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Mutui, decolla il variabile con Cap: come capire se conviene davvero

La Banca centrale europea ha decretato la fine del “denaro gratis”, annunciando un primo rialzo dello 0,25% a luglio e un secondo della medesima entità a settembre. Uno scenario che avrà impatti sui tassi dei mutui futuri e anche di quelli in essere, relativamente ai contratti variabili.

28/06/2022
dito disegna grafico rialzista blu
Aumentano le richieste dei mutui a tasso variabile con cap

L’Osservatorio di MutuiOnline.it segnala che nel secondo trimestre le richieste di mutuo a tasso variabile con cap sono cresciute di quasi sei volte, pur rimanendo questa opzione marginale, con il 3,5% del totale (ma era allo 0,6% nel primo trimestre) rispetto al 17,6% del variabile (a sua volta cresciuto dall’11,5% del periodo gennaio-marzo) e, soprattutto, se confrontato con 78,9% del mutuo a tasso fisso (per quanto in arretramento di otto punti percentuali).

In cerca di equilibrio

Questi movimenti si spiegano alla luce dei rialzi dei tassi ufficiali attesi in primavera. La Banca centrale europea ha decretato la fine del “denaro gratis”, annunciando un primo rialzo dello 0,25% a luglio e un secondo della medesima entità a settembre. Dopo si vedrà, alla luce essenzialmente di due fattori. Il primo riguarda l’inflazione e a questo proposito va ricordato che il compito dell’Eurotower è assicurarsi che il carovita cresca in prossimità del 2% annuo. Per lungo tempo questo indicatore è stato ben al di sotto della soglia, ma partire dal 2021 la situazione è cambiata. La ripresa economica post-pandemica ha creato una forte pressione della domanda di materie prime rispetto all’offerta, generando un rialzo di commodity come petrolio e prodotti agricoli. Intanto le fabbriche, che avevano rallentato il ritmo produttivo durante la pandemia, hanno faticato a riprenderlo e questo ha amplificato la direzione. Come se non bastasse, la guerra in Ucraina di quest’anno ha rallentato – e in alcuni casi bloccato - l’export di materie prime da Kiev e Mosca (quest’ultima per via delle sanzioni), spingendo ancora più in alto i prezzi. Il risultato è che l’inflazione nell’Eurozona è arrivata all’8% e non si vedono segnali di inversione del trend.

Al tempo stesso la Bce sa di non poter cambiare rotta troppo in fretta, sia perché il mercato si è abituato alla lunga stagione dei tassi zero, sia perché nelle ultime settimane si è registrato un brusco rallentamento della crescita economica. Rendere il denaro più costoso significa rallentare la crescita economica (le famiglie e le imprese di indebitano meno per consumare e investire o lo fanno a costo di veder ridurre i margini) e quindi c’è il rischio di spingere l’area verso una nuova recessione. Che sarebbe la prospettiva peggiore, dato che obbligherebbe gli Stati a mettere in campo nuove risorse pubbliche, quindi nuovo debito.

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Come funziona il mutuo a tasso variabile con CAP

Detto del contesto ricco di incognite, la crescita dei mutui a tasso variabile con cap sono caratterizzati dal fatto che il tasso applicato è un ibrido tra il variabile e il fisso. Se la Bce rialza velocemente i tassi ufficiali, quelli del mutuo seguiranno fino al raggiungimento del tetto, dopo di che si fermeranno. Quindi, chi lo sottoscrive ha la garanzia che il rialzo non potrà mai superare un certo livello.

Per capire se questa opzione è conveniente occorre analizzare la tipologia di cap proposto e il suo valore. Quindi innanzitutto occorre capire se il tetto riguarda il benchmark preso come riferimento o il tasso finale del mutuo, considerato che quest’ultimo ha spazi di fluttuazione ben più ampi. Quanto all’ammontare, poi, se il cap è molto più alto rispetto alle attuali situazioni di mercato, è difficile che risulti conveniente spendere oggi qualcosa in più del tasso variabile per proteggersi da un rischio remoto.

La scelta va fatta considerando nella sua interezza quanto ci costerà il mutuo, dunque occorre sempre fare riferimento al Taeg, che indica il tasso annuo finito, e confrontarlo con le altre proposte di mercato. L’utilizzo di un comparatore online può facilitare il lavoro.

I migliori mutui a tasso variabile di oggi:

Migliori mutui acquisto prima casa: simulazione a tasso variabile, impiegato 30 anni, residente a Milano, reddito 1.700 euro mensili, importo mutuo 130.000 euro, valore immobile 130.000 euro, durata mutuo 30 anni. Rilevazione del 27/09/2023 ore 09:00.
Rata mensile
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Rata: € 682,85 (mensile)
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Spese iniziali: Istruttoria: € 1.300,00 Perizia: € 300,00
TAEG: 5,63% (Indice Sintetico di Costo)
Rata: € 719,07 (mensile)
Vantaggi & Promozioni
  • Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa Consap
Rata mensile
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TAN: 6,05%
Spese iniziali: Istruttoria: € 1.350,00 Perizia: € 320,00
TAEG: 6,39% (Indice Sintetico di Costo)
Rata: € 783,60 (mensile)
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A cura di: Luigi dell'Olio

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