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Mutui: boom di richieste e importi record nel primo semestre
Boom dei mutui nel primo semestre, cresciuti del 20,6 per cento sul 2020. In aumento anche l’importo medio, del 2,8 per cento, salito ai massimi degli ultimi dieci anni. Tempi invece più lunghi per le rate da rimborsare. Sempre più vivace la domanda dei giovani, grazie agli incentivi.
Il mercato immobiliare italiano attraversa un tasso di vivacità sorprendente. La fiducia dei consumatori nel recupero dell’economia e, soprattutto, nelle loro capacità reddituali sta facendo da propellente alla loro voglia di comprare casa, in un momento reso propizio dai prezzi e dai tassi di interesse ancora bassi (ma che da alcuni mesi sono tornati a puntare al rialzo). A dare l’esatta misura di quello che sta succedendo sono i dati diffusi da CRIF, secondo cui nel primo semestre i volumi delle richieste di mutui e surroghe hanno già superato quelli del 2019.
Nel dettaglio, nei primi sei mesi di quest’anno, le richieste di mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane hanno registrato un aumento del +20,6% rispetto al corrispondente periodo del 2020, pur consolidando la lieve contrazione (-4,4%) con cui si è chiuso il singolo mese di giugno.
Altri due aspetti segnalano il positivo momento vissuto dal mattone italiano: il primo è rappresentato dall’importo medio richiesto, che è cresciuto del 2,8% (a 137.684 euro) e, secondo i dati di CRIF, è anche il più elevato degli ultimi dieci anni. Il secondo fattore è l’effetto positivo che stanno avendo gli incentivi statali sulla domanda che arriva dagli under 36, arrivata a coprire ormai il 29,2% del totale.
Volumi già oltre i livelli degli ultimi anni
Secondo quanto emerge dall’Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di CRIF, i volumi complessivi registrati finora risultano più alti non solo rispetto al 2020, quando la prima parte dell’anno era stata gravemente condizionata dal primo lockdown che ha fatto seguito allo scoppio della pandemia, ma anche rispetto agli anni precedenti, a conferma di una ripartenza solida e convincente del mercato del credito.
E infatti, dopo un inizio d’anno ancora caratterizzato dalla prudenza, le richieste di mutui e surroghe, ha osservato Simone Capecchi, executive director di CRIF, hanno fatto segnare una crescita costante e robusta, salvo un ripiegamento tecnico nel mese di giugno.
Capecchi, inoltre, tiene a sottolineare come la crescita del comparto non sia sostenuta dai mutui di sostituzione come accaduto in altre occasioni quanto, piuttosto, dalla vivace dinamica dei mutui d’acquisto, a conferma della centralità della casa nei progetti di investimento degli italiani. Un quadro, per altro, già rilevato nell’Osservatorio di MutuiOnline che, per il mese di giugno, evidenzia da un lato il boom di richieste per acquisto prima casa (3 domande su 5), mentre dall’altro segnala il costante netto calo delle richieste di surroghe, arrivate al 30,2% del totale rispetto al 39,2% del trimestre precedente, livelli più bassi degli ultimi due anni.
Il rimborso diventa più diluito nel tempo
Per quanto riguarda l’importo medio richiesto, che, come detto, si è portato ai massimi degli ultimi dieci anni (con un progresso del 2,8% tendenziale), considerando il solo mese di giugno, la sua crescita è stata di ben il 4,4% e ha consolidato il trend positivo dei mesi precedenti.
La soluzione preferita dalle famiglie italiane che chiedono un mutuo resta quella compresa tra i 100 e i 150 mila euro, con circa il 30% del totale, in linea con il 2020. Al secondo posto (25,2%) si conferma la fascia 150-300mila euro. Dall’analisi della distribuzione per durata emerge un lieve cambiamento: la classe più richiesta risulta essere quella tra i 25–30 anni, col 26,5% del totale (+3,8%). Nel complesso, quasi 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori ai 15 anni, a conferma della propensione degli italiani a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare.
L’onda dei giovani spinta dal Fondo Garanzia
Un capitolo a parte il Barometro di CRIF è stato dedicato alla distribuzione delle istruttorie di mutuo per età del richiedente, dal quale emerge che - nel primo semestre 2021 - è stata sì la fascia compresa tra i 35-44 anni quella maggioritaria, con una quota pari al 33,3% del totale, ma è stata seguita da forte crescita di quella tra i 25-34 anni, con il 26,6%.
Un movimento dietro al quale ci sono gli incentivi varati nei mesi scorsi dal Governo: complessivamente le richieste degli under 36 per un mutuo prima casa arrivano ad incidere per il 29,2% sul totale contro una quota del 26,4% 2020. La vivace richiesta dei mutui giovani riflette le misure contenute nel Decreto Sostegni Bis, con il Fondo garanzia potenziato all’80% per gli under 36.