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IMU tra scadenze e rinvii
Passata la scadenza ufficiale, si apre il nuovo calendario per le eccezioni, che sono tutto tranne che limitate a pochi casi. Vediamo cosa è previsto nelle prossime settimane e cosa occorre fare per adeguarsi in caso di mancata comunicazione nei tempi previsti.

Scaduto il 18 dicembre il termine ultimo per il saldo dell’IMU, l’attenzione si sposta su rinvii ed eccezioni. Ecco di seguito i distinguo principali.
Tutela per i proprietari di immobili occupati
Di recente il ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che l’IMU non è dovuta per gli immobili occupati abusivamente, “per i quali sia stata presentata denuncia all'autorità giudiziaria per i reati previsti dagli artt. 614, secondo comma, e 633 c.p., o per i quali sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale”, secondo quanto riportato sul sito del dicastero di Via XX Settembre. L’esenzione spetta anche se non è stato ancora adottato il decreto di attuazione, che riguarda solo il modello dichiarativo.
I contribuenti che fruiscono dell’esenzione dovranno poi presentare la dichiarazione IMU, esclusivamente in via telematica, entro il 30 giugno 2024.
Mini saldo a fine febbraio
Intanto sono emerse delle eccezioni, e non poche. Infatti sono ben 211 i Comuni, nella stragrande maggioranza dei casi di piccole dimensioni, che hanno pubblicato in ritardo (il termine era fissato al 28 ottobre) la delibera IMU per il 2023, anche per effetto della proroga dei termini per l’approvazione dei bilanci di previsione. Nei casi in cui le delibere abbiano confermato le aliquote 2022, non si pongono problemi particolari. In caso, invece, di aumenti, la mancata pubblicazione entro i termini rischiava di generare un ammanco nei conti delle amministrazioni, considerato che i contribuenti non avrebbero dovuto versare la somma extra prevista per quest’anno. Un emendamento ha sanato la situazione stabilendo come, per il solo 2023, le delibere che approvano le nuove aliquote si considerino tempestive se state inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023. Il termine per la pubblicazione delle delibere è, poi, fissato al 15 gennaio prossimo.
Un altro chiarimento fornito dal legislatore riguarda gli immobili posseduti da enti non commerciali, in primis quelli della Chiesa. Viene precisato in via normativa un chiarimento fornito dal Mef che esclude il prelievo se l’immobile viene concesso in comodato per attività di carattere non commerciale. È il caso delle attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive. Purché, ovviamente, non generino profitti economici. Sempre su questo tema, un’altra precisazione riguarda il possesso per finalità non commerciali che si configura anche in caso di temporaneo inutilizzo, quindi lasciando intatta la chance di esenzione.
Cosa succede a coniugi con residenze differenti
In caso di coniugi con residenze diverse (fenomeno non così infrequente da quando ha cominciato a diffondersi lo smart working, con la possibilità di svolgere l’attività ad esempio nella casa in campagna o in provincia), la Corte costituzionale ha riconosciuto la possibilità per i coniugi che abitano in due immobili differenti di non pagare l’IMU, a patto ovviamente che ciascuno sia effettivamente utilizzato come prima casa. Gli interessati possono fare un’autodichiarazione in merito e spetta poi alle amministrazioni comunali effettuare i controlli necessari in merito all'utilizzo dell'appartamento.
Come pagare in ritardo
Un’altra situazione non così insolita riguarda coloro che hanno omesso di effettuare il pagamento del saldo entro il 18 dicembre. In questi casi le strade percorribili sono due: effettuare il pagamento in ritardo utilizzando il ravvedimento operoso oppure pagare a rate le somme dovute. In assenza di ravvedimento, l’amministrazione comunale notifica al contribuente un avviso di accertamento esecutivo per il recupero delle somme non versate, insieme alle sanzioni amministrative e agli interessi. Nel momento in cui questo avviene, il contribuente può fare domanda al comune per effettuare un pagamento degli importi dilazionato scegliendo il numero delle rate per versare l’imposta non pagata. Nel caso di omesso pagamento di una rata IMU entro le scadenze previste, è possibile regolarizzare la posizione con il ravvedimento operoso, versando l’imposta con l’applicazione di una sanzione ridotta e di interessi legali moratori, a condizione che non sia già stato notificato un avviso di accertamento o non siano iniziate verifiche o altre attività amministrative di accertamento da parte del comune.
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