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L'identikit di chi compra la casa vacanza in Italia

Il trilocale è il tipo di casa vacanza più acquistato. A seguire ci sono le soluzioni indipendenti e semindipendenti, ma anche il bilocale presenta buone performance. Rispetto allo scorso anno gli italiani prediligono case con giardini, terrazzi e balconi.

23/04/2021
piccola casetta posizionata sulla sabbia e sfondo mare
Le case vacanza restano in vetta ai desideri degli italiani

Sono cambiati di poco i prezzi degli immobili turistici nella seconda parte del 2020. Le variazioni risultano, infatti, contenute. A rivelarlo sono le analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, secondo cui nelle località di mare è stato registrato un ribasso pari a -0,3%, mentre le quotazioni di quelle di montagna e lago hanno presentato un lieve incremento (rispettivamente +0,5% e +0,3%).

Le performance migliori

A mettere a segno le performance migliori nella seconda parte dell’anno scorso sono state alcune regioni, come le Marche (+2,1%), l’Emilia Romagna (+0,5%) e l’Abruzzo (+0,5%). Restano stabili il Lazio, il Molise e il Veneto. A viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda poi la Sardegna, la Campania e la Puglia (-0,4%).

Per le località di montagna c’è da registrare un aumento dei valori immobiliari in Abruzzo (+5,9%) e in Veneto (+1,4%). In leggero ribasso, invece, i prezzi degli immobili turistici in Valle d’Aosta e in Piemonte. Ad andare bene anche le località di lago italiane. A trainare la classifica ci pensa il lago di Garda, che mette a segno un aumento dei valori dello 0,9%. Bene anche il lago di Lecco, la sponda bresciana del lago di Garda e il lago di Como. Si conferma – secondo l’indagine di Tecnocasa - l’interesse all’acquisto da parte dei turisti tedeschi sul lago di Garda.

Il trilocale è la casa vacanza preferita dagli italiani

Il trilocale resta la soluzione più gettonata anche per chi compra una casa vacanza. È la fotografia scattata da Tecnocasa nel secondo semestre del 2020. I trilocali, con il 34,8% delle compravendite, si piazzano in cima alla classifica, seguiti dalle soluzioni indipendenti e semindipendenti. Queste abitazioni più ampie e caratterizzate da spazi esterni (giardini, balconi e terrazzi) rappresentano il 29% delle scelte.

Anche il bilocale viene scelto come casa vacanza dalle famiglie italiane: questo tipo di appartamento rappresenta il 22,8% delle transazioni. Rispetto ad un anno fa l’indagine rivela un aumento della percentuale di compravendite di soluzioni indipendenti e semindipendenti. Si è passati, infatti, dal 27,0% all’attuale 29%. Un trend legato sicuramente anche al lockdown e all’emergenza sanitaria: dopo la chiusura forzata in casa, sempre più italiani prediligono case ampie e con spazi esterni.

Il profilo degli acquirenti della casa vacanza

Ad acquistare la casa vacanza sono soprattutto persone d’età compresa tra 45 e 54 anni (31,3%). In seconda posizione si piazzano coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni (26,8%). A seguire ci sono coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni (21,9%).

La casa vacanza viene comprata soprattutto da coppie nel 50,9% dei casi. Si tratta di un dato in diminuzione rispetto ad un anno fa, quando le transazioni fatte dalle coppie erano pari al 54,5%. A seguire ci sono le famiglie (35,1%), mentre i single si fermano al 14%.

Chi sogna una seconda casa al mare, in montagna o sul lago, può finanziare l’acquisto dell’immobile con un mutuo casa. Con MutuiOnline.it è possibile confrontare i migliori mutui seconda casa del giorno e scegliere la soluzione che più si addice alle proprie necessità.

A differenza di un mutuo prima casa, l’importo di un mutuo per la seconda casa è tassato al 2%, anziché dello 0,25%. La durata massima di un mutuo per l’acquisto di una casa vacanza è solitamente pari a 30 anni.

Il trend dei prezzi

Nel corso degli ultimi dieci anni è stata registrata una variazione della percentuale dei prezzi degli immobili turistici. Secondo l’indagine, nel periodo 2010-2020 le località di mare hanno presentato, infatti, un calo pari a -34,7% dei prezzi delle case vacanza. Segno meno anche per le quotazioni delle località di montagna e lacustri, dove rispettivamente si segnala una perdita pari a -35,9% e a -21,7%.

A cura di: Tiziana Casciaro

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