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La guida definitiva al Superbonus 110%

Dopo numerose modifiche, revisioni e chiarimenti, il Superbonus 110% ha raggiunto uno statuto molto diverso da quello iniziale, complice anche la volontà di contrastare le numerose truffe. Ecco, quindi, tutte le novità che riguardano il Superbonus 110%.

Pubblicato il 06/06/2022

Aggiornato il 20/03/2023

ristrutturazione casa
Ultime novità sul Superbonus 110%

Il continuo restyling alla normativa sul Superbonus 110% sta mettendo in seria difficoltà non solo le aziende che si occupano del settore, ma anche i privati cittadini che faticano a orientarsi a fronte di leggi che cambiano a ritmo continuo e rischiano di creare problemi nel tempo.

Questo a fronte di una misura destinata a restare in vigore per il 2023, mentre dall'anno successivo la detrazione scenderà al 70% del costo affrontato e nel 2025 addirittura al 65%. Il che cambierebbe radicalmente lo scenario, in molti casi rendendo non più conveniente farvi ricorso, data la complessità delle procedure richieste rispetto al tradizionale bonus ristrutturazione.

Gli incentivi

L'accesso al Superbonus è consentito a fronte di lavori che garantiscano almeno il progresso di due classi energetiche all'immobile.

La normativa distingue gli interventi ammessi in due categorie, trainanti e trainati: i secondi consentono di usufruire della detrazione a patto che siano realizzati in abbinata almeno a un intervento trainante tra quelli possibili.

Nella prima categoria rientrano i lavori di:

  • isolamento termico sugli involucri;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale relativi alle parti comuni degli edifici;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale relativi a edifici unifamiliari o relativi a unità immobiliari di edifici plurifamiliari;
  • adeguamento antisismico.
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Le ultime novità

In ottica di contrasto alle frodi, l’ultima novità introdotta è un’attestazione Soa (Società organismi di attestazione) per i lavori di importo superiore a 516mila euro. A questo proposito va segnalato che le aziende che rilasciano l’attestazione sono vigilate dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Dunque si tratta di realtà private che svolgono funzione pubblica e si sostituiscono allo Stato nel ruolo di presidio e controllo della legalità delle imprese che operano nel mercato degli appalti.

Inoltre, in caso di opere superiori ai 70mila euro, l’appalto può andare esclusivamente a imprese edili che abbiano sottoscritto il contratto collettivo nazionale del lavoro (ccnl) edilizia. Una misura contestata da Cna, Confartigianato e Casartigiani, secondo le quali la stretta rischia di “tagliare fuori centinaia di migliaia di piccole e medie aziende artigiane” e consentirà di intercettare i mandati “solo a chi lavora già”.

Regole sulle cessioni e tagliola alle truffe

Non è più possibile ricorrere a cessioni parziali: a ogni credito viene abbinato un codice identificativo, evidenziato nelle comunicazioni di cessione e sconto, in modo del tutto analogo alla certificazione dei prodotti. In questo modo, è la convinzione del legislatore, dovrebbe diventare impossibile perdere le tracce in caso di vendite successive.

L’Agenzia delle Entrate ha lanciato l’allarme: a fronte di incentivi così generosi (siamo su livelli record per il nostro Paese), c’è un diffuso ricorso a truffe e fatture gonfiate. L’ente stima in non meno di un miliardo di euro l’entità di questo fenomeno, ma verosimilmente la cifra reale è ben più elevata. Così si è deciso di fissare dei prezzari su base regionale per evitare dichiarazioni difformi dai valori di mercato.

Un’altra misura, introdotta attraverso il decreto Sostegni-Ter, riguarda limiti alle cessioni dei crediti fiscali, dato che proprio i passaggi successivi prestavano il fianco ai raggiri. È stato limitato a tre il numero massimo di cessioni: la prima verso qualunque soggetto mentre le altre verso banche e istituti vigilati. Tutte le cessioni sono aggiuntive rispetto all’eventuale opzione dello sconto in fattura.

Entro cinque giorni lavorativi dall’invio delle comunicazioni delle opzioni per lo sconto o per le cessioni dei crediti, l’Agenzia delle Entrate può sospendere - fino a 30 giorni - gli effetti di queste comunicazioni se emerge un determinato profilo di rischio.

Il bollino blu

A partire dalla prima cessione, viene attribuito un codice univoco che ne consente la tracciabilità. Questo sistema, ribattezzato Bollino blu, dovrebbe scongiurare il rischio di passaggi occulti verso società fittizie che acquistano crediti inesistenti.

La stessa Agenzia delle Entrate ha poi chiarito che il visto di conformità (apposto da un tecnico abilitato) non è obbligatorio se la dichiarazione viene presentata direttamente dal contribuente attraverso l’utilizzo della dichiarazione precompilata predisposta dall’Agenzia delle Entrate (modello 730 o modello Redditi), oppure tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale (modello 730).

A cura di: Luigi dell'Olio

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