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La crescita delle aste immobiliari
Il risparmio può essere considerevole rispetto al valore di mercato, ma a patto di conoscerne i meccanismi. Quello delle aste immobiliari è un settore che merita di essere approfondito, soprattutto ora che il ciclo economico è in frenata. Ecco come cogliere le opportunità.
Da una parte la frenata del ciclo economico, dall’altra l’evoluzione tecnologica. Ci sono ragioni congiunturali e altre strutturali che lasciano immaginare un futuro ancora in crescita per le aste immobiliari. Un’opportunità per comprare casa a prezzo conveniente, ma da approcciare con cognizione di causa per evitare scelte affrettate.
I numeri del settore delle aste immobiliari
Secondo l’ultimo osservatorio di Cherry Brick, nel corso del 2022 in Italia si sono svolte 192mila aste immobiliari, per il 57% dei casi relative all’ambito residenziale con il 19% di commerciale.
A livello regionale il primato va alla Lombardia, con circa 2mila aste al mese (il 14% del totale nazionale), davanti alla Sicilia e al Lazio, mentre in fondo c’è la Valle d’Aosta con 390 aste. Il 71% degli incanti si è svolto tra Nord Ovest, Sud e Centro Italia, con quest’ultimo che concentra il 26% dei lotti messi in vendita in tutta la Penisola, mentre il 13% e il 16% si trovano rispettivamente nel Nordest e nelle Isole.
La graduatoria per comuni vede invece in testa Roma, con numeri quasi tre volte superiori a quelli di Napoli (seconda con 1.532) e quasi tre volte e mezzo a quelli di Catania (terza con 1.394). Tra le province, invece, alla Città Metropolitana di Roma (11.790 lotti per il 6% del totale nazionale) seguono Milano (5.567 per il 3%), Catania (5.471) e Perugia (5.450).
Per quanto riguarda la base d’asta media delle vendite svoltesi nel 2022 questa ammonta a 162mila euro, ma il dato scende a 133mila se si considera il solo comparto residenziale.
Risparmio e rischi
Quanto alle possibilità di risparmio, la ricerca in questione non ne parla, ma mediamente siamo intorno al 35% al primo tentativo di asta, per poi aumentare il risparmio se questo tentativo si conclude con un nulla di fatto. Di contro occorre considerare che il processo che va dal momento in cui la casa entra nella procedura a quello dell’asta è molto lungo, e considerato anche che spesso negli anni precedenti l’immobile è stato occupato da chi non si è premunito di manutenerlo con cura, occorre mettere in conto lavori profondi di ristrutturazione.
Per evitare sgradite sorprese è opportuno fare un sopralluogo di persona per rendersi conto sia dello stato dei luoghi, sia di eventuali criticità, come possono essere la presenza di un inquilino o particolari problemi nel condominio (chiasso, vicini molesti e così via).
Come prendere parte a un'asta immobiliare
Fin qui i numeri, utili ad avere un’idea delle grandezze in campo. Ma come funziona un’asta immobiliare e come eventualmente prendervi parte? A questo proposito, l’immaginario va subito alla modalità di incanto tradizionale – quella dei film per intenderci – con la presenza di tutti gli interessati, che si sfidano a colpi di rilanci. In realtà questa modalità, se si esclude il settore dell’arte, è diventata del tutto marginale.
In campo immobiliare si procede con aste senza incanto, confrontando le buste presentate dagli interessati all’acquisto. L’offerta va consegnata in busta chiusa alla cancelleria delle esecuzioni immobiliari del Tribunale o presso la Cancelleria fallimentare in caso di fallimenti, indicando oltre all’importo dell’offerta, anche i dati anagrafici e di contatto dell’offerente. Il tutto accompagnato da un assegno a titolo di cauzione non inferiore al 10% dell’offerta, che il proponente si vedrà restituire qualora non risultasse vincitore. Nella data indicata nell’ordinanza di vendita emessa dal giudice delle esecuzioni, si svolge l’udienza in presenza di tutti i partecipanti e si procede a vagliare le diverse offerte, che non sono revocabili.
La terza modalità, divenuta ormai prevalente all’esito di una crescita impetuosa, è quella telematica. In questo caso occorre essere muniti di pec, firma digitale e compilare il formulario presente sul “Portale delle vendite pubbliche”. Anche se, avvertono gli addetti ai lavori, il processo di compilazione è lungo e complesso, con il risultato che un gran numero di offerte viene considerato invalido. Una considerazione che suggerisce di procedere a una semplificazione, prospettiva di cui si parla da tempo.