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Ecco come cambia il Superbonus 110%

Ancora modifiche in arrivo. La vittoria del centrodestra alle elezioni politiche promette la conferma del Superbonus 110%, ma a fronte di una serie di ritocchi dettati dalla volontà di contemperare sostenibilità dei conti pubblici e maggiore semplicità nell'utilizzo dello strumento.

12/10/2022
cantiere di abitazioni in ristrutturazione
Nuove modifiche in arrivo per il Superbonus 110%

Superbonus 110%, si cambia. La misura fiscale più apprezzata dagli italiani negli ultimi due anni non verrà eliminata, bensì ricalibrata, con l’obiettivo di continuare a sostenere la riqualificazione degli edifici, ma con un occhio ben aperto sui conti pubblici.

Le ipotesi più gettonate

Al momento non esistono indicazioni precise, ma alcuni orientamenti ben delineati in capo alla nuova maggioranza parlamentare. Una delle principali limitazioni dovrebbe riguardare la tipologia di abitazioni interessate: durante la campagna elettorale, Fratelli d’Italia ha sottolineato a più riprese l’importanza di limitare il beneficio fiscale – molto gravoso per le casse dello Stato – alla prima casa, escludendo dunque le residenze turistiche e quelle concesse in locazione.

Inoltre, il nuovo governo potrebbe portare il bonus dal 110% al 60/70%, salvaguardando tuttavia le famiglie con un reddito contenuto. Anche se diversi analisti sottolineano come i benefici diversificati siano molto difficili da realizzare a fronte di condomini, nei quali in sostanza – per un medesimo lavoro – vi sarebbero famiglie con benefici diversi. C’è poi un altro problema: l’abbassamento delle detrazioni risponde al sacrosanto obiettivo di dissuadere i furbi (attualmente il proprietario di casa non ha alcun interesse a contrattare il costo dei lavori con l’azienda che si occuperà dei lavori non avendo spese a suo carico), ma rischia di lasciar fuori le fasce di popolazione meno abbienti, che faticherebbero a farsi carico anche solo di una piccola parte dei costi complessivi.

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Gli addetti ai lavori

L’Ance, che rappresenta le aziende del settore edile, ha proposto una proroga di sei mesi rispetto alle scadenze fissate attualmente in calendario (ricordiamo che il 110% decadrà a fine 2023, per lasciare il posto a percentuali di recupero fiscale meno generose) in modo da recuperare il tempo perso a causa dei cambiamenti sulla cessione dei crediti, che dovrebbero essere semplificati rispetto a oggi, con molte pratiche bloccate proprio dall’incertezza del dettato normativo.

Il nodo principale da superare riguarda la responsabilità solidale del cessionario. In sostanza, se emerge un’irregolarità nella richiesta di bonus da parte del contribuente, c’è il rischio che il cessionario veda il suo credito fiscale bloccato. Le nuove norme prevedono che il cessionario può essere giudicato corresponsabile solo in caso di sua colpa grave o dolo nell’acquisto del credito, tuttavia l’interpretazione del concetto di colpa grave è tutt’altro che pacifica, in particolare quando il cessionario è una banca, cioè nella stragrande maggioranza dei casi.

Inoltre l’Ance ha richiesto una modulazione più strutturale dei bonus edilizi che si accompagni ad altre forme di sostegno. Tutto in linea con gli obiettivi europei sul risparmio energetico e sulla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare.

La carta delle semplificazioni

In attesa di innovazioni normative, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta a più riprese nelle ultime settimane per cercare di semplificare alcuni passaggi della regolamentazione esistente. Misure che da una parte stanno spingendo le banche a riprendere la cessione delle detrazioni acquisite ad altri soggetti, dall’altro continuano a bloccare gli istituti negli acquisti di nuovi crediti.

Intanto, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Enea (alla quale devono essere inviate per via telematica le asseverazioni relative ai lavori per i quali si richiede l’accesso alle detrazioni), il totale degli investimenti ammessi a detrazione per il solo Superbonus ha toccato quota 51,2 miliardi a fine settembre, corrispondenti a crediti d’imposta per 56,3 miliardi, con un progresso di oltre sei miliardi solo nell’ultimo mese considerato.

A cura di: Luigi dell'Olio

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