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Immobiliare: 2019, i prezzi hanno virato all’insù

22/01/2020
Immobiliare: 2019, i prezzi hanno virato all’insù

Il bilancio 2019 del mercato immobiliare italiano conferma l’interruzione della parabola discendente delle quotazioni delle abitazioni che, negli ultimi anni, aveva accomunato tutto il Paese.

Anzi, sul mercato residenziale in particolare, i prezzi richiesti per gli immobili in vendita hanno addirittura spuntato un progresso, seppure modesto, dello 0,1%. Lo scorso anno, al netto degli andamenti tutt’altro che omogenei tra le varie regioni, la cifra media per comprare casa nel Paese si è attestata a 1.885 euro al metro quadro. È quanto emerge dall’Osservatorio di Immobiliare.it, secondo cui l’attività di compravendita nel prossimo futuro ci concentrerà nelle grandi aree urbane.

Mercato a macchia di leopardo, Sud in sofferenza

Ancora in sofferenza il mercato del Sud, dove nel 2019 i costi medi hanno perso quasi 2 punti, scendendo a una media di 1.537 euro/mq, mentre si sono registrate variazioni positive al Nord (1.946 euro) e nei grandi centri (2.592 euro), in rialzo dell’1,6% annuo. Nonostante un calo di circa un punto percentuale, i costi maggiori si sono registrati sempre al Centro, con una richiesta media di 2.235 euro. Se le grandi città si sono confermate il vero traino del settore immobiliare italiano, nei piccoli centri la variazione annua è stata ancora negativa (-0,4%) e la cifra media per comprare una casa è scesa a 1.629 euro/mq. C’è comunque da rilevare che, osservando quanto accaduto nella seconda parte del 2019, le oscillazioni hanno dimostrato come anche qui i prezzi stiano raggiungendo lentamente la stabilità.

Milano leader con +8,1%, ma la più cara resta Firenze

Tra i capoluoghi di regione è Milano la città dei record: qui in un anno i costi richiesti per gli immobili in vendita sono saliti dell’8,1% a una media di 3.592 euro/mq. Nonostante ciò è risultata Firenze la più cara d’Italia, con una media di 3.856 euro/mq (+4,1% tendenziale). Insieme a Milano e Firenze, sono state Venezia e Bologna le due città più in salute e in cui il mercato del mattone ha registrato una grande vivacità: nella Laguna, a dicembre 2019 i prezzi risultavano cresciuti del 6,4% rispetto allo stesso mese del 2018, raggiungendo la richiesta media di 3.142 euro/mq. A Bologna, invece, l’aumento su base annua è stato del 4,1%, con un costo medio di 2.867 euro/mq.

A Roma i prezzi ripiegano dell’1%

Il mercato di Roma ha chiuso invece l’anno con un’ulteriore contrazione dei costi degli immobili: dell’1% annuo a un prezzo medio chiesto assestatosi a 3.141 euro/mq. Sono state rilevate variazioni significative a Trieste e Cagliari (attorno a +3%), piazze però dove i costi medi rimangono distanti dagli altri capoluoghi (rispettivamente 1.543 e 2.137 euro al metro quadro). Quotazioni stabili invece a Catanzaro e Torino. Tutti gli altri capoluoghi di regione risultano invece ancora in sofferenza, con un picco di -5,5% a Palermo. Superano la perdita di tre punti percentuali anche i valori immobiliari registrati a Potenza, Genova, Ancona e Bari.

Nel prossimo decennio l’attenzione sulle grandi città

Nel prossimo decennio saranno le grandi città le uniche protagoniste del mercato immobiliare. Una visione condivisa da Carlo Giordano, a.d. di Immobiliare.it, il quale spiega che “l’aumento dei prezzi del mattone non è più determinato dal miglioramento della sua qualità. Gli immobili italiani sono vecchi e solo il 9% ha meno di 30 anni: la vera riqualificazione necessaria per questo patrimonio è quella che coinvolge gli interi stabili e non le singole unità abitative. Ma nel nostro Paese ciò è reso estremamente difficoltoso a causa della frammentazione dei condomini nella piccola proprietà privata. Oggi, e nei prossimi anni, l’aumento dei costi è e sarà legato solamente all’aumento della domanda abitativa che, in Italia, così come nel resto del mondo, si sta concentrando sempre più nelle grandi città”.

La ripresa proseguirà dove è già partita

Per questo motivo, ha affermato Giordano, “ci aspettiamo che la ripresa immobiliare proseguirà solo dove è già partita, senza coinvolgere il resto del Paese che, in mancanza di interventi di valorizzazione turistica del territorio, rimarrà in una fase di stagnazione”. Ed è questo trend, ha aggiunto, “che ha anche cambiato il modello dell’investimento immobiliare in Italia. Ieri ogni genitore tendeva ad acquistare casa per i figli nella loro città d’origine, oggi sono solo le famiglie che vivono nelle zone più redditizie, con un buon mercato del lavoro e una conseguente domanda abitativa a investire nel mattone”.

Comprare casa nel nostro Paese conviene perché i prezzi permangono bassi e perché, in caso di accensione di un mutuo, il costo del finanziamento è reso conveniente dai bassi tassi di interesse. Per farsi un’idea di quello che è oggi il mercato del credito è sufficiente consultare MutuiOnline.it, principale broker di mutui in Italia (con oltre un milione di clienti). I suoi servizi sono completamente gratuiti e, a differenza della proposta che si può trovare presso un singolo sportello, prevedono anche la possibilità di comparare l’offerta di ben 37 banche convenzionate.

A cura di: Fernando Mancini

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