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Il mattone? Per otto italiani su dieci è un porto sicuro
Gli italiani continuano a riporre grande fiducia verso l'immobiliare, complice il buon andamento del settore anche nelle fasi di crisi. Per gli analisti è importante che l'investimento sia consapevole, anche alla luce delle altre asset class in portafoglio.
Diverse ricerche negli ultimi tempi hanno evidenziato come il desiderio di una casa di proprietà sia trasversale in Italia, con i giovani attratti da questa prospettiva al pari delle generazioni più senior. Un orientamento che non ha perso vigore in questa fase di rallentamento del ciclo economico a fronte di un’inflazione elevata; anzi, proprio il timore di nuovi rialzi per i prezzi spinge tanti ad affrettare la decisione d’acquisto. Come è percepito l’investimento immobiliare? Quali sono i rischi? A queste domande ha fornito risposte un sondaggio presentato in occasione dell’ultimo Salone del Risparmio.
Il mattone è visto come un porto sicuro dall’80% degli italiani
“Cedola vs mattone: dove va la vera redditività”, è il titolo della ricerca condotta da T. Rowe Price (multinazionale del risparmio gestito) e Nomisma. L’80% degli intervistati considera il mattone come un porto sicuro, a maggior ragione alla luce della volatilità che da tempo sta caratterizzando le principali asset class finanziarie, compreso l’obbligazionario, che storicamente aveva sempre svolto un ruolo di protezione del portafoglio. In particolare, per il 48% degli intervistati l’acquisto di una casa è sempre un investimento conveniente da fare, mentre il 36% è convinto che sia meglio l’acquisto di un immobile da destinare all’affitto e il 39% che le rendite da immobili garantiscano sempre un ritorno economico sicuro. Fra gli italiani che possiedono case date in affitto, il 38% si dichiara soddisfatto della rendita percepita e il 31% è molto soddisfatto.
L’importanza della diversificazione per ridurre i rischi
D’altra parte, secondo una fotografia di Banca d’Italia, il 53% della ricchezza netta di una famiglia media italiana è immobiliare abitativa: il 70,5% degli italiani possiede la prima casa e il 13,5% ne possiede almeno una seconda. “La casa molte volte è considerata come un salvagente in caso di difficoltà, quindi, dovrebbe essere considerata un asset patrimoniale, non soltanto il luogo in cui si vive”, ha sottolineato in proposito Donato Savatteri, head of Southern Europe di T. Rowe Price. Questo significa che la casa non dovrebbe mai essere pensata come un bene a sé stante, bensì come parte di un patrimonio finanziario, dunque all’interno di un ragionamento globale su opportunità e rischi.
Dal sondaggio emerge che quanti hanno intenzione di acquistare una casa per investimento, lo fanno soprattutto con l’intento percepire un reddito aggiuntivo su base mensile. Più di sei italiani su dieci che hanno intenzione di acquistare un immobile per investimento e sono inoltre fiduciosi di riuscire a recuperare il capitale iniziale investito.
Le piazze più promettenti sul fronte dei rendimenti
Le statistiche di lungo periodo confermano che l’immobiliare tende a rivalutarsi nel tempo, ma sarebbe sbagliato pensare a un automatismo. I rischi di svalutazione sussistono e non riguardano solo il deterioramento dell’immobile, ma anche un eventuale aggravio della fiscalità. Il territorio italiano, inoltre, presenta un quadro molto frastagliato. “Per investire con soddisfazione nell’immobiliare occorre acquistare nei grandi centri economici che crescono o nelle città d’arte perché per il resto non mancano i rischi”, ha sottolineato Luca Dondi, ceo di Nomisma. Secondo il quale in ottica di rendimento è meglio puntare sulle piazze in cui il mattone è un bene scarso. “Milano è una città che cresce quattro-cinque volte quanto cresce l’Italia e che attira investimenti esteri, tenendo alte le quotazioni. La città meneghina segue le logiche di altre città europee ed internazionali”, ha aggiunto l’esperto.
Tornando al titolo dell’evento, Savatteri ha sottolineato che l’investimento nei fondi obbligazionari a cedola può risultare sinergico a quello immobiliare, “dato che è adatto proprio a un portafoglio sbilanciato sul mattone, dove gli immobili pesano mediamente per il 55% del patrimonio”.
Del resto, hanno concluso entrambi, la diversificazione è la regola base per qualsiasi investimento orientato al lungo periodo.
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