- Altri marchi del Gruppo:
- Trovaprezzi
- Prestitionline.it
- Segugio.it
L’Esg guida il cambiamento del mattone
Alla luce dell'impennata registrata negli ultimi mesi dai prezzi dell'energia, le tematiche legate alla sostenibilità diventano sempre più importanti in campo immobiliare, che in Europa è responsabile del 40% di tutte le emissioni inquinanti nell’ambiente.

Non è più solo una questione etica, ma anche di costi. Con l’impennata dei prezzi energetici, le tematiche della sostenibilità diventano sempre più importanti in campo immobiliare, che in Europa è responsabile del 40% di tutte le emissioni inquinanti nell’ambiente.
Il ruolo della sostenibilità
Nell’ambito del business e degli investimenti si usa con crescente frequenza l’acronimo Esg (che sta per environmental, social and governance), ad indicare le strategie aziendali attente all’ambiente, all’inclusione sociale e alle regole interne per minimizzare i rischi di scandali o incidenti. Quanto al mattone, l’attenzione è posta soprattutto sulla “E” e include tutte le questioni relative ai consumi e all’efficienza energetica.
Secondo l’ultimo studio sulle compravendite realizzato da Enea, Istituto per la competitività e Federazione italiana agenti immobiliari professionisti (Fiaip), nel 2021 le compravendite in ambito residenziale sono cresciute del 34% rispetto al 2020, ma il progresso è stato addirittura del 60% a considerare gli immobili ristrutturati nelle classi A e B.
Lo stesso studio evidenzia un gap “geografico”: nelle zone periferiche gli immobili compravenduti appartengano per quasi l’80% alle classi energetiche meno performanti (E, F e G), mentre nelle zone di pregio la quota di immobili nelle prime classi energetiche (A e B) è al 36%.
Consapevolezza crescente
Lo stesso studio segnala che il 60% degli acquirenti di immobili ha una sufficiente consapevolezza dell’importanza assunta dall’efficienza energetica, mentre solamente il 22% ha una consapevolezza poco adeguata (20%) o insufficiente (2%). Inoltre, anche sul fronte dei prezzi si assiste a un’accelerazione progressiva per le abitazioni collocate nelle fasce più elevate di consumo (quindi le più efficienti). Tirando le fila, questo significa che una casa che consuma meno della media, costa sensibilmente meno in termini di bolletta energetica, ha maggiori possibilità di essere rivenduta e a un prezzo più elevato della media.
Ricadute a vasto raggio
L’attenzione alla sostenibilità assume un rilievo ancora maggiore nell’ambito delle nuove costruzioni. Se da una parte è particolarmente difficile trovare acquirenti senza soluzioni ad alta efficienza energetica, dall’altra si complicano anche i rapporti tra costruttori e settore finanziario, con le banche che sono diventate particolarmente selettive nel concedere credito a richiedenti poco green.
La stretta in arrivo
La transizione ecologica nell’immobiliare è favorita anche dalla pressione del legislatore, tanto a livello nazionale (in questo senso vanno lette le numerose detrazioni introdotte negli ultimi anni, a cominciare dal Superbonus 110% per i lavori che consentono un progresso di almeno due classi energetiche agli immobili oggetto di ristrutturazione), sia comunitario.
Secondo una proposta allo studio della Commissione europea, per poter vendere un immobile dal 2030 in avanti occorrerà che lo stesso garantisca un elevato livello di efficienza energetica. Dunque, se verrà approvata, occorrerà ristrutturare l’abitazione per poterla mettere sul mercato. Agli Stati membri verrebbe richiesto di garantire che dal 2027 gli edifici pubblici appartengano quanto meno alla classe F e dal 2030 dovranno salire di una altro gradino alla classe E. Gli edifici residenziali, case e appartamenti, dovranno rientrare almeno nella classe F da gennaio 2030 e salire alla classe E dal 2033.
Come valuti questa pagina?
Grazie del tuo voto!