello tipico di un mutuo – possono fare la differenza.
La conferma della preferenza per il mutuo a tasso fisso potrebbe dunque avere due ragioni: da una parte la resistenza culturale che porta molti italiani a preferire la rata immutabile a fronte delle tante incognite che caratterizzano il quadro economico, dall’altra il fatto che il sorpasso è tutto sommato recente (la rilevazione di Kiron è riferita al primo semestre) e verosimilmente nelle rilevazioni che seguiranno il variabile guadagnerà terreno.
Le offerte di mutuo prima casa a tasso fisso
| Banca | Tasso | Rata | Taeg |
|---|---|---|---|
| Webank | 3,28% | € 436,85 | 3,39% |
| Banco BPM | 3,18% | € 431,37 | 3,45% |
| Crédit Agricole Italia | 3,13% | € 428,65 | 3,47% |
| BNL - Gruppo BNP Paribas | 3,05% | € 424,31 | 3,49% |
| Intesa Sanpaolo | 3,32% | € 439,06 | 3,52% |
| Banca Monte dei Paschi di Siena | 3,28% | € 436,85 | 3,54% |
| BBVA | 3,40% | € 443,48 | 3,61% |
| Credem | 3,26% | € 435,76 | 3,65% |
| BPER Banca | 3,40% | € 443,48 | 3,66% |
| Banco di Desio e della Brianza | 3,72% | € 461,41 | 3,96% |