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La casa si conferma l’investimento preferito dagli italiani
In uno scenario di economia che fatica a crescere, inflazione elevata e stipendi sostanzialmente fermi, solo una famiglia su tre quest’anno riesce a risparmiare. Questo incide sulla capacità di investimento in campo immobiliare, pur nella consapevolezza che la casa resta nel cuore degli italiani.
Sono oltre tre milioni gli italiani interessati a comprare casa, anche se uno su tre ha dovuto rimandare per le difficoltà emerse negli ultimi mesi. Uno scenario che si presta a molteplici letture, con l’auspicio che lo stop ai rialzi dei tassi da parte della Bce possa rilanciare finalmente il mercato, favorendo l’accesso a prestiti e mutui.
Casa dolce casa, i giovani si allineano ai più senior
In uno scenario di economia che fatica a crescere, inflazione elevata e stipendi sostanzialmente fermi, solo una famiglia su tre quest’anno riesce a risparmiare. Ciò nonostante, l’interesse verso l’acquisto di una casa si conferma elevato, tanto che sono circa 3,1 milioni quelle intenzionate ad acquistare un’abitazione nei prossimi dodici mesi.
I dati, che emergono da una ricerca di Nomisma, evidenziano come il sogno di una casa di proprietà sia una costante tra gli italiani, senza particolari variazioni a livello generazionale. Anche tra i giovani, che pure in tanti ambiti dell’economia preferiscono la proprietà al possesso, c’è altrettanto interesse per l’acquisto della casa nella quale abitare. Del resto, se è vero che i prezzi degli immobili residenziali sono cresciuti nel corso degli ultimi anni, è pur vero che quelli delle locazioni hanno registrato incrementi ancora maggiori. E, in ogni caso, spendere – e magari accendere un mutuo - per acquistare un immobile significa puntare ad aumentare il patrimonio di famiglia, mentre il denaro speso per la locazione finisce direttamente al proprietario.
Le difficoltà della congiuntura impattano sulle decisioni d’acquisto
Lo scenario economico, caratterizzato da una crescita debole a fronte di un’inflazione elevata, non è senza conseguenze. Secondo un’altra ricerca, che porta ancora la firma di Nomisma, questa volta in abbinata alla Coop, nell’anno in corso il 35% di chi programmava l’acquisto vi ha già rinunciato e una quota simile (34%) si registra tra chi puntava alla ristrutturazione. Entrando più nello specifico, il 17% degli italiani considera la rinuncia definitiva, il 18% solo temporanea, in attesa cioè che migliori la situazione. Anche nel caso della ristrutturazione, metà considera la rinuncia definitiva e una quota simile è pronta a rivedere la propria posizione al miglioramento del quadro economico.
Guardando alle prospettive per l’intero 2023, Nomisma si attende compravendite poco sopra quota 687 mila contro le 784 mila registrate nel 2022. Il dato è quindi in contrazione rispetto al record dello scorso anno (dovuto in parte allo smaltimento delle pratiche bloccate durante l’emergenza pandemica), ma resta su un livello importante.
L’impatto dell’inflazione sui consumi
Lo studio si sofferma anche sulla dinamica dei consumi, rilevando che la spesa media annua delle famiglie si attesta a 21.083 euro, suddivisa per un 30% destinato alla casa, 23% ai pasti in casa e fuori casa, 20% alla cura di sé, 17% alla mobilità e comunicazione, 7% al tempo libero e 3% a vacanze e alberghi.
Nel corso dell’ultima estate sono stati ben 27 milioni gli italiani che hanno viaggiato, un numero inferiore di 4,8 milioni rispetto al dato del 2019, ma comunque in ripresa. Rispetto all’ultimo anno pre-Covid, segnala ancora la ricerca, i prezzi del trasporto aereo sono quasi raddoppiati (+94%), quelli degli alloggi sono saliti mediamente del 28%, dei servizi ricreativi del 18%, con bar e simili a +15%.
Chi non è partito, non lo ha fatto necessariamente per ragioni economiche. In alcuni casi, emerge dal sondaggio, a consigliare di restare a casa è stato il clima incerto. In ogni caso, il 31% degli italiani intervistati afferma di sacrificare parte di ciò che vorrebbe fare per risparmiare sul viaggio, il 30% di avere viaggiato in estate per un numero ridotto di notti e il 35% di avere scelto un alloggio economico. In definitiva, il tema economico, in particolare le ridotte disponibilità di portafoglio, resta cruciale nelle scelte di consumo delle famiglie.
I migliori mutui a tasso fisso di oggi:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
---|---|---|---|
Credem | 2,05% | € 372,12 | 2,31% |
UniCredit | 2,25% | € 382,25 | 2,50% |
Webank | 2,44% | € 392,01 | 2,52% |
Intesa Sanpaolo | 2,45% | € 392,53 | 2,56% |
Banca Monte dei Paschi di Siena | 2,29% | € 384,29 | 2,57% |
Banco BPM | 2,34% | € 386,85 | 2,58% |
Banco di Desio e della Brianza | 2,33% | € 386,34 | 2,60% |
Crédit Agricole Italia | 2,40% | € 389,94 | 2,64% |
BNL - Gruppo BNP Paribas | 2,50% | € 395,12 | 2,66% |