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Deloitte: più spese per la casa, meno per bar e ristoranti

Affitti, mutui, bollette, internet e servizi di streaming. Sono questi gli elementi che caratterizzano la quotidianità degli italiani e che sembrano mettere la casa sempre più al centro della vita di ciascuno. Cala, invece, l'interesse per bar e ristoranti.

18/03/2022
ragazza sorridente parla a telefono e usa pc sul divano di casa
La casa diventa sempre più centrale per gli italiani

La casa è sempre più al centro della nostra vita. Gli italiani lavorano in media 2/4 giorni a settimana tra le mura domestiche. Il dato è ancora al di sotto della media globale, ma l’abitazione – anche nel nostro Paese – rappresenta oggi la base in cui lavorare, divertirsi e trascorre la quotidianità. È questo uno degli elementi principali emerso dal Consumer Tracker di Deloitte, monitoraggio che il network Deloitte effettua in 23 Paesi nel mondo.

Ad inizio 2022 la casa assume così un ruolo ancor più da protagonista nelle nostre vite. Le spese per affitto, mutuo e bollette sono preponderanti, mentre per quelle destinate a ristoranti, bar e cibo da asporto si registra una maggiore prudenza.

L’emergenza sanitaria e il lockdown hanno influito non poco sulle abitudini dei consumatori italiani. Oggi lo smart working rappresenta, ad esempio, un traguardo a cui vorrebbero arrivare in tanti; il 55% degli intervistati ha espresso, infatti, una preferenza a restare lontano dagli uffici per buona parte della settimana.

Cresce la propensione al risparmio

Un altro dato importante che è venuto fuori dal Consumer Tracker di Deloitte è la paura dell’inflazione. Tre italiani su quattro mostrano un forte timore per l’aumento dei prezzi. Dopo due anni di pandemia sono risaliti i consumi fuori casa, ma crescente è la propensione al risparmio. Secondo l’indagine, infatti, i timori degli italiani legati ai risparmi sono cresciuti di 22 punti percentuali, coinvolgendo oltre sette consumatori su dieci. La maggiore preoccupazione economica avvertita nella quotidianità dal 75% degli italiani è proprio legata all’impennata dei prezzi.

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Più attenzione per l'ambiente

L’ultima rilevazione del Consumer Tracker rivela anche una maggiore attenzione degli italiani alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici. Rispetto al passato, infatti, più della metà dei consumatori si è impegnata nelle ultime settimane a comprare un prodotto o un servizio sostenibile. Questo tipo di atteggiamento caratterizzato da una maggiore preoccupazione per la tutela dell’ambiente ha modificato il comportamento di acquisto di 7 italiani su 10.

Anche sul fronte del credito al consumo si registra un’attenzione sempre più alta per i mutui green, finanziamenti dedicati all'acquisto di immobili ad alta efficienza energetica (dalla classe B in su) o alla riqualificazione dell'abitazione con conseguente miglioramento della stessa. L’obiettivo è ottenere una casa moderna, di maggiore valore ed efficiente. Un traguardo in linea con le iniziative nazionali ed europee, volte a promuovere il risparmio energetico e a rendere più moderno il patrimonio immobiliare.

Priorità al benessere

Paura dell’inflazione, preferenza per il lavoro da remoto e attenzione per la sostenibilità ambientale non sono, però, gli unici elementi che sembrano caratterizzare la vita dei consumatori italiani in questi primi mesi del 2022. In realtà dal monitoraggio emerge anche una maggiore priorità data dagli italiani al proprio benessere.

In tanti risultano, dunque, più concentrati sulla propria vita e in particolare sulla ricerca di un cambiamento personale. Dall’analisi è venuto fuori che il 45% degli italiani negli ultimi 12 mesi ha preferito ridurre gli oggetti e beni materiali in proprio possesso. Il 33% dei consumatori ha dichiarato di voler avere più tempo per vivere il presente, a fronte di meno ore di lavoro straordinario. Questo cambiamento nello stile di vita riguarda un po’ tutte le fasce di reddito, ma la ricerca del work-life balance sembra più presente tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni.

Rispetto a 12 mesi fa gli italiani presentano anche una maggiore propensione alla vita sociale. Oggi un italiano su tre prova ad avere un’interazione con il prossimo di persona. Diminuiscono coloro che invece preferiscono optare per i servizi digitali. Un trend diffuso anche negli altri Paesi, come negli Stati Uniti d’America dove il 44% è pro-interazione di persona contro il 24% pro-interazione digitale.

A cura di: Tiziana Casciaro

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